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domenica 29 novembre 2009

(1966) pubblicità - CAMPARI

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MITCH RYDER & THE DETROIT WHEELS - TAKE A RIDE (1966)

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Lato a)
  1. Shake a tail feather (hayes-williams-rice)
  2. Come see about me (holland-dozier-holland)
  3. Let your lovelight shine (smalls-robinson-nickson-burton-blackett)
  4. Just a little bit (thorton-washington-bass-brown)
  5. I hope (crewe)
  6. Jenny take a ride (johnson-tennian-crewe)
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Lato b)
  1. Please, please, please (brown-terry)
  2. I'll go crazy (brown)
  3. I got you (brown)
  4. Sticks and stones (glover-turner)
  5. Bring it on home to me (cooke)
  6. Baby Jane (mo-mo Jane) (crewe-levise)
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cover (new voice - NV 2000 - 1966)
http://www.mediafire.com/?3jh7wypaxmn7nwk
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new voice - NV 2000 - 1966
http://www.mediafire.com/?91v3pfa88gtwwv3
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(1966) pubblicità - PREALPINO

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SANREMO '66 (cover) (1966)

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Lato a)
  1. Buddy (Gianni Nazzaro)_Nessuno mi puo giudicare (pace-panzeri-beretta-del prete)
  2. Maria Cuomo_In un fiore (donida-mogol)
  3. Buddy (Gianni Nazzaro)_Mai, mai, mai Valentina (colonnello-testa)
  4. Maria Cuomo_Nessuno di voi (kramer-pallavicini)
  5. Buddy (Gianni Nazzaro)_Il ragazzo della via gluck (celentano-beretta-del prete)
  6. Livia_Io ti darò di più (remigi-testa)
  7. Maria Cuomo e I Bacon's_ Così come viene (leone-pallavicini)
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.Lato b)
  1. Maria Cuomo_Dio come ti amo (modugno)
  2. Buddy (Gianni Nazzaro)_Adesso si (endrigo)
  3. I Bacon's_A la buena de dios (malgoni-pallesi)
  4. Livia_Una rosa da Vienna (guarnieri-lauzi)
  5. Buddy (Gianni Nazzaro)_Una casa in cima al mondo (donaggio-pallavicini)
  6. Lucia Cassini_Parlami di te (vianello-pallavicini)
  7. Buddy (Gianni Nazaro)_Se tu non fossi qui (rossi-terzi)
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cover (Kappao - MOE 2 - 1966)
http://www.mediafire.com/?2330zbyd385j9xq

Kappao - MOE 2 - 1966
http://www.mediafire.com/?3glp63nz64dke3j
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sabato 28 novembre 2009

(1966) pubblicità - LOCATELLI

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DAVE DEE, DOZY, BEAKY, MICK & TICH - IF MUSIC BE THE FOOD OF LOVE ...... PREPARE FOR INDIGESTION (1966)

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Lato a)
  1. Bang (martin-coulter)
  2. I'm on the up (blaikley)
  3. Hideaway (blaikley)
  4. Shame (harman-wilson-dymond-davies-amey)
  5. Hands off (blaikley)
  6. Loos of england (blaikley)
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Lato b)
  1. Help me (rowland)
  2. Master llewellyn (harman-wilson-dymond-davies-amey)
  3. You make it move (blaikley)
  4. All I want (blaikley)
  5. Hair on my chinny-chin-chin (huff 'n puff) (blackwell)
  6. Bend it (blaikley)
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cover (fontana - 886409TY - 1966)
http://www.mediafire.com/?a805y7uwu2d8pla
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fontana - 886409TY - 1966
http://www.mediafire.com/?gssfcp8jfbvqt9t
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(1966) pubblicità - S. PELLEGRINO

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DUANE EDDY - DUANE EDDY '66 (1966)

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La "chitarra uragano" di Duane Eddy, più in forma che mai, ci offre con questo LP SPECIAL nuovi ed eccitanti motivi che non potremo fare a meno di accompagnare col battito ritmato di mani e piedi. È questo in fondo il segreto del successo di Duane: il suono della sua chitarra conquista e "trascina" chi ascolta. In altre parole egli riesce a conquistare in pieno il suo pubblico, e questa è una virtù che solo i grandi artisti posseggono.
Quante volte vi è capitato di ascoltare un disco e trovarvi ad un tratto a pensare ad altro ? Ebbene, con Duane Eddy non solo vi succederà, e inconsapevolmente vi troverete immersi nel travolgente ritmo del prestigioso Duane, attentissimi dal principio alla fine del microsolco. Ascoltatelo e sarete d'accordo con noi.
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dalla "cover" del disco
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Lato a)
  1. La ballata della solitudine (the high lonesome) (eddy-owens-gray)
  2. Tutta la notte (bernabini-hazlewood)
  3. Gumshoe blues (eddy)
  4. The marauder (eddy)
  5. Laughing guitar (gafa-atkins)
  6. The feud (eddy-hazlewood)
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Lato b)
  1. Ma dove andranno (mr. guitar man) (guarini-deshannon-sheeley)
  2. Twangsville (bonnie guitar)
  3. Rebel soul (curtis)
  4. Non ne posso più (guitar child) (dossena-deshannon-sheeley)
  5. A fast friendly frolic on the farm (eddy)
  6. The restless pack (hazlewood)

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cover (RCA Victor - SIV 1 - 1966)
http://www.mediafire.com/?9lcc4xfh6gofws4
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RCA Victor - SIV 1 - 1966
http://www.mediafire.com/?ukg99cep9akpn6v

(1966) pubblicità - POLICAR

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THE G & M - BEAT MELODY (1966)

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Lato a)
  1. Il sole non vedrai tramontar (nisa-gaudio)
  2. Principessa (gaspari-domino)
  3. Io lo so che tu (guido and maurizio de angelis-metz)
  4. Alta, slanciata, bionda, puntuale (gaspari-reynolds)
  5. Il colore che gli dai (guido and maurizio de angelis-diversi)
  6. Perchè (gaspari-m. de angelis)
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Lato b)
  1. Pioggia sul tuo viso (nistri-pilantra-morricone)
  2. Ti amo (calabrese-reverberi)
  3. Via il rimpianto (guido and maurizio de angelis)
  4. C'è qualche cosa (guido and maurizio de angelis)
  5. Il mondo coi tuoi occhi (gaspari-shapiro)
  6. La ballata dei fratelli (pisano)
cover (arc - SA 19 - 1966)
http://www.mediafire.com/?dx9x35sd44jhyqj

.arc - SA 19 - 1966
http://www.mediafire.com/?c32613z4ss3l3lb

(1966) pubblicità - COSMETICI ROJA

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giovedì 26 novembre 2009

MELANCONIE PETROLINIANE vol 3

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"La sua arte potrebbe anche definirsi il non senso disperato di un uomo di troppo buon senso"
Bruno Lauzi
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"Gli devono tutto tutti - Anche noi, nel nostro minimo."
Maurizio Costanzo, Italo Terzoli, Enrico Vaime
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" Di Petrolini ero ammiratore e, benchè più giovane, amico. La sua satira delle debolezze e dei vizi umani partiva da origini tradizionali, popolari, romanesche, da Pasquino a Belli, era spontanea, pareva ignorante, sapeva diventare crudele; ma la formidabile intelligenza di lui, il capire tutto e tutti na ha fatto, al principio inconsciamente, un uomo modernissimo, paradossale, aperto. Ettore sul palcoscenico è in conversatione, è stato mio maestro di surrealismo, di futurismo, di accettazione dell'incredibile e dell'anguardia."
Ruggero Orlando
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dalla "cover" del disco


Lato a) 1928-1932
  1. Tanto pe' canta' (petrolini-simeoni)
  2. Cantante da strada (petrolini)
  3. Il poeta (petrolini)
  4. Una scampagnata (petrolini)
  5. Sotto ar portone (petrolini)
Lato b) 1928-1932
  1. I salamini (petrolini)
  2. Amleto (parodia) (petrolini)
  3. Nun me scordo mai (giaquinto-cardoni)
  4. Cirano ( parodia)
  5. Teopompo ai bagni (petrolini)
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cover (Columbia - 3C062-17823 - 1972)
http://www.mediafire.com/?79zdxw1ct10pmxe
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Columbia - 3C062-17823 - 1972
http://www.mediafire.com/?du09o8p4pd3xeu4
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(1935) Roma - La 'spina' di Borgo

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(1933) Roma - Demolizioni in piazza Ara Coeli

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(1932) Roma - sbancamento della collina Velia

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(1931) Roma - demolizioni

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demolizioni tra il Foro di Traiano e il Foro Romano

MELANCONIE PETROLINIANE vol 2

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"Avevo quindici anni quando ho sentito le prime registrazioni di Petrolini. Da allora tutti gli umoristi che ho letto o sentito eranogià tutti lì, nelle battute di Petrolini."
Carlo Castellaneta
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"Petrolini è stato il grande sberleffo, la grande voce desiderosa che la dittatura del ventennio non è riuscita a ridurre mai al suo silenzio di morte."
Alberto Bevilacqua
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"Petrolini: quando venne a prenderlo, anche la morte si mise a ridere."
Romano Battaglia
.dalla "cover" del disco


Lato a) 1928-1929-1932
  1. Er sor capanna (caucci)
  2. Serenata 'n Trastevere (petrolini)
  3. Er circoletto (petrolini)
  4. Gastone (pt prima) (petrolini-froes)
Lato b) 1928-1929
  1. Gastone (pt seconda) (petrolini-froes)
  2. Il padiglione delle meraviglie (petrolini)
  3. Fortunello (petrolini)
  4. Lirica (parodia) (petrolini)
  5. Scenette balneari (petrolini)
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cover (Columbia - 3C062-17822 - 1972)
http://www.mediafire.com/?0tz327t59rptd1s
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Columbia - 3C062-17822 - 1972
http://www.mediafire.com/?9asptgptrq444j0
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(1933) Roma - Porta San Sebastiano


(1925) Roma - Isola Tiberina

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case successivamente demolite per far posto al nuovo ospedale Fatebenefratelli

mercoledì 25 novembre 2009

(1910) - Roma - Via dei Cerchi

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Dal 1852 fino al 1910 una società inglese che prese il nome di Anglo-Romana trasformò gli orti siti nella valle della Murcia (circo Massimo), installandoci gli impianti del Gazometro.

MELANCONIE PETROLINIANE vol 1

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"Lui è stato il più grande annotatore e fustigatore del costume italiano, in un certo senso il più grande moralista italiano"
Indro Montanelli
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"Con Petrolini è nato e si è spento un genere di comicità unico e irripetibile. Un maestro? un maestro di se stesso caso mai, sino alla perfezione assoluta."
Pierangelo Soldini
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"Petrolini, che seppe rendere meravigliosa la malinconia, è un arguto e liberissimo compagno che ci invita a sorridere di tutto e, con prudenza, anche della morte."
Enzo Fabiani
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dalla "cover" del disco
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Lato a) 1928-1929
  1. Nerone arringa la folla (petrolini)
  2. Il paggio Fernando (petrolini)
  3. Roma bella (adatt. di Petruska) (petrolini-rose-fisher)
  4. Storiella morale (petrolini)
  5. Una gita a li castelli "Nanni" (petrolini-silvestri)
Lato b) 1928-1939-1935
  1. Gigetto er bullo (petrolini)
  2. Roba seria (petrolini)
  3. Roma (petrolini-burli)
  4. La sunnambula abruzzese (petrolini)
  5. Tango Romano (petrolini-burli)
  6. Melanconie petroliniane (petrolini)
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:cover (Columbia - 3C062-17821 - 1972)
http://www.mediafire.com/?ogg6kd44mkg5mc3

Columbia - 3C062-17821 - 1972
http://www.mediafire.com/?immtlh9mxfhb74f
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(1924) - PIANTA DI ROMA

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pianta allegata alla "GUIDA D' ITALIA" del TOURING CLUB ITALIANO, Milano 1925 - prima edizione

ETTORE PETROLINI (1886-1936)

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Figlio di un fabbro, e destinato al mestiere di artigiano, fin da bambino mostra una vivacità fuori del comune, che gli procurerà qualche guaio (anche un breve periodo trascorso in un riformatorio piemontese). Lo anima una grande passione per il teatro e, ancora giovinetto, ottiene un ingaggio come figurante in una baracca romana adibita a teatro di varietà. A 15 anni decide di fuggire di casa per dedicarsi alla carriera teatrale, così cerca lavoro fuori Roma, a Santa Marinella e a Campagnano Romano. Lo troverà in una compagnia di attori ambulanti, ma l'esperienza sarà tutt'altro che entusiasmante, soprattutto sotto il profilo economico.........
G.B.
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estratto da "Il Dizionario della Canzone Italiana" a cura di Gino Castaldo - Armando Curcio Editore, 1990
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L'ARTE DI PETROLINI
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"per me il teatro è un fattispecie d'uno stupefacente. Se non lo piglio ogni sera a quella data ora e la festa anche il dopopranzo, smanio, sto male, divento un uomo perso."
Ma più che un stupefacente per Ettore Petrolini il teatro era un elemento vitale. Rappresentava l'ossigeno del suo temperamento, il fosforo della sua fantasia. Anche fuori del palcoscenico codesto teatro se lo portava dietro dovunque e sempre. Recitava in continuazione. Alla sua maniera però, una maniera tutta particolare e inventiva che tanto nell'arte come nella vita, anche da un motivo trito, da uno spunto insignificante, sapeva trarre partito per creare frasi, gesti, atteggiamenti d'una efficacia sorprendente e gustosa. Recitando, molto spesso divagava, ma le sue divagazioni erano così scintillanti d'arguzia e di brio che i fili grigi della trama che gli serviva da punto di appoggio diventavano di colpo luminosi.
Ciò non accadeva soltanto dinanzi alle platee affollate di pubblico. Avveniva pure quando Petrolini si trovava sulla ribalta della vita quotidiana. Mai dimenticando le parole dell'imperatore Marco Aurelio che diceva "ogni uomo è un attore che viene mandato via dal palcoscenico dallo stesso pretore che l'ha invitato a salirci"...........
Luciano Folgore
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estratto da "CAPITOLIUM" gennaio 1942

sabato 21 novembre 2009

WANTED! (Le Canzoni dei Ricordi)



(1946) 2 giugno - Elezione Assemblea Costituente

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Lo stesso giorno in cui gli elettori sono chiamati a scegliere la futura forma istituzionale dello stato, sono anche chiamati a eleggere i membri dell'Assemblea costituente a cui è demandato il compito di scrivere la nuova Costituzione.
Il dato che emerge in modo chiaro dalle urne è che, al di là della fammentazione che il sistema proporzionale adottato per la composizione dell'Assemblea fotografa, tre sono i partiti che controllano il 75% del corpo elettorale: democristiani, socialisti e comunisti. Nessuna delle altre formazioni raggiunge il 10%. Da sottolineare due risultati: il Fronte dell'uomo qualunque, la formazione che ha nel suo statuto quell'antipartitismo che aveva caratterizzato a lungo il dibatito politico italiano tra Otto e Novecento e che si pone in una certa continuità con il regime fascista, supera la soglia dei 5 punti percentuali in termini di consenso e si colloca al quinto posto nella scala della legittimazione dei partiti. Viceversa il Partito d'azione, erede delle formazioni di Giustizia e Libertà, che erano sorte negli anni Trenta come manifestazione di quell'antifascismo che il regime aveva generato, non raccoglie, in termini di consenso, neppure 2 punti percentuali.
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estratto da "1861-2008 Atlante storico-elettorale d'Italia" di Piergiorgio Corbetta e Maria Serena Piretti - Zanichelli editore S.p.A., 2009
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venerdì 20 novembre 2009

(1946) spartito - CANTA SE LA VUOI CANTAR

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(1946) 2 giugno - Disputa Elettorale

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LE CANZONI DEI RICORDI vol 16

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C'É POSTO PER TUTTI.


Nella seconda metà del 1946, spenti in gran parte i roghi dell'epurazione ed eliminata la barriera della "Linea Gotica" dell'etere, la radio, e di conseguenza la produzione discografica, riprendono, sia pure tra sussulti e incertezze, un cammino più regolare. Vecchio e nuovo vanno riconciliandosi mentre cantanti e direttori d'orchestra, collaudati o esordienti, si dividono i favori del pubblico senza problemi. Nella gran festa musicale del dopoguerra si cerca di dimenticare il passato e, col moltiplicarsi di ritrovi, compagnie di rivista e di spettacoli di ogni tipo, c'è posto per tutti..


B.G. Lingua
dalla "cover" del disco .


Lato a) 1946
  1. Michele Montanari (orch. Mojetta) - Incantesimo (olivieri-deani)
  2. Armando Broglia (orch. Mojetta) - T'amo (mojetta-tettoni)
  3. Lidia Aurora (orch. Mojetta) - Melodia del fiume (schisa-cherubini)
  4. Armando Broglia (orch. Mojetta) - Serenata a Vallechiara (I know why) (warren-devilli)
  5. Dea Garbaccio (orch. Barzizza) - Là in Argentina (warren-devilli)
  6. Aldo Ciardi (orch. Ferrari) - Brazil (barroso-larici)..


Lato b) 1946
  1. Dea Garbaccio (orch. Barzizza) - Rhum e Coca-cola (sullavan-baron-devilli)
  2. Armando Broglia (orch. Mojetta) - Stasera sono solo (je suis seul ce soir) (duran-deani)
  3. Ernesto Bonino (orch. Barzizza) - Vado a spasso (seracini-tettoni)
  4. Dea Garbaccio (orch Mojetta) - Si chiama Boogie-woogie (seracini-chiosso)
  5. Alberto Rabagliati (orch. Barzizza) - L'ultima preghiera (d'anzi-bracchi)
  6. Armando Broglia (orch. Barzizza) - Tu vieni da un sogno (brown-devilli)

cover (cetra - LCR 3016 - 1980)
http://www.mediafire.com/?b89ugglt984erev

cetra - LCR 3016 - 1980
http://www.mediafire.com/?5kk5bee7x8wrg1n

(1946) spartito - DOVE STA ZAZÀ

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(1946) - IL POPOLO HA SCELTO


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(1946) 2 giugno - Refendum Popolare per la scelta Istituzionale

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Per la prima volta il corpo elettorale, chiamato a esprimersi sulla futura forma dello Stato italiano, vede la presenza anche delle donne. La partecipazione è alta in tutta la penisola: il Centro-Nord registra ovunque percentuali superiori al 90%, con eccezione della Liguria, che tocca solo l' 85%, a cui fa da contraltare la punta massima dell'Emilia Romagna, che supera il 92%; al Centro-Sud la punta minima la registra il Lazio con un 84,2%, mentre solo la Puglia syupera il 90%.
Il referendum rimanda per la prima volta l'immagine di un' Italia politica divisa nettamente in due parti: tutte le regioni del Centro-Nord sono a maggioranza repubblicane; tutte le regioni del Centro-Sud sono a maggioranza monarchiche. La fedeltà a casa Savoia tende a crescere man mano che ci si sposta dal Lazio verso le isole, l'area che meno di ogni altra aveva vissuto come tradimento la fuga del re da Roma a Brindisi, la lunga occupazione tedesca e la fase resistenziale.
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estratto da "1861-2008 Atlante storico-elettorale d'Italia" di Piergiorgio Corbetta e Maria Serena Piretti - Zanichelli editore S.p.A., 2009

LE CANZONI DEI RICORDI vol 15

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..CADE LA "LINEA GOTICA"
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Il 3 novembre del 1946 è una data importante per la radio quanto per la produzione discografica perchè segna lo spartiacque fra le incertezze e le improvvisazioni dell'immediato dopoguerra e l'inizio di un nuovo ciclo che avrebbe portato, un paio d'anni più tardi, al completo rinnovamento del panorama della musica leggera italiana. Quel giorno cadeva finalmente l'ultima eredità della "linea gotica" che in tempo di guerra aveva diviso in due l'italia poichè, ripristinati i collegamenti fra le stazioni del Nord e quelle del Sud, la radio poteva darsi finalmente programmi omogenei in tutte le regioni (faceva eccezione la sola Sardegna) irradiati su due distinti canali: la "rete rossa" e la "rete azzurra"......
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B.G. Lingua
dalla "cover" del disco
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Lato a) 1946
  1. Alfredo Clerici (orch. Mojetta) - C'è una capinera (nel mio cuor) (poletto)
  2. Aldo Donà (orch. Zeme) - The gipsy (la zingara) (larici-reid)
  3. Alberto Rabagliati (orch. Barzizza) - Non hai èiù la veste a fiori blu (d'anzi-galdieri)
  4. Gigi Beccaria (orch. Mojetta) - La barchetta in mezzo al mare (poletto)
  5. Jone Cacciagli (orch. Zeme) - Chiù chiù (niccamor-molinare)
  6. Ernesto Bonino (orch Mojetta) - A quindici anni (kramer-marchesi)


Lato b) 1946
  1. Gigi Beccaria (orch. Barzizza) - Angiolina (roberts-martelli)
  2. Dea Garbaccio (orch. Barzizza) - Viaggio sentimentale (green-devilli)
  3. Gigi Beccarai (orch. Barzizza) - Basta con le fughe (rossi-gargantino)
  4. Silvana Fioresi (orch. Mojetta) - Il mio nome è donna (mascheroni-testoni)
  5. Gigi Beccarai (orch. Mojetta) - Dove sta Zazà (cioffi-cutolo)
  6. Pino Simonetta - Rose per una Santa (calzia-fanciulli)



cover (cetra - LCR 3015 - 1979)
http://www.mediafire.com/?inigwympgjg3wsc

cetra - LCR 3015 - 1979
http://www.mediafire.com/?fi42k00m62vjbkv

mercoledì 18 novembre 2009

2194 GIORNI DI GUERRA (1 settembre 1939 - 2 settembre 1945)

. http://it.wikipedia.org/wiki/Conteggio_delle_vittime_della_seconda_guerra_mondiale_per_nazione

 

Le vittime di un conflitto che ha moltiplicato i fronti interni ed esterni, coinvolgendo civili e militari, formazioni partigiane e truppe regolari, dando origine a un gran numero di guerre civili,  pone gli storici davanti al problema di determinare il numero delle vittime almeno come ordine di grandezza, che resta sempre un enorme cantiere all'interno del quale permangono vaste zone di oscurità.    Quel che è certo è che, anche solo come ordine di grandezza, le vittime dell'Unione Sovietica si attestano su numeri impressionanti, per l'accanimento con cui i nazisti portarono avanti la loro avanzata contro un popolo considerato doppiamente nemico (ebreo e bolscevico); la Cina con i suoi 19 milioni di morti è parte di una guerra, all'interno del conflitto, poco conosciuta.

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(1946) spartito - TAMMURRIATA NERA

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(1945) È FINITA LA GUERRA

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LE CANZONI DEI RICORDI vol 14

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È SUBITO RIFLUSSO
Assuefatti al frastuono delle discoteche ed entusiasti partecipi ai riti della pop music che viene loro giornalmente rovesciata addosso dalle radio, pubbliche o private che siano, i giovani d'oggi sono portati a credere che la musica americana o americanizzante abbia preso il sopravvento in Italia appena conclusa la vittoriosa marcia delle truppe Alleate in Europa. Ma chi ha vissuto la propria gioventù fra il 1945 e il 1955 sa che la canzone italiana continuò invece a fiorire oltre i giorni in cui in tutta l'Europa i ritmi del "rock 'n' roll" avevano fatto terra bruciata. Il tramonto giunse soltanto quando, agli inizi degli anni Sessanta, esplosero improvvisamente i Beatles. Un fenomeno che colse tutti di sorpresa per l'assenza di qualsiasi sintomo premonitore o di un retroterra che lasciasse supporre l'esistenza di una testa di ponte che giustificasse il voltafaccia delle nuove generazioni.
Infatti se il "boogie woogie" aveva trovato nel 1945 un'atmosfera favorevole nell'Europa del Nord e particolarmente in Inghilterra, dove l'invasione musicale americana risaliva addirittura agli inizi degli anni Venti con i ritmi del ragtime e del jazz pienamente assimilati attraverso una rielaborazione indigena, in Italia, con il perdurare della passione per la lirica, l'operetta e la canzone napoletana, unito al gusto di ancor più vasti strati di pubblico cresciuto al suono della canzone italiana, dopo un primo momento di curiosità generale, anche per il verificarsi di particolari circostanze, si giunse al rigetto dei ritmi che invece in tutto il resto del mondo stavano preparando il terreno alla moderna musica di consumo.
La maggioranza, allora non ancora silenziosa, ebbe reazioni significative, ben riassunte nelle proteste ricevute dalla RAI negli ultimi mesi del 1945, tanto da meritare un'eco sul "Radiocorriere" dell'edizione romana. Gli ascoltatori del Centro-Sud, tagliati fuori dall'ascolto delle stazioni del Nord fin dalla fine del 1943, lamentavano che, nonostante fossero ormai passati molti mesi dalla fine della guerra, si tardasse a tornare alla normalità. Pensava forse la RAI di poter prolungare indefinitamente, a danno degli ascoltatori del Mezzogiorno, il digiuno delle orchestre e dei cantanti cui erano affezionati, costringendo essi soli a una dieta a base di canzoni americane? .............
.B.G. Lingua
dalla "cover" del disco

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Lato a) 1946
  1. Natalino Otto (orch. Kramer) - Pennsylvania polca (lerici-lee-manners)
  2. Alberto Rabagliati (orch. Mojetta) - Buonanotte angelo mio (gilar-danpa)
  3. Nunzio Filogamo & Nina Artuffo (orch. Barzizza) - Insomma lei chi è? (storaci)
  4. Narciso Parigi (orch. Ferrari) - Tu sei sempre nel mio cuor (lecuona)
  5. Ebe De Paulis (orch Storaci) - Munasterio 'e Santa Chiara (barberis-galdieri)
  6. Ernesto Bonino (orch. Barzizza) - Ho lasciato il paese del cuor (breux-filibello)


Lato b) 1946
  1. Michele Montanari (orch. Mojetta) - Sinfonia d'amore (alstone-adorno)
  2. Gigi Beccaria (orch. Mojetta) - A Costarica (franzoli-franchini)
  3. Natalino Otto - Tristezze (chopin-giacobetti-otto)
  4. Alberto Rabagliati (orch. Mojetta) - Amigos vamos a baillar (d'arena-nisa)
  5. Armando Broglia (orch. Barzizza) - Io t'ho incontrata a Napoli (carmichael-forte)
  6. Armando Broglia (orch. Barzizza) - Il giorno dopo (van heusen-devilli)



cover (cetra - LCR 3014 - 1979)
http://www.mediafire.com/?6ygztd7ttf82k1q

sabato 14 novembre 2009

(1945) - HIROSHIMA 6 agosto

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"Quel lunedì mattina la fresca brezza proveniente dal mare dà la scalata alle montagne di Hiroshima, convogliando al suo passaggio le nebbie e scacciandole verso occidente.   Oggi avremo un tempo splendido!, pensa la gente che indugia pigramente nelle vie prima di recarsi al lavoro.    Quand'ecco, a un tratto, la sirena degli allarmi aerei fa sentire i suoi ululati; ma nessuno si muove.   Alcuni passanti scrutano l'orizzonte dalla parte del mare, cercando di scoprire gli aeroplani in arrivo, ma lo fanno per puro automatismo, tanto, si sa, quelli passeranno sulla città senza prenderla in considerazione.   Questa volta si tratta di un solo B-29, e a nessuno balena alla mente l'idea che Hiroshima possa conoscere il suo primo bombardamento, dopo essere stata volutamente dimenticata nelle incursioni degli Americani.   La censura militare - attiva e sospettosa -  non lascia stampare neppure una riga di informazioni obiettive per il pubblico, sicché in quell'inizio di agosto del 1945 il Giappone vive in una ingannevole euforia.   La distruzione delle grandi città - Tokyo, Yokohama, Osaka, ecc. - per opera dei bombardieri americani non conta nulla a petto delle fanfaronate che i giornali son costretti a pubblicare, ubriacando ottanta milioni di persone.
In questa stagione il sole diventa presto insopportabile.   Sono esattamente le otto e quindici, quando si scatena la prima tragedia atomica del mondo, che consta di alcuni atti, brevissimi, violentissimi, per i quali il Pentagono ha mobilitato il sole, il tuono, la pioggia e il fuoco.
La pika - parola che in giapponese significa «luce» - è il nome che le genti di Hiroshima daranno al mostro calato dal cielo sopra di loro.   Talvolta vi aggiungono la parolina don, che vuol dire «rumore».   I testimoni di «quel giorno», riunendo i loro ricordi, finiscono per dare alla bomba atomica una personalità fisica.   La confondono con una delle loro divinità che agirebbe come un attore cosmico, distribuendo rovine in pochi secondi.
Prima un lampo bianco.   Si direbbe il sole che scoppia.   Esso accieca di colpo trecentomila persone, riempiendo il cielo con tale intensità che case, colline, strade e ombre spariscono immediatamente.   Negli occhi abbagliati non resta che una luce divorante.   Istintivamente le persone stendono avanti le mani e cominciano a tastoni la loro marcia verso la sofferenza.   I primi passi dell'umanità nell'ora zero dell'era atomica hanno inizio in un caos biancastro dove non esiste più una linea, una massa, un contorno netto. [...] Un decimillesimo di secondo: ecco quanto è durato il primo atto.
Poi, portato da onde invisibili, un calore intollerabile che ricopre, rinserra e torce tutta la città.   Gli abitanti ne ricevono le carezze e gli schiaffi sul viso, sul corpo; e più di 50.000 persone ne serberanno le tracce in ustioni che saranno chiamate «gli artigli del diavolo».
Quelli che si trovano nei pressi dell'ipocentro vengono carbonizzati sull'istante.   Piombando sulla città il calore, valutato a diecimila gradi nel momento in cui sgorga dalla bomba, forma un gigantesco cono, la cui punta si trova a cinquanta, sessanta metri di altezza, mentre il diametro della base supera i 1200 metri.   Questo cono di calore ruota intorno ad un asse invisibile, e con siffatto movimento asperse la città creando risucchi di aria che l'attraversano in ogni direzione.
Bisogna trovarsi a quaranta o cinquanta chilometri da questo mondo in gestazione per sentirne le deflagrazioni.   Quasi nessuno riesce a definire il rumore dell'esplosione, che è rotolato sul suolo come quello di un tuono alla millesima potenza.   In pari tempo ha reso sorde quasi tutte le persone.   Dopo alcune ore l'udito è ritornato, e il profondo silenzio in cui vagavano migliaia di uomini si è dissipato a poco a poco. [...]
Immediatamente dopo l'esplosione della bomba si scatena su Hiroshima un vento disordinato che butta a terra di colpo trecentomila abitanti e strappa loro di dosso i vestiti, mentre una pioggia di vetri e di schegge di bambù li asperge.   I corpi nudi sono crivellati dalla polvere che il vento spinge con tal violenza da trasformarla, si direbbe, in scariche di pallini da caccia. [..] Le masse di polvere (turbinando) si scontrano tra loro, mescolando miliardi e miliardi di particelle radioattive.   Poi un aspiratore situato in qualche punto del cielo succhia le tenebre e le fa montare verso lo zenith a una velocità folle, trasformandole in un fungo che da quel giorno l'umanità considera come il simbolo della morte atomica.[...] Il fumo degli incendi e i venti che lo ributtano sulle rovine creano un nuovo mondo in cui si agitano creature disperate che non sanno più dove fuggire.   Il calore dissecca le gole, apre la pelle, fa scoppiare i bronchi.   Quelli che possono farlo si gettano nei bacini d'acqua, nelle piscine, o in uno dei cinque bracci del fiume Otha.
Si spruzzano d'acqua la testa, le braccia, il petto e si avventano in cento dentro vasche fatte per dieci persone, vi si schiacciano, vi annegano.
[...] cominciano a cadere goccioloni di pioggia, pesantemente, lasciando dappertutto il disegno dei loro contorni.   Son goccioloni neri che nella loro caduta trascinano polvere, cenere e fuliggine.   Non appena toccano il suolo, si evaporano.   Credendo a un miracolo, gli abitanti volgono gli occhi al cielo dove sembra che gli dèi protettori abbiano ripreso il proprio posto.   Essi li implorano, e si preparano a ringraziarli per quella pioggia che li salverà.   Ma invano.   La salvezza non viene dall'alto.   Non viene da nessuna parte.   Quei cinque minuti di pioggia che annaffia alcuni quartieri della città sono invece i più micidiali di tutti.
Infatti ogni goccia nata in cima al fungo atomico porta con sé elementi radioattivi che danno alla catastrofe di Hiroshima il suo colore apocalittico.
L'agonia della città comincia venti minuti dopo l'esplosione della bomba. [...] Ed ecco venuto per queste genti il tempo di recitare la loro parte di uomini.   Alla forza brutale della pika essi oppongono fin da questo momento la loro volontà di vivere. [...] Più di 200.000 fra essi non la troveranno mai, né quel giorno, né dopo, e novemila superstiti la stanno cercando ancor oggi invano."

Fernand Gigon 
(L'apocalisse dell'atomo - Centro Internazionale del libro; Firenze 14 luglio 1958)





(1945) - BERLINO 30 aprile

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(1945) spartito - CRAPA PELATA

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(1945) - ITALIA 25 aprile

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(1945) - IWO JIMA 16 marzo

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LE CANZONI DEI RICORDI vol 13

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L' ALLEGRA INVASIONE
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L'arrivo degli americani, con l'invasione dei "V disc" e le trasmissioni a pioggia delle stazioni dell' "American Forces Network", portò un'ondata di novità in una situazione rimasta stagnante. Soprattutto al Nord, dov'era stato più difficile ascoltare la radio dell'Italia già liberata, i nuovi ritmi costituirono un motivo di grande curiosità fra il pubblico, ed orchestre e cantanti si lanciarono ad eseguire le musiche fino ad allora proibite.
Si ballava un pò dappertutto il "boogie woogie", si cantava in inglese, si ascoltavano improvvisate formazioni di jazz, si incidevano dischi con la versione italiana delle canzoni dei primi film che giungevano, in edizione originale, da oltreoceano.
Il lungo digiuno era finito e furono soprattutto i giovani a partecipare a questa festa di ritmi e di suoni i cui classici del "musical" americano, dello swing e dei nuovi ballabili si fondevano ai ritmi latino-americani di Carmen Miranda e con le creazioni dei nostri compositori ed autori che si erano rapidamente aggiornati.........
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B.G. Lingua
dalla "cover" del disco



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Lato a) 1945-46

  1. Dea Garbaccio (orch. Mojetta) - Amor, amor, amor (ruiz-fecchi-nati)
  2. Vittorio Belleli (orch Mojetta) - Dolce e amorevole (sweet and lovely) (lemare)
  3. Jone Cacciagli (orch. Zeme) - È la verità (frustaci-macario)
  4. Dea Garbaccio (orch. Barzizza) - Besame mucho (velasques-fecchi-nati)
  5. Aldo Donà (orch. Zeme) - Prigioniero d'amore (calzia-bracchi)
  6. Carla Dupont (orch. Mojetta) - Perfidia (dominguez-larici)


Lato b) 1946
  1. Natalino Otto con i 5 Shoe Shine - Polvere di stelle (star dust) (cariga-carmichael)
  2. Ernesto Bonino (orch. Barzizza) - Black & Jonny (kramer-giacobetti)
  3. Carla Dupont (orch. Mojetta) - Valzer delle candele (cedric-dumont-larici)
  4. Ernesto Bonino (orch. Mojetta) - Conosci mia cugina (c.a. rossi)
  5. Gabriella Alciato (orch. Barzizza) - Minnie di Trinidad (edens-devilli)
  6. Gigi Beccaria (orch. Barzizza) - Baciandoti (mascheroni-testoni)


cover (cetra - LCR 3013 - 1979)
http://www.mediafire.com/?a1s2mnzn7c2d2m1


RESISTENZA (8 settembre 1943 - 25 aprile 1945)

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(1944) - 4 GIUGNO

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(1944) spartito - DOVE SIETE STATA NELLA NOTTE DEL 3 GIUGNO ?

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(1944) pubblicità - CETRA

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ROMA CITTÀ APERTA (8 settembre 1943 - 4 giugno 1944)

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LE CANZONI DEI RICORDI vol 12

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RITORNO AL NORD


Se il 1943 fu un anno denso di avvenimenti, fra il '44 e il '45 la tragedia che sconvolse l'Italia non poteva non avere conseguenze anche sul mondo della canzone. Nel Paese, spaccato in due dalla linea di combattimento, la radio divenne un prezioso strumento per la guerra psicologica, lasciando poco spazio per orchestre e cantanti.
Un periodo di cui ci restano pochi documenti.
Il "Radiocorriere", il solo giornale che fino ad allora pubblicasse i programmi della radio, scomparve dalle edicole dopo l' 8 settembre. La rete radiofonica fu sconvolta e le stazioni cominciarono a trasmettere indipendentemente l'una dall'altra. Al Sud, a partire da Bari, i microfoni furono a disposizione del governo provvisorio italiano e degli americani: le note dell'orchestra di Glenn Miller e i ritmi del "boogie woogie" cominciarono a percorrere le onde. Più a nord, la lenta avanzata delle truppe alleate permise ai tedeschi di recuperare le attrezzature e il personale necessari per alimentare le trasmissioni dai grandi centri urbani.
Fu così che, dopo l' 8 settembre 1943, a Montecatini giunse l'ordine di fare le valigie: Angelini doveva rientrare a Torino, dove intanto erano stati rimessi in funzione gli studi del centro di produzione bombardato un anno prima, mentre Zeme doveva raggiungere Milano....
L'avventura più drammatica capitò a Barzizza. Un mattino i tedeschi ordinarono che tutti i componenti l'orchestra, i cantanti e le loro famiglie si radunassero davanti alla sede dell' EIAR con strumenti e masserizie. L'ordine era di lasciare immediatamente Firenze. Poichè non c'erano altri mezzi di trasporto, i soldati caricarono i materiali su un camion e poi requisirono un autobus. Ma l'autista riuscì a scomparire nel nulla.
Toccò al fratello di Ernesto Bonino mettersi al volante, e così la compagnia si avviò verso il nord......

B.G. Lingua
dalla "cover" del disco




Lato a) 1944-45
  1.  Dea Garbaccio & Nilla Pizzi (orch. Angelini) - Verrà (rastelli-panzeri)
  2. Quartetto Cetra (orch. Zeme) - Candy (kramer-whitney-david)
  3. Nella Colombo (orch. Mojetta) -Perduto amore (sola me ne vo') (sciorilli-testoni)
  4. Quartetto Cetra (orch. Zeme) - Crapa pelata (kramer-giacobetti)
  5. Bruno Pallesi (orch. Zeme) - Pino solitario (panzuti-danpa)
  6. Natalino Otto (compl. Kramer) - Ho comprato un piano elettrico (abel-galdieri)

Lato b) 1944-45
  1. Glenn Miller - In the mood (boogie woogie) (garland)
  2. Aldo Donà (orch. Mojetta) - Melodies des jour perdus (alstone-deani)
  3. Quartetto Cetra (orch. Zeme) - Peppone il cacciatore (kramer-giacobetti)
  4. Aldo Donà (orch. Mojetta) - Un bacio (mojetta-tettoni)
  5. Aldo Donà (orch. Zeme) - Io solo andrò (styne-ardo)
  6. Natalino Otto (orch. Kramer) - Per chi canto (calzia-cram)



cover (cetra - LCR 3012 - 1979)
http://www.mediafire.com/?rq67vsnp1d4mgcq

cetra - LCR 3012 - 1979
http://www.mediafire.com/?33fwxyacmknt0in