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domenica 26 giugno 2011

GUIDO E MAURIZIO - UN VECCHIO MACININO/LA GOCCIA D'ACQUA (1963)




I due ragazzini (Guido e Maurizio De Angelis), sono due fratelli romani, uno di sedici anni e l'altro di diciotto anni.   Sono due artisti nuovissimi, recentemente scoperti, che presentano il loro primo disco proprio in questi giorni.   Sono due giovani cui non è difficile pronosticare una lunga carriera.   Il loro primo disco lo dice chiaramente.   Un vecchio macinino e la goccia d'acqua (quest'ultima è già stata presentata in televisione) sono la testimonianza musicale di una vena musicale giovane, fresca, limpida ed assai promettente.   Nei loro testi non c'è malizia, non c'è falso impegno, non ci sono stortature pseudo intellettuali.   Dicono quello che pensano con le loro parole, le parole di due ragazzi qualsiasi.

notiziario CBS (maggio 1963)




lato a)
  • Un vecchio macinino (m & g de angelis)


lato b)
  • La goccia d'acqua (de angelis-francis-de angelis)



cover (CBS - BA 121.030)
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CBS - BA 121.030
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(1963) rivista - GRAND HOTEL (vetrina)





LA MODA


Creato per le giovanissime questo divertente tailleur di stile "cacciatrice".   È in lana color albicocca con la gonna svasata spezzata nel mezzo da un pannello impunturato di marrone.   La giacca a sacchetto ha un elaborato motivo di tessuto riportato, anch'esso bordato da una grossa cucitura.   I bottoni, fatti con cartucce da fucile, e i lunghi stivali di pelle, completamente allacciati, sottolineano il nuovo stile 1964.





L'AUTO


La più giovane delle creazioni della Casa automobilistica Lancia è la "Fulvia", una berlina di 1091 cmc. di cilindrata, curata e rifinita come una vettura di cilindrata nettamente superiore.   A quattro portiere e cinque posti, quest'anno monta una carrozzeria piacevole e moderna.   La sua velocità è di 1368 km orari, con un consumo di 9 litri ogni 100 km.   Costa L. 1.395.000.    La tassa di circolazione è di L. 21.740

(1963) Le Frontiere inutili (i giovani rispondono)


Il quesito

"...Mio figlio, di ventanni, è così smanioso di andare all'estero, di conoscere il mondo, di viaggiare.   Dice che è un modo di sentirsi inserito nella vita d'oggi...   Ci sono momenti in cui credo di capirlo e altri in cui non so come giudicare questa sua smania....."

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Sono una ragazza di diciotto anni e non sono mai stata all'estero.   Tuttavia, l'estate scorsa, ho avuto modo di avvicinare giovani stranieri che , come me, soggiornavano in uno dei tanti paesini della Gallura, sperduti tra i monti. [...] Divergenze vere e proprie, tra di noi, non ce n'erano; soltanto noi italiani eravamo accusati di essere troppo sognatori, superficiali, attaccati a pregiudizi e pieni di manie e di complessi.   Un luogo comune, certamente, perchè "nei" di questo genere io penso siano propri un pò di ogni popolo; ma anche quello di sfatare certi luoghi comuni è, e deve essere, uno degli scopi dei contatti internazionali tra i giovani.
[...]
Giovanna N.

[...] il problema dei giovani è, in fondo, uno solo: l'ansia di capire il mondo che ci circonda, il desiderio di compiere scelte consapevoli e precise.   E come si può capire il mondo moderno - che tante assurde barriere del passato ha fatto crollare - senza affrontare quell'esperienza decisiva che consiste nel conoscerci tra di noi [...]
Gianfranco B.-T.

Avevo diciassette anni, quando andai per la prima volta all'estero, [...]   Al mio ritorno, avevo l'impressione di aver vissuto diciassette anni in letargo. [...] Avevo visto nascere in me, ogni giorno, nuove idee e impressioni che continuamente sviluppavo, confrontavo; molti pregiudizi erano caduti. [...] I giovani vogliono che la società di domani sia migliore, e con una validità che superi il solo ambito nazionale.   Da qui forse qualche atteggiamento di ribellione, che talvolta è giustificato.   Si è insofferenti dei limiti tradizionali ed è proprio il progresso stesso che ci fa sentire l'aridità, la scarsa vitalità di una cultura che non abbia un'estensione e un valore internazionali. [...]
Francesco S. (universitario)

[...] solo i giovani possono dare una soluzione ai problemi dei giovani: soluzioni dall'interno, dunque, direttamente dal vivo delle situazioni e dei personaggi.   Da ciò, però, non si deve trarre le presunzione di ritenersi dispensati dallo studio delle esperienze delle precedenti generazioni.   Sarebbe un errore.   Come sarebbe un errore, d'altra parte, non mettere in crisi quella tale retorica e molte ideee sbagliate che hanno afflitto le generazioni che ci hanno preceduto.   In questo senso, mi pare vadano incrementati i contatti tra i giovani appartenenti a paesi diversi, [...].   Conoscendosi meglio tra di loro, infatti, i giovani di lingua e di nazionalità diverse, potranno comprendere certe ragioni latenti di un passato troppo irto di frontiere e rivalità, di guerre, di odio e, grazie a questa comprensione, vedere più sorridente l'avvenire.   Perchè è importante dire "basta con la guerra!"; [...]
Giovanni B. (universitario)

Contatto sul piano internazionale: sembra un sogno.
Proprio perchè la mia città è una città troppo piccola, le vie sono strette, ci si conosce tutti, l'uno sa meglio i fatti degli altri che i propri, e si passeggia sempre, estate e inverno per le strade di sempre: dieci passi avanti, dieci passi indietro, chi per guardare, chi per farsi vedere...    E la tentazione è grande di lasciarsi vivere, perchè è facile lasciarsi andare e continuare senza pensare.   Tanti giovani non sbagliano che per questo.   Si lasciano vivere.   Gridano, corrono, ridono, qualche volta si rompono le ossa, qualche altra volta gliele rompono gli altri, tutti neri, tutti cuoio, sfrenati, volubili, assetati.   Ma vivono?
Vivere non è mettersi in divisa, muoversi non è essere spinti: nel bene e nel male; la vita è coscienza di se stessi.   E dunque quanti giovani non tradiscono se stessi?   Quanti credono di aver tutto provato e non sanno di essersi persi prima che la vera vita cominciasse?   E allora, dov'è il rimedio?   I giovani non amano le prediche: e così anche per me; ma se ci si può ribellare alle parole, all'esperienza non ci si ribella.   Per cui io credo che un giovane, solo con altri giovani, in un paese che non è il suo, che non è quello in cui si è impigrito nel "lasciarsi vivere" di cui ho parlato, nelle piccole cure che dovrebbe a se stesso e nella necessità di adeguarsi nuovamente a certe forme di vita, potrebbe forse trovare un nuovo senso alla parola libertà.   Io vorrei andare in un paese qualsiasi d'Europa, perchè sono certa che, attraverso le nuove immagini che potrei scoprire, mi giungerebbe al cuore qualcosa di vitalmente assai importante.   Perchè il merito di un contatto diretto con i giovani di paesi stranieri non sta solo nel far capire al tedesco che non è vero che noi cantiamo sempre o all'inglese che anche in Italia, qualche volta, esiste l'onesta, ma soprattutto in un nuova forma di educazione morale e spirituale.   Così potremmo educarci a vicenda in una nuova forma di egoismo, grazie alla quale potremmo anche imparare a conoscere la parola altruismo: altruismo per capire come si deve vivere, anzi, come si deve fare per non lasciarsi semplicemnte vivere...
Maria Rosaria R. (liceale)


"I Giovani rispondono" rubrica a cura di Alberto Bevilacqua (Le Ore, 11 luglio)

venerdì 17 giugno 2011

JOE e VIRGILIO (I Gemelli) - LA CABINA/LA MOTORETTA (1963)



lato a)
  • La cabina (mogol-donida)

lato b)
  • La motoretta (romano-martelli-minerbi)



cover (RIFI - RFN NP 16031)
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RIFI - RFN NP 16031
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(1963) pubblicità - NECCHI (macchine per cucire)

(1963) pubblicità - CASA EDITRICE UNIVERSO (Il Monello)

mercoledì 15 giugno 2011

THE VENTURES - THE VENTURES (1963)



C'è da qualche tempo, nel mondo della musica leggera americana, un "new sound" creato dal complesso "The Ventures" (tre chitarre e una batteria").   Tutti gli album di dischi di questo gruppo editi dalla Liberty non hanno fatto altro che accrescere la fama e la simpatia del pubblico e della critica verso questi 4 ragazzi.   Essi sperimentano continuamente nuove idee, nuovi effetti, senza rendersi monotoni ed il loro eccezionale senso dello swing ed i magistrali arrangiamenti si arricchiscono ogni volta di qualcosa di originale.   Il disco che presentiamo contiene una dozzina delle loro interpretazioni più belle.

informativa VCM (voce del padrone, columbia, marconiphone) settembre 1963



Lato a)
  1. Telstar (meek)
  2. The lonely bull (lake)
  3. Mexico (bryant)
  4. Calcutta (gaze)
  5. Apache (lordon)
  6. Never on sunday (towne-hadjidakis)

Lato b)
  1. Tequila (rio)
  2. Green onions (cropper-jones-jackson jr.-steinberg)
  3. Percolator (bideau-freeman)
  4. Red river rock (king-mack-mendelshon)
  5. Let there be drums (nelson-polodor)
  6. Last night (mar-keys)


cover (LIBERTY - LBY 1123-Q)
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LIBERTY - LBY 1123-Q
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sabato 4 giugno 2011

THE BEATLES - THE BEATLES (No. 1) (1963)



lato a)
  • I saw her standing there (mccartney-lennon)
  • Misery (mccartney-lennon)

lato b)
  • Anna (go to him) (alexander)
  • Chains (goffin-king)



cover (PARLOPHONE - GEP 8883) uk
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PARLOPHONE - GEP 8883
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(1963) È esploso il "Mersey Beat"

In questo periodo, in ogni nazione europea vi è un intenso fiorire di avvenimenti e iniziative nel campo della musica leggera: in Inghilterra, un nuovo stile musicale, che ha preso l'avvio dalla città di Liverpool, sta elettrizzando il pubblico dei giovani.



Dalle sponde del Mersey


Che cos'è il "Mersey beat"? Letteralmente significa "colpo del Mersey", e con questa locuzione si intende definire un nuovo stile che ha preso l'avvio appunto nella zona del Mersey. Il Mersey è un fiume che nasce nella contea di Derby, nei monti Pennini, e si getta nel mare d'Irlanda a formare una baia dove è situato il porto di Liverpool: Liverpool è infatti la città che ha veduto sorgere la nuova corrente musicale, ed è divenuta vivaio inesauribile di complessi vocali e strumentali d'avanguardia.
Curioso è il fatto che mai prima d'ora questa zona aveva avuto altra importanza che industriale e commerciale; eppure, in brevissimo tempo essa è assurta a una posizione imprevedibile, così che tutto il mercato fonografico si è spostato in questa direzione, i clubs di giovani suonatori si sono moltiplicati, è nato un giornale dal titolo "The Mersey beat"..... tutto un nuovo mondo, insomma, è fiorito intorno a questo genere.
[....] Per cercare di dare una spiegazione al fenomeno, occorre tener presente la pasione di molti giovani inglesi per la musica, ciò che li porta a riunirsi in picocli locali, bar o "caves", dove formano dei complessi strumentali, quasi per gioco, esercitandosi ad affinare sempre maggiormente la loro tecnica. Fino a poco tempo fa questi complessi preferivano battere la strada del jazz "traditional", ma l'esempio di alcuni di essi che si erano volti verso un genere più nettamente popolare ha inaugurato una serie di piccole formazioni (4 o 5 elementi) assai preparate e, quello che conta, spontanee e sincere nell'espressione musicale.
Così è nato il "Mersey beat": attualmente tutti gli appassionati di musica popolare moderna, in Inghilterra, guardano verso Liverpool e accettano a scatola chiusa ogni nuovo nome che appare da questa direzione. Quanto durerà questo fenomeno? Per ora, si può dire soltanto che è appena ai suoi inizi.
Gli esponenti più noti della nuova ondata sono i Searches ("Sweets for my sweet"), Gerry and the Pacemakers ("I like it"), i Beatles, che sono stati tra i primi a sfondare con "please, please me", e innumerevoli altri.
Qual'è il segreto, l'essenza di questa nuova forma musicale? Null'altro che semplicità e spontaneità, sostenute da un'attenta preparazione, e frementi di vitalità e ritmo: ma potremo noi stessi sincerarcene ben presto, non appena il lotto dei bestsellers di maggior successo sarà giunto in Italia.
[...]

Mario De Luigi jr.
(supplemento a Musica e dischi - settembre 1963)

THE CHANTAYS - PIPELINE (1963)

 


(1963) pubblicità - VAN DER BERGH (VDB) (catalogo punti)




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(1963) pubblicità - PALMOLIVE (catalogo punti)






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venerdì 3 giugno 2011

JACK HAMMER - ELECTRICITY/FIRE BABY (1963)



[...] due incisioni di punta dello straordinario cantante-fantasista negro.   Si tratta ancora una volta di madison-twist, vale a dire di madison, che pur rispettando il ritmo e il sapore caratteristici di questa danza, riassumono l'esperienza del twist, in una fusione armonica di colore e di gusto. [...]

notiziario Karim di gennaio

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 Ed ora una grossa notizia, Jack Hammer, il cantante fantasista che più di ogni altro ha contribuito con le sue spettacolose incisioni a diffondere il twist da noi, finalmente viene in tournée in Italia.
Hammer, che è uno "showman" di primissimo ordine, si tratterrà nella penisola per tutto il mese di luglio, partecipando ad alcuni spettacoli televisivi ed apparendo poi nei principali locali notturni, come "vedette" di richiamo.

notiziario Karim di giugno



lato a)
  • Electricity (burroughs-vano)

lato b)
  • Fire baby (burroughs-vano)



cover (Karim - KN 174)
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Karim - KN 174
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(1963) pubblicità - KARIM (Jack Hammer)

(1963) il personaggio - GASTONE MOSCHIN