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domenica 12 agosto 2012

DICK RIVERS - DICK vol. 2 (1964)



CCC - CENTRO CATTOLICO CINEMATOGRAFICO



Il Centro Cattolico Cinematografico (uno dei quattro Centri che compongono L'Ente dello Spettacolo; gli altri sono il Centro Teatrale, il Radiofonico e il Televisivo) inizia la sua attività ufficiale nel 1936, anche se di fatto già operante da un anno.   Nel giugno del 1936, infatti, Pio XI affronta nell'enciclica "Vigilanti Cura" il complesso fenomeno del cinema e sottolinea la necessità che "in ogni paese i vescovi istituiscano un ufficio permanente nazionale di revisione, con lo scopo di promuovere i film buoni, classificare tutti gli altri e farne giungere i giudizi ai sacerdoti e ai fedeli".
[...]

Fino al 31 dicembre 1968 le valutazioni erano suddivise nelle seguenti categorie:

1) Film ammessi

TUTTI
  • T  -film adatto per un pubblico familiare e di giovanissimi
  • Tr -film meno adatto per i più giovani
ADULTI
  •    -film che richiede la preparazione e la mentalità di un adulto
  • Am -film che esige una completa maturità di giudizio morale
2) Film che richiedono cautela

ADULTI CON RISERVA
  • Ar -film che, pur non essendo negativo, presenta elementi pericolosi anche per un adulto e merita obiettive riserve morali
3) Film negativi

SCONSIGLIATO
  • S -film che costituisce un obiettivo pericolo per ogni categoria di spettatori
ESCLUSO
  • E -film gravemente immorale e nocivo per ogni pubblico


Dal 1° gennaio 1969 al 30 settembre 1974 entrano in vigore le seguenti norme di valutazione e di classificazione morale dei film, approvate dal Consiglio di Presidenza della C.E.I. - su proposta della Commissione Episcopale per le Comunicazioni Sociali - nella riunione del 5-7 giugno 1968.



I film, esaminati dalla Commissione Nazionale per la Valutazione dei Film, vengono ripartiti nelle seguenti quattro categorie, che costituiscono le precedenti classificazioni.

I: film positivo o, comunque privo di elementi negativi; per qualsiasi genere di pubblico.
È il film ammesso per tutti, cioè il film per famiglia, che presenta comunque speciali motivi di riserva.   Nella motivazione della classifica si ha cura di dire se e quando il film risulta particolarmente adatto ad un pubblico di ragazzi.

II: film che, per argomento trattato o per le situazioni rappresentate, richiede una capacità di comprensione o di interpretazione proprie di spettatori moralmente e culturalmente preparati.
È il film adatto ad un pubblico di adulti, intendendo per "adulti" non le persone che abbiano raggiunto una determinata età, quanto piuttosto le persone che abbiano raggiunto la maturità mentale, morale e culturale ritenuta sufficiente e normale nelle condizioni della vita quotidiana, l'esclusione, in sostanza, riguarda i ragazzi.

III: film moralmente discutibile o ambiguo, in cui l'incontro tra elementi positivi, negativi o di dubbia interpretazione morale, richiede una più consapevole e responsabile capacità di giudizio da parte dello spettatore.
È il film che, pur offrendo contenuti validi e positivi, presenta anche situazioni, scene, fatti o dialoghi tali da richiedere nello spettatore una particolare preparazione e maturità.   Poichè il film, classificato in questa categoria, presenta elementi positivi frammisti ad elementi pericolosi sotto il profilo dottrinale e morale, si richiede una "particolare" capacità di valutazione critica, culturale e morale; questa può variare -salvo sempre il valore obiettivo dell'ordine morale- in rapporto agli ambienti, alla formazione spirituale e intellettuale, alla diversa età.

IV: film che, per idee o tesi o scene, è gravemente offensivo della dottrina o della morale cattolica.
È il film gravemente dannoso o pericoloso, sul piano delle idee o della suggestione negativa, da un punto di vista sia dottrinale che morale.   È importante rilevare che possono essere fortemente negativi non solo i film che riguardano il sesto comandamento, ma anche quelli che riguardano gli altri comandamenti e la dottrina della Chiesa, in particolare i film contrari alla concezione cristiana dell'amore, del matrimonio e della famiglia, i film di violenza, di alienazione, di agnosticismo, di visionematerialistica ed edonistica della vita.
[...]


("NUOVA GUIDA CINEMATOGRAFICA" - Edizione dell'Ente dello Spettacolo, Centro Cattolico Cinematografico, Roma 1977)