1971 (parte seconda)
L'esperienze evocate dai Pink Floyd, all'inizio della loro carriera si sono sempre poggiate su di un formalismo uscito da un avvicinamento pluridisciplinare del fatto musicale, dove trovano importante collocazione l'acustica e le varie forme di arte extrasensoriale.
Oggi la loro musica è un'organizzazione di sonorità nel tempo. Chi li ha visti in sala di registrazione garantisce che tutti i loro brani, dopo esser stati arrangiati, vengono avvertiti e individuati dall'orecchio sotto forma di informazione semantica. Vederli all'opera è una cosa veramente straordinaria.
La loro musica è una successione di suoni dalle caratteristiche estremamente personali dovute alla preparazione dei singoli componenti in genere l'orecchio di chi li sente ne prende coscienza sotto forma di informazione estetica o emotiva. I Pink Floyd furono il primo complesso al mondo ad usare proiezioni nei loro spettacoli. Molte furono le critiche e le acuse che vennero mosse ai Pink Floyd per questa innovazione. In quel periodo nel rock non si parlava ancora molto di trip, e pochi riuscivano a capire la capitale importanza di tutto un certo contorno nei loro spettacoli. Ben presto però tutti i gruppi rock più avanzati ripresero quest'idea e in tutta l'Europa si diffuse questa che poi si tramutò in una moda.
Sullo stile dei Pink Floyd anche in Italia, dove in genere le novità arrivano dopo anni, alcuni complessi iniziarono a pretendere le luci psichedeliche.
I dischi dei P.F. sono sempre usciti con il contagocce, e questo per chiara paura di saturazione di mercato e per timore di non costante livello artistico.
Proprio per questi fondamentali motivi i Pink Floyd si possono considerare, ancora oggi dopo sei anni, all'avanguardia della musica pop internazionale. Essere all'avanguardia è sempre un grosso rischio per tutti, sia per chi decide di suonare avanguardisticamente e anche per chi ascolta. Per questo, crediamo, che un eventuale insuccesso, anche soltanto parziale o minimo, dei Pink Floyd in Italia, deve essere attribuito totalmente alla ricerca costante dell'effetto-novità-successo da parte e del gruppo e a una grossa impreparazione musicale da parte del pubblico italiano. Forse questa ipotesi neanche è lecita, dato che, secondo recenti indagini effettuate fra i rockers, i Pink Floyd risultano essere al secondo posto come gruppo più popolare.
Roman High Roma Sotto - n. 2 (luglio 1971)
Il 21 luglio Dario Salvatori su "Ciao 2001" recensisce la cassetta del 1° album utilizzando l'immagine della versione inglese del 1967, probabilmente di sua proprietà; è critico nella scelta della EMI Italiana di farla uscire dopo 4 anni:
"Sound vecchia maniera (...). Dal tempo della pubblicazione di questo disco molte cose sono cambiate nell'organico e nel genere del complesso. (...)
Ciao 2001 - n. 29 (21 luglio 1971)
A settembre esce nella collana economica della Emidisc, l'album antologico "Relics" contenente titoli inediti o pubblicati precedentemente solo su 45; la politica della EMI Italiana nei confronti dei Pink Floyd è cambiata.
L'album era uscito a luglio in Uk.
Ciao 2001 - n. 40 (6 ottobre 1971)
Ad Ottobre «Ciao 2001» avendo saputo della partecipazione dei Pink Floyd ad una registrazione nell'anfiteatro di Pompei per la Televisione inglese, pone il nome della band (Vedremo i Pink Floyd a colori?) a titolo di un articolo che presenta l'incresciosa polemica di contestazioni e rinvii per una Tv a colori anche in Italia (PAL o SECAM); il titolo è accompagnandolo da una loro immagine anche se la band non è mai menzionata all'interno dell'articolo.
Ciao 2001 - n. 40 (6 ottobre 1971)
lo stesso mese, Alberto Gioannini, presenta in tre settimane un'analisi dettagliata della loro produzione (ora che è tutta disponibile anche in Italia) e prepara così la Campagna promozionale della "Harvest" che la Emi Italiana sta organizzando per l'uscita del nuovo album dei Pink Floyd.
"Nel 1970 si sono verificati enormi cambiamenti, affermazioni, novità nel mondo della musica pop; sostanzialmente il livello medio della cultura musicale si è nettamente elevato, e i gruppi che rappresentano l'avanguardia di questa musica non sono più patrimonio di una ristrettissima cerchia di esperti.
Fra gli avvenimenti più notevoli di questa annata è da considerare l'enorme successo di critica e di vendita di «Atom heart mother» il LP dei Pink Floyd, da un anno quasi nelle classifiche italiane. A questa affermazione non è estranea la spinta pubblicitaria effettuata da «Per voi giovani» ma ciò non basta a spiegare il fenomeno. (...)"
Alberto Gioannini
Ciao 2001 - n. 42 (20 ottobre 1971)
Ciao 2001 - n. 43 (27 ottobre 1971)
Ciao 2001 - n. 44 (3 novembre 1971)
A novembre in contemporanea con la Campagna promozionale della "Harvest", la Emi Italiana fa uscire l'album "Meddle" (matrice 28 settembre) con allegato un « mini-maxi-singolo » a 33 giri, presentato in una busta con lo slogan « Harvest - L'impronta della Progressive Music » e contenente gli stralci più significativi degli album di recente uscita. I complessi promozionati sono 6: Grease Band, The Move, Edgar Broughton Band, Southern Comfort, East of Eden e Electric Light Orchestra.
"(...) la campagna sarà appoggiata dalla consueta promozione radiofonica, in particolare a « Per Voi Giovani », mentre in TV è prevista la programmazione di un filmato degli East of Eden in una puntata di « Pop Studio ».
(...) [i Pink Floyd] sono stati recentemente in Italia per registrare nell'anfiteatro di Pompei [4-7 ottobre] per la Televisione inglese un filmato a colori che ben difficilmente apparirà mai sui nostri teleschermi."
Discografia Internazionale - n. 21 (16 novembre 1971)
«Per Voi Giovani», nel frattempo aveva subìto un certo ridimensionamento, anche in seguito al reclamo della SIAE presso la Commissione di Vigilanza in relazione alla rubrica «giaccio bootleg» su «Ciao 2001», reclamo presentato inizialmente da «Discografia Internazionale». La trasmissione un mese dopo, il 14 dicembre trasmise la facciata B (Echoes) dell'album "Meddle". «Pop Studio» di cui la Rai aveva programmato 8/9 puntate a partire dal 22 settembre, cessò il 21 ottobre, dopo 5 puntate, senza nessuna ufficiale comunicazione, lasciando il pubblico giovanile nell'illusione che il giovedì successivo sarebbe andata in onda la sesta e, a seguire, quelle mancanti.
Qui Giovani - n. 43 (28 ottobre 1971)
Ciao 2001 - n. 46 (17 novembre 1971)
Musica e Dischi - n. 305 - novembre 1971