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giovedì 8 marzo 2012

Un saluto a Lucia Mannucci




Voce femminile del più famoso complesso italiano di musica leggera.
Più famoso, e meritatamente, grazie a un'arte corale veramente superlativa che gli ha consentito di mantenere inalterata la sua fortuna dal 1947, attraverso mille esperienze di piazza, di teatro, di radiotelevisione, di cinematografo.
Una parte superlativa della nostra storia, sempre viva negli archivi della memoria.

Ancora un saluto, che non è, e non sarà mai, un addio.
memories, dersu, giancarlo





3 commenti:

  1. "(...) Ancora un saluto, che non è, e non sarà mai, un addio." scrivi, caro Giancarlo, e hai ragione: Lucia e i Cetra sono talmente resistenti al tempo (lo testimonia l'ottima discografia di Michele Neri, Franco Settimo e Christian Calabrese che "ripubblichi") che anche tra cent'anni i nostri pronipoti li ameranno come li amiamo - e li abbiamo amati - noi. Arrivederci, cara Lucia, pertanto...

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  2. Provo invidia per gli Angeli e i Beati che lassù si godranno le raffinate armonie del ricostituito Quartetto...
    Tata, Felice, Virgilio, e ora Lucia... Vi avremmo voluti eterni: ma l'eternità non è di questo mondo. Ci restano per fortuna i vostri dischi, e i tanti filmati dove sempre apparite amabili, sorridenti, intelligentemente ironici.
    Vi sia lieve la terra, amici cari!

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  3. Un grazie particolare, io lo indirizzerei all'editore Coniglio che ne ha permesso, con la sua pubblicazione, la riscoperta della loro produzione.
    Pubblicandola nel suo primo numero della rivista, ha presentato al pubblico, una nuova pubblicazione di qualità.
    Ora però bisognerebbe recuparare anche i brani sonori per farne riscoprire la freschezza dei loro testi, come documento storico del costume di quegli anni

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