Se avete materiale che a vostro giudizio, può interessare il blog
e non c'è altro mezzo, per poterlo utilizzare, che quello di acquistarlo,
siamo disposti anche a farlo
contattate
dersu54.g@gmail.com


Si accettano donazioni, scannerizzazioni o registrazioni

domenica 12 maggio 2013

VOLO MAGICO (Storia illustrata del rock progressivo italiano) di Franco Brizi


 
1970-1977: questa storia certo fonda radici in terreni pregressi. Chi ha fatto questa musica in quegli anni ascoltava le onde del beat americano e inglese, aveva scoperto il surf sulle onde delle diverse waves o invasions inglesi negli USA, americane in Europa, entrambe nel mondo. C'erano stati, prima, i poeti a declamare le loro poesie nei diversi luna park della mente e ancora prima i jazzisti a sostenere quelle parole nei reading. Avevamo visto orrori al napalm, ascoltato radio pirata, favoleggiato di viaggi interni prima ancora di partire, di regioni lontane ancora prima di conoscerle. Secchi gettati, assetati, nei pozzi delle tradizioni pagane e celtiche, magiche ed esoteriche. Un orecchio entusiasta, perchè no, alla rivoluzione che a Sanremo, visto con i calzoni corti, facevano Modugno o Joe Sentieri, Tony Dallara o Antoine, Sandie Shaw e la dolce Francoise Hardy. Tutto prima, tutto un pò prima ma segni indelebili nelle giovani menti di chi nel 1963 aveva visto i Beatles a TV7 al London Palladium; lamé scintillanti on stage, reggiseni e mutandine al vento in platea. Malori e flicks stupefatti a non capire, mentre sfilavano le ambulanze di svenimenti a raffica.
E allora qui da noi, quando ancora esistevano le case discografiche e le classifiche con vendite a cinque/sei zeri ogni settimana, c'erano il Cantagiro e i Rokes, l'Equipe 84 e i Corvi, i Nomadi, i Primitives e i Delfini, i Kings e i Profeti, i Camaleonti e il Clan, Ricky Gianco e i Satelliti, i Ribelli, Jeff Beck a svisare al Teatro Ariston con gli Yardbirds, Gene Clark pre-Byrds con i Minstrels di Barry McGuire.
E Dylan, che per primo metteva tutto in sintesi gloriosa a scartare cartelli con Ginsberg per un proto video storico? E Donovan con i suoi "colori" soffusi?
Quanti crediti deve il prog, come ogni linguaggio, a chi è venuto prima?
[...]

Claudio Rocchi
(dalla prefazione)
 
 


[...] In Italia c'è una variopinta scena beat e una breve stagione psichedelica. Psichedelia di provincia, mutuata dalle eccentricità dei Beatles e dalle cronache che giungono da Londra, ma capace di episodi sinceri come quelli che vedono protagonisti Le Stelle di Mario Schifano o Chetro e Co. [...]
Assistiamo quindi a episodi isolati in cui complessi, anche affermati o in via di affermazione, riescono nel miracoloso compito di traghettare la provinciale musica italiana verso lidi più maturi, verso una musica più colta e meno fisica, più cerebrale e meno istintiva. Nell'autunno del 1968 escono due album che, pur se diversi fra loro, manifestano il desiderio di cambiamento: STEREOEQUIPE dell'Equipe 84 e SENZA ORARIO, SENZA BANDIERA dei New Trolls. [...]
 
Innocenzo Reni
(dalla introduzione)


 
Questo libro celebra e documenta una delle migliori stagioni della musica italiana: il rock progressivo.   Chi oggi ha superato i cinquant'anni potrà godere la lettura e la visione con il caleidoscopio in 3D della propria esperienza, avendo vissuto in prima persona quegli anni fantasmagorici.   La forza evocativa di quest'opera è dovuta alle tremila immagini selezionale e pubblicate: le ristampe anastatiche degli articoli fondamentali tratti dalle riviste d'epoca: "Ciao 2001", "Sound Flash", "Muzak", "Super Sound"; le centinaia di copertine degli album e dei 45 giri a costituire la più completa discografia del rock progressivo italiano mai pubblicata; tutti i manifesti e le locandine dei festival e dei "raduni" di quegli anni, da Caracalla al Parco Lambro; i poster allegati alle riviste e i manifesti promozionali diffusi nei negozi di dischi dalle case discografiche.   Una documentazione iconografica straordinaria finalmente raccolta e storicizzata. [...]
 
(dalla cover del libro)

Nessun commento:

Posta un commento