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Apprendo con disperazione che "Campanile sera" continuerà anche nel 1961. Non ce ne libereremo dunque mai?
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F.P. - roma.
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Lasciamolo vivere, questo gioco. È uno di quelli in cui gli attori (le tanto citate "piazze") prendono talvolta la mano agli autori del copione, stracciano il cellophane dopolavoristico della trasmissione e rivelano qualche utile verità. Pensi, signor P......., al gioco dei prezzi. Queste famiglie meridionali che ingenuamente assegnano costi favolosi a oggetti che nel Nord sono ormai comuni: una macchina da ripresa, un frigorifero, gli scarponi da sciatore..... Roba da grandi signori, pensa la povera gente del Sud, e sbaglia sempre prezzo. Eccola qui, in questi errori, la differenza iniqua tra le due Italie: su una piazza, tutti conoscono prezzo e qualità del frigorifero, della cinepresa, degli scarponi. Sull'altra, questi oggetti sono ancora figurazioni di sogno, non hanno contorno, non hanno prezzo, li circonda l'alone scintillante e impalpabile delle stelle più lontane. Perdoniamo a "Campanile sera" l'ora settimanale di mediocre folklore, in nome di questi cinque minuti di verità.
.Nando Sampietro(lettere al direttore-EPOCA gennaio '61)
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