"Attenti studi relativi all'eziologia della forma musicale de quo hanno rivelato la sua discendenza in linea retta (unitamente al "barrelhouse") dal primo jazz monodico strumentale..."
No, cari amici, non vogliamo "infliggervi" un discorso del genere: se avete comprato questo disco, è perchè sapete perfettamente che non si tratta di un concerto per pianoforte ed orchestra, né di una sonata per controfagotto e viola d'amore, ma di musica "leggera" che fa piacere ascoltare, e ancora di più ballare.
Romantici valzer, dinamici one-step (ma vi è anche in essi un pizzico di nostalgia?), classici della "pop music" dai primi del 1900 ad oggi, il tocco di Del Wood,... e, sopratutto, il fatto che il suo non è il pianoforte che dimentica l'esistenza di altri strumenti, nè Del pretende di "fare tutto lei" (male) come il Margite omerico, faranno sì che voi vi sentiate solidali con colui che regge l'ormai classico cartello:
NON SPARATE SUL PIANISTA
dal 'back cover' del disco
Lato a)
- Happy days are here again (yellen-ager)
- Where the blue of the night meets the gold of the day (turk-crosby-ahlert)
- Blue eagle (wood)
- Home (van steeden-clarkson)
- Lazy river (carmichael-arodin)
Lato b)
- Saturday night (wood)
- The waltz you saved for me (king-flindt-kahn)
- It looks like rain in cherry blossom lane (leslie-burke)
- Goofus (king-harold-kahn)
- Meet me tonight in dreamland (whitson-friedman)
cover (VIK - KLVP 95)
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