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Hootenanny è per la musica folk quello che “jam sessions” è per la musica jazz. Sono incontri tra musicisti dilettanti e professionisti, con lo scopo di divertirsi, improvvisando e incoraggiando il pubblico a partecipare, su temi conosciuti.
Negli ultimi anni, gruppi folk in tutta l'America hanno adottato la parola "Hootenanny" per i loro concerti. Al giorno d'oggi tutti quelli che seguono la televisione conoscono il programma di un'ora dedicato alla musica folk che si chiama, .... naturalmente "Hootenanny".
Da circa vent’anni oramai, si susseguono queste “informali” performance di artisti per i locali, alcuni dei quali, mantengono costantemente questi “incontri-spettacolo”.
Il pubblico durante queste “performance” attende il momento per poter cantare, ed è bello vedere il volto dell’artista, quando sente che il pubblico partecipa nelle sue armonie con facilità […]
Queste “performance” sono utilizzate come trampolino di lancio per il commento musicale su gli eventi (politico-sociale) del momento. […]
Punto importante di queste “performance” è che la maggior parte del pubblico è composto da giovani – ragazzi e studenti universitari – che hanno trovato nella musica folk e in queste “performance”, una forma comunicativa che dà un senso a quello che questo paese significa per loro.
Questo album è una testimonianza del primo Philadelphia Folk Festival ed è stato registrato l’ 8 e il 9 settembre 1962.
[…]
H.G.MacGill
.
dal back cover del disco
Negli ultimi anni, gruppi folk in tutta l'America hanno adottato la parola "Hootenanny" per i loro concerti. Al giorno d'oggi tutti quelli che seguono la televisione conoscono il programma di un'ora dedicato alla musica folk che si chiama, .... naturalmente "Hootenanny".
Da circa vent’anni oramai, si susseguono queste “informali” performance di artisti per i locali, alcuni dei quali, mantengono costantemente questi “incontri-spettacolo”.
Il pubblico durante queste “performance” attende il momento per poter cantare, ed è bello vedere il volto dell’artista, quando sente che il pubblico partecipa nelle sue armonie con facilità […]
Queste “performance” sono utilizzate come trampolino di lancio per il commento musicale su gli eventi (politico-sociale) del momento. […]
Punto importante di queste “performance” è che la maggior parte del pubblico è composto da giovani – ragazzi e studenti universitari – che hanno trovato nella musica folk e in queste “performance”, una forma comunicativa che dà un senso a quello che questo paese significa per loro.
Questo album è una testimonianza del primo Philadelphia Folk Festival ed è stato registrato l’ 8 e il 9 settembre 1962.
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H.G.MacGill
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dal back cover del disco
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Lato a)
- Pete Seeger - Here's to cheshire, here's to cheese (haworth)
- Bonnie Dobson - The first time (maccoll)
- Mike Seeger - John Hardy (p.d.)
- Jack Elliott - Night herding song (p.d.)
- Bill Keith & Jim Rooney - Devil's dream (p.d.)
- Jack Elliott - Talking fishing blues (guthrie)
- Jack Elliott - Muleskinner blues (rodgers)
- Mike Seeger - Fisherman's luck (dixon bros.)
- Bonnie Dobson - Peter Emberly (p.d.)
- Mike Seeger - Sally Anne (p.d.)
- Pete Seeger - I don't want your millions, mister (garland)
- Sonny Miller - Fiddler's bagpipe (p.d.)
- Bill Keith & Jim Rooney - Sin't gonna work tomorrow (p.d.)
cover (PRESTIGE - FL 14020)usa
http://www.mediafire.com/?p7h9s19w6tdogry
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PRESTIGE - FL 14020
http://www.mediafire.com/?bda79zjjmsazzd1
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Fantastico, grazie per tanti bei ricordi.
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