La scuola unica obbligatoria e gratuita (comprende cinque anni di elementari e tre di media) entra in vigore quest'anno. Milioni di bambini di ogni ceto a quest'ora siedono nelle stesse aule, sugli stessi banchi, per seguire gli stessi corsi. Fino a quattordici quindici anni di età, tutti gli italiani, a cominciare da quest'anno, avranno la stessa educazione.
Si tratta di una grande riforma, una di quelle che col tempo possono mutare il volto di una società. Il problema adesso non è di sapere se essa sia ben fatta o no, se l'abolizione (non ancora totale del resto) del latino sia un fatto positivo o negativo. La riforma esiste ed è operante. Si tratta semmai di vedere come l'accolgono gli italiani, gli alunni e soprattutto i genitori degli alunni, ora che ne vedono gli effetti, e se il paese possiede le strutture adatte per metterla in pratica.
Manlio Cancogni
("L'Espresso" - 6 ottobre)
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