"Perdoname Signore. / Per questo amore di folgorante bellezza / che mi ha indotto al peccato. / Perdonami Signore. / E perdona coloro che mi hanno / giudicato e condannato". Sembrano versi di Garcia Lorca ma non lo sono.
Ma ogni riferimento alla festività che s'avvicina, è da ritenersi puramente casuale. Perchè i versi qui sopra citati non sono senz'altro che il ritornello dell'ultimo grosso successo discografico de "Los Marcellos Ferial".
Il complesso, dopo le grandi affermazioni conseguite con "Cuando calienta el sol", "Agua", e "Triangulo", non v'è più chi lo ignori e del resto, le molteplici presenze in "radio" e in televisione completarono l'opera di divulgazione di quei successi popolarissimi. Sarà piuttosto il caso, dunque, nella settimanale passerella dedicata ai divi del disco, presentarli, i nostri eroi, un pò più compiutamente. Sono tre giovani, "Los Marcellos Ferial", spagnoli purosangue che rispondono ai nomi di Marcel, Romano, Carlos. Dal nome del primo, il trio ha lanciato la propria etichetta e non soltanto per un diritto di anzianità di questo rispetto agli altri, quanto per la nutrita, maggiore esperienza nel campo musicale.
Che la musica lo attragga particolarmente è un fatto che non ha bisogno di commenti. Basti pensare che proprio per la musica piantò, dopo quattro anni di frequenza, la facoltà di medicina. Egli è arrangiatore, pianista, chitarrista ed è la voce bassa del trio. Dotato di un particolare humour, insieme a Carlos è l'autore di molti motivi che il trio interpreta. Accanto a questa adorazione per la musica ne accoppia un'altra: quella per le macchine da corsa di cui è esperto pilota.
Romano invece, è un ragazzo dai più miti hobbies (o forse, ora che ci penso meglio, dagli hobbies meno pericolosi); infatti ama la fotografia, ma non nasconde nella immodestia dovuta alla sua giovane età, che diventerà, un giorno, regista cinematografico. Dotato quindi di particolare senso di fantasia è logico sia lui a fornire i testi alle melodie che gli altri "compagnoni" gli vengono sotto ponendo. Egli è la voce più alta del complesso; suona il contrabbasso elettrico e la chitarra. [...]
Il terzo è Carlos, il più giovane, il più istintivo come musicalità, che nel complesso ha il non semplice incarico di "arminizzatore". La musica per lui è un fatto congeniale. Tant'è vero che persino il suo hobby rimane circoscritto al mondo del pentagramma. Lui amerebbe dirigere, infatti, una grossa formazione orchestrale. Nel trio si limita a fare "la voce centrale" non nascondendo, tuttavia, la sua adorazione per la musica classica. [...]
(da "Il Telegrafo")
notiziario durium (aprile 1963)
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