Ho notato che l’èra del televisore ha creato una serie di nuovi problemi: tra questi, anche problemi di galateo: come ad esempio, la maniera di comportarsi quando si ha in casa un apparecchio televisivo, ecc. Vuoi cercare di puntualizzare questo aspetto del fenomeno televisivo?
Mario S. (treviso)
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Bene! Proviamo, dunque, a fare il punto della situazione e gettiamo le prime regole di questo nuovo telegalateo. Innanzitutto trovo che non è di buon gusto mettere in rilievo che non si possiede il televisore perché i programmi TV non “sono all’altezza!!!”; visto che la maggioranza degli umani lo ha acquistato e lo tiene caro (anche a prezzo di sacrifici) sarebbe come dar dello zoticone a tutti. All’inverso, non si invitano a casa amici desiderosi di conversare e disinteressati ai programmi TV per poi aprire il televisore e ordinare nervosamente il silenzio. Così come non si va in casa di conoscenti al solo scopo di piazzarsi davanti al video. È opportuno, in questi casi, organizzare dei piccoli teleparty, invitando espressamente gli amici ad assistere ad un particolare spettacolo; in caso contrario è meglio ignorare l’apparecchio. Comunque, se si deciderà lì per lì di seguire una trasmissione, è necessario che tutti siano d’accordo o che i dissidenti abbiano la possibilità di chiacchierare giocando a carte, o ascoltando musica, senza essere zittiti.
Masino
(TV sorrisi e canzoni, 6 ottobre 1963)
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