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sabato 1 gennaio 2011

1 gennaio 1961 - EDITH PIAF all' Olympia




Nonostante sia approdata al successo in tarda età – l’esplosione definitiva arriva attorno alla metà degli anni ’50, quando la cantante ha compiuto i 40 – la carriera di Edith Piaf è una delle più brillanti e sensazionali a memoria d’uomo: ricca di alti e bassi, drammi e gioie, ricchezza e povertà, cadute nel tunnel dell’alcolismo e della tossicodipendenza e resurrezioni dovute all’amore per la musica e per gli uomini. Il “passerotto”, questo il suo celebre soprannome, è passata alla storia anche per la voce straziante e bellissima, capace di commuovere e rendere immortali le note di una canzone, […]. Il 1955 la vede per la prima volta ospite dell’Olympia, dove avviene la sua consacrazione artistica: e proprio al celebre teatro parigino resteranno legate le sue esibizioni migliori, ormai divenute storiche. Ci tornerà nel ’57, nel ’59 e infine, con quattro mesi di repliche, all’inizio del ’61, per aiutare il proprietario del locale, Bruno Coquatrix, giunto sull’orlo della bancarotta. Sarà, manco a dirlo, l’apoteosi della Piaf, che presenterà per la prima volta dal vivo il brano destinato a diventare il suo evergreen per eccellenza, ovvero “Non, je ne reggette rien” scritto per lei da Charles Dumont, autore con cui si è sempre rifiutata di collaborare, rivelatosi invece capace di inquadrare alla perfezione la vita e il pensiero della chanteuse. […]

Ezio Guaitamacchi
(“1000 concerti che ci hanno cambiato la vita”, RCS Libri 2010)

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