Fra le cause che contribuirono all'espansione (discografica in Italia) fu determinante il ruolo della TV: la "magia" dell'immagine conquistò rapidamente gli italiani, che contrassero l'abitudine di darsi appuntamento serale nei locali pubblici dove troneggiava lo schermo televisivo, per seguire i programmi più in voga (come il celebre "Lascia o raddoppia") e le trasmissioni in diretta del festival di Sanremo: i vecchi personaggi della musica leggera videro aumentare in misura sorprendente la propria popolarità - non più affidata unicamente alla voce - e ad essi si affiancarono personaggi nuovi, più telegenici e funzionali in senso spettacolare, destinati a occupare una posizione determinante nell'imminente ricambio del "parco idoli" nazionale.
I televisori in circolazione, nel '54, erano solo 50.000, ma i telespettatori erano già milioni. Il fenomeno non incideva sull'ascolto radiofonico (la RAI, all'epoca, aveva 5 milioni di abbonati), che proseguiva nella sua crescita a passi lenti e sicuri, in concomitanza col potere d'acquisto della popolazione. La cifra spesa in dischi dagli Italiani raggiunse così (sempre nel '54) i 3 miliardi di lire.
Mario De Luigi - estratto da "L'industria discografica in Italia" [Lato Side Editori srl-1982]
Interessantissimo estratto del sempre puntuale De Luigi.
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