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domenica 28 marzo 2010

EDDIE BARCLAY - PARFUMS (1963)

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Meravigliosa concatenazione di cose scritte da pensatori, cantate da poeti. Concatenazione, corrispondenze... In questo disco "d'atmosfera profumata" si realizza l'espressione d'un verso celebre, secondo il quale è indubitabile che profumi e suoni si corrispondono. Dei musicisti hanno ascoltato le massime di Baudelaire, ed hanno fatto cantare i profumi...
L'etichetta del disco assomiglia a quella di un flacone pieno di tante essenze assortite. È sufficiente leggerne i tioli, e far quindi girare il disco. Come d'incanto, la melodia sfuma allora in essenza odorosa, e suoni e profumi si fondono in un'unica magia, che esercita sugli innamorati un dolce incantesimo.
Profumi e suoni aleggiano danzando nell'aria della sera, poichè qui divengono ritmi di sogni e di abbracci. Apre la danza Ma Griffe. Ondulazioni verdi, fresche, un pò asprigne - uno slow di tipo Carven. Danzate, Jolie Madame, questo valzer che reca la marca Balmain. O dolce odore; così leggero e morbido, profumo di donna, tre volte donna! Che dire di altro slow, il cui titolo è celebre: N. 5 di Chanel? Vaporosa dolcezza che tanto contrasta con il piccante Moustache, profumo d'uomo divenuto valzer. Delizia disperata di Rochas, cui fà seguito Plaisir de Raphaël, carezzevole bolero.
Ecco Canasta, di Fath, valzer conturbante e sofisticato. "Profumi rossi, profumi neri... ". Shalimar, di Guerlain, schiude porte orientali, brezza seducente e vanigliata. Bois des Iles, di Chanel, ci sollecita ad un viaggio simile. La bellezza di Tahiti lascia nella sua scia un odore di spezie. La rosa ci inonda del suo profumo: profumo d'amore, il profumo caldo e forte che promana dalla Femme di Rochas. E, danzando, la "donna" ci fa conoscere un altro profumo, non meno inebriante: Robe d'un soir, magìa d'una notte d'estate offertaci da Carven.
Réplique (di Raphaël) e Ode (di Guerlain) concludono questo concerto, in cui musica, profumo e danza han trovato alfine quella corrispondenza vagheggiata dal vecchio sogno baudeleriano:
Les chants et le parfums du soleil ou de neige
Font aux rêves d'amour un magique cortege
Dont la danse arpégée hausse le sortilège
Atmosfera profumata, atmosfera amorosa, vertiginoso avvicendamento di musica e parfums.....
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H. J.
dal back cover del disco
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Lato a)
  1. Ma griffe de Carven (barclay-landreau)
  2. Jolie Madame de Balmain (barclay-landreau)
  3. N. 5 de Chanel (barclay-landreau)
  4. Moustache de Rochas (barclay-landreau)
  5. Plaisir de Raphael (barclay-landreau)
  6. Canasta de Fath (barclay-landreau)
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Lato b)
  1. Shalimar de Guerlain (barclay-landreau)
  2. Gardenia de Chanel (barclay-landreau)
  3. Femme de Rochas (barclay-landreau)
  4. Vert et blanc de Carven (barclay-landreau)
  5. Réplique de Raphael (barclay-landreau)
  6. Ode de Guerlain (barclay-landreau)
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cover (Barclay - BL 9013)
COVER-eddie barclay - parfums.rar
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Barclay - BL 9013
[1963] - PARFUMS.rar
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(1963) pubblicità - INNOCENTI (Lambretta)

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giovedì 25 marzo 2010

GIANNI MORANDI - edizione STEREO per juke box (1963) 33rpm

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.lato a)
  • Andavo a 100 all'ora (camucia-dori)
  • È colpa mia (camucia-gertz)
  • Go-kart twist (pilantra-morricone)
.lato b)
  • Ho chiuso le finestre (migliacci-enriquez)
  • 24 ore al giorno (rossi-isabetta)
  • Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte (migliacci-enriquez)
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cover (RCA ITALIANA - SJB 7)
SJB 7 - GIANNI MORANDI.rar
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RCA ITALIANA - SJB 7
SJB 7 - GIANNI MORANDI (1963).rar





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(1963) pubblicità - TUTTAMUSICA

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(1963) rivista - TUTTAMUSICA (28 settembre)

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Fabrizio non è solo un imitatore
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Scoperto da Giampiero Boneschi nella "café society" milanese (il nome, dicono, nasconde un buon casato sul quale per ora si tace accuratamente), Fabrizio si affaccia sul mercato discografico con due ballate di sapore brechtiano, due freschi bozzetti di costume che, stilisticamente, riecheggiano Gaber o la grande Ornella Vanoni "ancien régime". Storie di balordi, dunque di donna dagli occhi allupati, fotografati sullo sfondo d'una periferia alla Sironi, zeppa di ciminiere, di transenne, di strutture in ferro; una, "Il testamento", a forma di filastrocca anarcoide e l'altra, "La ballata del Miché", scritta sulla falsariga delle canzoni di Weill e di Hans Halla ai tempi dell'espressionismo tedesco cinematografico, dell' "Angelo azzurro" e delle gambe giovanili di Marlène.
Ma Fabrizio non è solo un imitatore. La sua voce calda, suadente, buona anche per la "musica leggera regolare", i suoi accenti decisamente canzonettistici, il suo tentativo di conciliare l'anticonformismo con il juke-box, meritano molta attenzione, non fosse altro che l'impegno poetico che il giovane cantautore ha usato nei suoi due primi "pezzi". Si tratta, senza dubbio, di poesia vera nella ballata del povero Miché, l'assassino che s'impicca in cella per raggiungere nell'al di là colei alla quale, per amore, ha fatto la pelle. Il tutto sorretto da un felice arrangiamento "musette" di Boneschi. Sorge un dubbio finale: questo Fabrizio, per caso, non assomiglia molto anche a Jacques Brel? Si, è probabile. Il che non esclude che il cantautore della "café society" possa avere anche un successo di pubblico. Gaber insegna. E non significa nulla il fatto che gli italiani scoprano l'espressionismo canzonettistico trent'anni in ritardo. Megli tardi che mai.
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Piero Novelli
critico della "Gazzetta del Popolo"


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  • La borsa del disco (quotazioni della settimana 21-27 settembre)
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  • la RAI vuol metterli in quarantena ma anche a Castrocaro hanno vinto i minorenni (Bruno Filippini e Gigliola Cinquetti) [Lucio Lami]
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  • La Parola ai Critici (I giornalisti che recensiscono le novità discografiche sui più importanti quotidiani e periodici si alternano in questa rubrica per commentare le ultime incisioni di musica leggera)
    Piero Novelli - quotidiano "Gazzetta del Popolo"
    - Fabrizio (De André) non è solo un imitatore
    Mario Galdieri - quotidiano "Paese sera"
    - Le promesse mancate di (Domenico) Modugno
    Paolo Occhipinti - settimanale "Oggi"
    A Mina manca un pizzico di coraggio
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  • La greffa (Alberto Anelli, Peppino di Capri, Endrigo, Tanya, Guidone, Morandi, Myriam del Mare)
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  • Sulla cresta dell'onda- Luigi Tenco (Angela/Mi sono innamorato di te)
    impegnato a interpretare due sue canzoni, fra le poche lontane dalla sua vena polemica, Tenco si rivela "porgitore" raffinato e sensibile.
    - Johnny Dorelli (Angela/Mi sono innamorato di te)
    Dorelli valorizza specialmente sul piano della penetrazione due bellissime canzoni di Luigi Tenco (due tra le poche non scabrose)
    - Rita Pavone (Non è facile avere 18 anni/Son finite le vacanze)
    "pel di carota" annunzia una sorpresa per i suoi fans. Insieme con la canzone degli "anni sessanta", (i suoi dischi conterranno) una canzone degli "anni 70". Il 45 giri "dell'inverno" che la cantante torinese sta ora preparando conterrà infatti "Son finite le vacanze" una composizione di Rossi e Cantini stile "anni 60", ed un motivo "stile anni 70" scritto da Bernabini: "Non è facile avere diciott'anni".

mercoledì 24 marzo 2010

RITA PAVONE - edizione STEREO per juke box (1963) 33rpm

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lato a)
  • La partita di pallone (rossi-vianello)
  • Alla mia età (rossi-robifer)
  • Il ballo del mattone (verde-canfora)
lato b)
  • Cuore (rossi-mann-weill)
  • Pel di carota (migliacci-morricone)
  • Non è facile avere 18 anni (bernabini)
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cover (RCA ITALIANA - SJB 6)
SJB 6 - RITA PAVONE.rar
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RCA ITALIANA - SJB 6
SJB 6 - RITA PAVONE (1963).rar

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(1963) rivista - TUTTAMUSICA (6 luglio)

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Hanno falsificato cinquantamila dischi di Rita Pavone
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Un grosso quantitativo di copie di un disco di Rita Pavone - per l'esattezza il 45 giri con "Cuore" e "il ballo del mattone" - è stato contraffatto e immesso sul mercato. Le notizie su questa grossa truffa sono ancora contraddittorie, anche perchè - a quanto ci è stato comunicato - è stata sporta regolare denuncia: l'inchiesta disposta dalla Magistratura è in corso e, fin che non sarà ultimata, non si potrà avere un'esatta visione della faccenda.
Dalle prime indiscrezioni, pare che i dischi contraffatti siano almeno cinquantamila, che l'operazione abbia avuto il suo centro a Milano e che vi siano implicate anche persone ritenute insospettabili. Sono naturalmente coinvolti anche numerosi negozianti: è ben difficile infatti, in questo caso, parlare semplicemente di "incauto acquisto", dal momento che gli acquisti pare siano stati fatti sottocosto e comunque tramite persone non autorizzate.
Episodi del genere sono purtroppo già accaduti in passato: mai però la contraffazione ha avuto simili dimensioni.
Falsificare un disco è indubbiamente più facile che contraffare una banconota, ma evidentemente anche i falsificatori di dischi incorrono sempre in qualche errore, in qualche imperfezione che poi porterà a smascherarli. Nel caso di "Cuore" si è trattato di un'imperfezione tecnica: un forte fruscio inesistente nelle incisioni originali.
Prima ancora di conoscere l'esatta portata del "falso", si possono fare due considerazioni, una positiva, l'altra negativa.
La considerazione positiva: il fatto stesso che si falsifichino dischi è una dimostrazione che il disco è un prodotto in espansione. Nessuno pensa di falsificare una merce che non si vende, un prodotto che il pubblico non richiede in misura sempre maggiore.
La considerazione negativa: troppi avventurieri, troppi maneggioni senza scrupoli allignano non soltanto ai margini, ma nel vivo stesso della industria del disco e della canzone. Questa gente ha imposto dei metodi gangsteristici (o meglio - dato che non bisogna neppure sopravvalutarli - da mafiosi di serie B) in senso a quella che dovrebbe essere la libera concorrenza di un'industria sana e giovane. Molti di questi piccoli gangsters hanno amici, collaboratori, se non addirittura succubi nei quadri stessi di alcune industrie discografiche, così che il gioco di mercato risulta avvelenato, diventa lotta sleale. Alcuni industriali discografici, attratti dal miraggio di facili, momentanei guadagni, si sono adattati a questi metodi, anzichè respingerli e denunciarli.
A che serve abbattere sottobanco i prezzi dei dischi, se con questo sistema si riempie il mercato di robaccia che il pubblico finisce per respingere nauseato? A che serve comprare Festival e manifestazioni, a che serve corrompere, a che serve manovrare con mezzi poco puliti su quelli che sono i canali di diffusione (radio, televisione, juke-box) per imporre un cantante o una canzone che il pubblico, dopo un primo momento di confusione, finirà per respingere disgustato? Tutto questo serve solo a nauseare il pubblico, a disamorarlo: ed è un peccato, perchè questo pubblico non chiede altro che di essere convinto.
Su queste colonne abbiamo spesso invocato l'unità di tutte le correnti sane del mondo della canzone, almeno su quei punti che sono di interesse comune. L'industria del disco e della canzone ha la possibilità di prosperare di allargare il mercato. Per usare una frase un pò volgare, diremo che "c'è da mangiare per tutti". Ma bisogna anzitutto mangiare su piatti puliti.
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Giorgio Berti(direttore responsabile)
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  • La borsa del disco (quotazioni della settimana 29 giugno-6 luglio)
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  • Da un capo all'altro della penisola trionfo del Cantagiro (il vero vincitore è il pubblico) [Gino Tomaselli]
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  • Bobby Solo (finalmente una voce "diversa" tra i giovanissimi) [Lucio Lami]
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  • Gianni Sanjust: dal jazz alla canzone (il miglior clarinettista d'Europa ha scoperto quasi per caso di saper cantare come piace ai giovani d'oggi) [G.P.S.]
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  • I balli di moda quest'estate (sei movimenti per il bossa-nova) [Carlo Carenni]
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  • Avete Acquistato Questi Dischi? (selezione dei migliori 45 giri editi nelle ultime settimane)
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  • I Dischi della Settimana

(1963) pubblicità - LEBOLE

luisella boni, armando francioli
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lunedì 22 marzo 2010

SERGIO ENDRIGO - edizione STEREO per juke box (1963) 33rpm

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lato a)
  • Io che amo solo te (endrigo)
  • Viva Maddalena (endrigo)
  • I tuoi vent'anni (calibi-toang)
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lato b)
  • Se le cose stanno così (ofir-enriquez)
  • Via Broletto, 34 (endrigo)
  • La dolce estate (endrigo)


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cover (RCA ITALIANA - SJB 3)
SJB 3 - SERGIO ENDRIGO.rar
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RCA ITALIANA - SJB 3
SJB 3 - SERGIO ENDRIGO (1963).rar
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(1963) pubblicità - RCA

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(1963) rivista - TUTTAMUSICA (31 agosto)

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UNIAMOCI CON TUTTI I NOSTRI FANS
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[...] Sono stata di recente in Sardegna e parlando con i giovani appassionati di canzoni di quella bella isola ho scoperto che in sardo i gruppi giovanili di amici, quelli che nel nord-Italia si chiamano le "ghenghe", vengono chiamati con il termine antico che mi è parso assai bello: "la greffa".
Vorrei quindi proporre che i "copains" italiani si chiamassero "gli amici della greffa" e vorrei invitare i miei colleghi ad essere "greffisti" insieme con me. Non spero naturalmente che questa proposta venga subito accettata incondizionatamente, ma ho voluto fare il primo passo perchè so che ci sono tanti miei colleghi e amici, Adriano Celentano per primo, che credono alla necessità di creare anche in Italia un grande club di amici nel quale i giovani cantanti e i loro giovani ammiratori si sentano uniti come in un gruppo di spensierati compagnoni.
Il 7 settembre ad Ariccia Teddy Reno organizza la seconda Festa degli sconosciuti: io vi interverrò come ospite festeggiata e padrona di casa al tempo stesso. Perchè non riunire per la prima volta ad Ariccia la "greffa"? [...]
"Troviamoci tutti ad Ariccia il 7 settembre e parliamo insieme della nostra greffa".
Spero proprio tanto che mi ascolteranno: abbiamo un pubblico come noi giovanissimo e come noi desideroso di sincera e spensierata amicizia. Perchè non dimostrargli, noi per primi, che si può essere amici anche se si compete per conquistare le sue simpatie? [...]
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Rita Pavone
(TUTTAMUSICA - 24 agosto)

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L'importanza di essere soprattutto amici

Una lettera giunta in redazione qualche giorno fa, ci ha fatto ritornare indietro col pensiero di anni, al tempo in cui il nostro mondo della musica leggera era fatto a compartimenti stagni e chi osannava Claudio Villa o Nilla Pizzi o Carla Boni rifiutava anche soltanto di ammettere che potessero esistere altri cantanti bravi quanto il divo del cuore.
Ci scrive in questa lettera una signora di Asti di aver inutilmente cercato nel nostro giornale un qualche motivo di interesse. "Da quando i giornali non parlano più di Nilla Pizzi - ci scrive la signora - non val la pena di leggerli. I cantanti di adesso non cantano: sbraitano. Quando la radio trasmette musica leggera, la chiudo..."
Nilla Pizzi è stata - e rimarrà nella storia della musica leggera italiana - una grande, personalissima cantante. Una figura di eccezione non solo come artista, ma anche come donna. Non sono colpa sua i fenomeni esasperati di fanatismo come i "salottini di Nilla", la "cartonille" ed altre sciocchezze derivanti da quel "culto della personalità" che ha imperato nel nostro mondo della canzone dalla nascita del Festival di Sanremo fino a quando - sempre a Sanremo - Mimmo Modugno non ha fatto saltare per aria tutto col suo "Nel blu dipinto di blu". Ma anche Nilla Pizzi doveva adeguarsi al gioco medioevale imperante in quegli anni, per cui ogni cantante aveva le sue schiere di seguaci l'un contro l'altra armate, così che chi applaudiva Villa doveva aborrire Natalino Otto e chi farneticava per Consolini doveva essere pronto ad uccidere Teddy Reno. Erano i tempi in cui i "fans" scoprivano nella voce dei propri beniamini addirittura proprietà terapeutiche, e bastava una serenata di Tajoli o un ascolto intensivo della Pizzi a far guarire da artriti e risipole; i tempi in cui i preti benedivano in Chiesa i labari con trapunta in fili d'argento l'effigie di Claudio Villa, gli emigranti partivano per terre lontane solo se Rondinella dedicava loro una canzone e fanciulle timorate di Dio fuggivano di casa per vedere Achille Togliani.
Questo non accadeva l'altro secolo, ma qualche anno fa soltanto. I cantanti, da parte loro, finivano per stare al gioco, un pò per non dispiacere ai propri "fans", un pò perchè contagiati da quello spirito di faida. Nutrivano l'un per l'altro gelosie, rancori, invidie.
Oggi le cose sono cambiate. Radicalmente cambiate: nei cantanti e nei "tifosi" dei cantanti. Il merito del cambiamento va anzitutto al disco. I dischi servono ai giovani per ascoltarli e per ballare. Non si balla con i dischi di un solo cantante: è impossibile. Non si possono avere in una discoteca, per quanto piccola essa sia, dischi di un solo cantante: sarebbe assurdo.
Attraverso i dischi, i giovani di oggi - che costituiscono la stragrande maggioranza dell'esercito dei "fans" - hanno imparato ad amare, a "fare il tifo" per tutti i cantanti vicini al loro temperamento. Avranno delle preferenze per un cantante piuttosto che per un altro, questo è certo; ma se un cantante qualsiasi "azzecca" il disco, diventa automaticamente un loro beniamino.
I cantanti, a loro volta, soprattutto i cantanti giovani, hanno ben capito che una cosa è la competizione, un'altra la sciocca rivalità. C'è posto per tutti; c'è posto per il successo di tutti. Il mercato discografico italiano è in espansione: la saturazione è ancora molto molto lontana. I cantanti di oggi sono amici, al di sopra e al di là della rivalità sportiva che tra loro esiste - ed è giusto che esista - ; al di là della casa discografica cui appartengono.


Per questo noi abbiamo accettato di patrocinare la "greffa" (con questo colorito vocabolo sardo, Rita Pavone ha voluto battezzare la grande famiglia dei "copains" italiani). È un movimento che non ha capi e non ha gregari, non lancia messaggi e non si propone di raggiungere chissà quali mete. È un movimento di amici che vogliono essere amici e basta. Perchè hanno gli stessi interessi, gli stessi gusti, gli stessi entusiasmi sinceri.
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Giorgio Berti
(direttore responsabile)
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  • La borsa del disco (quotazioni della settimana 24-30 agosto)
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  • La parola d'ordine è Tutti nella "GREFFA" (con l'adesione di un gruppo di "minorenni d'assalto" sono state gettate le fondamenta del gigantesco "clan" che raccoglierà in un'unica famiglia di amici i "divi" della giovane guardia ed i loro ammiratori - L'augurio di Françoise Hardy a nome di due milioni di "copains" francesi) [Lucio Lami]
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  • Catherine Spaak vuol diventare cantautrice (La Spaak è la prima attrice del cinema che si è affermata clamorosamente nel mondo del disco - La sua maggiore ambizione è incidere le canzoni che compone su testi del marito) [Cesare Montelli]
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  • Il SANREMO che il pubblico sogna (una gara tra i nostri "divi" della giovane guardia e i cantanti stranieri più popolari in Italia - Un Festival così sarà possibile solo se le case discografiche potranno scegliere canzoni adatte ai propri cantanti) [Gino Tomaselli]
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  • La Parola ai Critici (I giornalisti che recensiscono le novità discografiche sui più importanti quotidiani e periodici si alternano in questa rubrica per commentare le ultime incisioni di musica leggera, classica e jazz)
    Roberto Buttafava - settimanale "Annabella"
    Luigi Rossi - quotidiano "La Notte"
    Vittorio Franchini - quotidiano "Il Corriere d'Informazione"
    Gerardo Rusconi - settimanale "Gente"
    Gian Mario Maletto - settimanale "Settimo Giorno"
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  • Avete Acquistato Questi Dischi? (selezione dei migliori 45 giri editi nelle ultime settimane)
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  • I Dischi della Settimana
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(1963) locandina - LA PANTERA ROSA (usa)

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con: David Niven, Peter Sellers, Robert Wagner, Capucine,
Claudia Cardinale, Riccardo Billi, Brenda De Banzie, Colin Gordon
Regia: Blake Edwards
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genere: commedia
soggetto e sceneggiatura: Blake Edwards, Maurice Richlin
fotografia: Philip Lathrop
musiche: Henry Mancini
montaggio: Ralph Winters
produzione: Mirisch
distribuzione: Dear
valutazione del CCC: Sconsigliato (costituisce un obiettivo pericolo per ogni categoria di spettatori)
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domenica 21 marzo 2010

THE GOLDEN GATE QUARTET - Down by the Riverside-Lula/Saints Louis Blues-When the saints go marching in (1962)

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(1962) pubblicità - MOTTA (caffè)

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AA.VV. - BALLIAMO IL TWIST (1962)

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(1962) spartito - ADDIO... ADDIO...

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LOU MONTE - PEPINO THE ITALIAN MOUSE & OTHER ITALIAN FUN SONGS (1962)

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(1962) - L'Auto fa l'Abito: Anteprima 1963

Allo Zoo è già Primavera
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I rigori invernali ci hanno suggerito di presentare in anteprima alle nostre lettrici alcuni modelli della prossima stagione primaverile. Ecco [...] lo Zoo di Roma in un originale défilé, di cui sono principali spettatrici le belve.
Un défilé fra la curiosità di giraffe, cammelli, elefanti, foche e lupi.
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Anna Bontempi
(l'Automobile - 9 dicembre 1962)

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L'auto fa l'abito.rar
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RIVERSIDE JAZZ BAND - Lodovico/Sulle onde (1962)

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(1962) locandina - IL GIORNO PIÙ LUNGO (usa)

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con: Richard Burton, Kenneth Moore, Peter Lawford, Richard Todd, Sean Connery, John Wayne, Robert Mitchum, Henry Fonda, Rod Steiger, Robert Ryan, Robert Wagner, Mel Ferrer, Sal Mineo, Paul Anka, Irina Demich, Bourvil, Jean Louis Barrault, Arletty, George Rivière, Jean Servais, Georges Wilson, Curd Jurgens, Gert Froebe, Peter Van Eyck
coRegia: Darryl F. Zanuck e Andrew Marton (per gli episodi americani), Ken Annakin (per gli episodi inglesi), Bernard Wicki (per gli episodi tedeschi), Elmo Williams, Gerd Oswald
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genere: drammatico
soggetto: dal romanzo di Cornelius Ryan
sceneggiatura: Cornelius Ryan, Roman Gary, James Jones, David Pursall, Jack Seddon
fotografia: Jean Bourgoin, Henri Persin, Walter Wottitz, Guy Tabary
musiche: Maurice Jarre, Paul Anka
montaggio: Samuel E. Beetley
produzione: Twenty Century Fox
distribuzione: Twenty Century Fox
valutazione del CCC: Adulti (richiede la preparazione e la mentalità di un adulto)
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martedì 16 marzo 2010

MARIO TREVI - SENTI NAPOLI E POI.... (1961)

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AVVISO PER GLI UTENTI

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Purtroppo, ancora una volta, sono costretto a cambiare il programma che mi permette di poter inserire i link contenenti i file da scaricare.
Rapishare mi impedisce attualmente di poter creare i link. (Ho posto il quesito ieri, essendo abbonato, ma attualmente non ho avuto risposta)
Megaupload mi sta chiudendo tutti i link precedentemente creati. (Ho posto il quesito ieri, essendo abbonato, ma attualmente non ho avuto risposta)
Mediafire attualmente, in attesa delle risposte, mi permette di poter continuare.
Spero che duri. Altrimenti ........ consigliatemi voi.
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Dersu
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p.s. - Attualmente sto cercando di riattivare con mediafire i link morti.
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domenica 14 marzo 2010

(1961) locandina - LA CITTÀ SPIETATA (germania)

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con: Kirk Douglas, E.G. Marshall, Christine Kaufmann, Robert Blake, Richard Jaekel, Frank Sutton
Regia: Gottfried Reinhardt.

genere: drammatico
soggetto: dal romanzo "The Verdict" di Manfred Gregor
sceneggiatura: Silvia Reinhardt, Georg Hurdalek
fotografia: Kurt Hasse
musiche: Dimitri Tiomkin
produzione: Usa
distribuzione: Dear
valutazione del CCC: Sconsigliato (costituisce un obiettivo pericolo per ogni categoria di spettatori)
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(1961) pubblicità - FERRERO

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ALBERTO LIONELLO - Ciao Micia/Mi Annoio (1960)

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lato a)
  • Ciao micia (jurgens-d'ottavi-pisano)
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lato b)
  • Mi annoio (rocca-vianello)
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cover (RCA CAMDEN - 45CP 67)
45CP-067 - ALBERTO LIONELLO.rar
.RCA CAMDEN - 45CP 67
45CP-067 - ALBERTO LIONELLO (1960).rar
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(1960) pubblicità - MESSAGGERIE MUSICALI (Ecophone)

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(1960) pubblicità - ABARTH (Fiat 850)

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ROSARIO BORELLI - Una Bugia Meravigliosa/Voglio Vendere l'Anima (1960)

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Rosario Borelli è un giovanotto aitante, simpatico con due grandi occhi azzurri ed una voce forte e calda.
Ma su questo ultimo requisito fisico non ha potuto sino ad ora essere apprezzato nella giusta misura dalle sue ammiratrici. Infatti Rosario Borelli è uno dei maggiori interpreti dei fotoromanzi, dove anche se ha parlato molto, lo ha sempre fatto… per iscritto.
È vero che il cinema si è interessato a lui. Ha infatti interpretato “Classe di ferro”, “Ragazze da marito”, “Il vetturale di Moncenisio”, “Gamba d’oro”, “Ninfette” e altri film.
Ma è solo oggi, col suo esordio nel mondo della canzone, che le sue doti vocali, veramente notevoli, sono poste pienamente in luce.
La scoperta che dietro alle parole scritte dei fumetti si celasse una bella voce di cantante si deve a due noti autori di canzoni, Polito e Migliacci, che spesso hanno collaborato con Modugno. Da loro incoraggiato, Rosario Borelli si presentò all’Ufficio Artistico della RCA. Quando uscì aveva già firmato un vantaggioso contratto.
Il suo esordio discografico è legato a due belle canzoni: “Una bugia meravigliosa” e “Voglio vendere l’anima”.
Pugliese come Rodolfo Valentino e come Modugno, a Rosario Borelli ha già arriso il successo nel campo delle immagini. Altrettanto avviene ora in quello dei suoni.
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dal back cover del disco
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lato a)
  • Una bugia meravigliosa (meccia-polito)
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lato b)
  • Voglio vendere l'anima (testa-polito)
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cover (RCA CAMDEN - 45CP 66)

45CP-066 - ROSARIO BORELLI.rar
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RCA CAMDEN - 45CP 66
45CP-066 - ROSARIO BORELLI (1960).rar
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sabato 13 marzo 2010

(1959) rivista - IL MUSICHIERE (22 gennaio) n. 3

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Maria Meneghini Callas è, senza dubbio, una delle signore più celebri che abbia oggi l'Italia. Celebre sotto diversi punti di vista. Per la maggior parte del pubblico l'illustre artista è il simbolo della donna capricciosa, incostante, collerica. Hanno nociuto alla popolarità della Callas alcuni incidenti sui quali, poi, si è accanita la malagnità della cronaca. Ma aveva davvero sempre torto la cantante? O qualche volta non si è esagerato ingigantendo, come attraverso una lente di ingrandimento, piccoli fatti che sarebbero stati perdonati ad altri? Maria Callas è una signora: non possiamo, noi italiani, dimenticare le regole della cavalleria. È per questo che il nostro Musichiere, questa settimana, porge il suo omaggio floreale alla signora Callas; desideriamo ringraziarla per aver cantato a Parigi e per aver offerto agli stupefatti parigini lo spettacolo di una raffinata, squisita cortesia. Dopo i concerti in America, la signora Callas tornerà in Italia; andrà a riposare nella sua villa di Sirmione. C'è un pò di speranza anche per noi?
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Alfredo Panicucci (direttore)
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  • Sopra la banda il cantante canta [Carlo Ferrando]
  • La chitarra e il suo solo amore (Fausto Cigliano) [Maurizio Costanzo]
  • Il Musichiere sera (tutto quello che non avete visto e ascoltato della trasmissione di sabato 17 gennaio 1959)
  • A Maria Callas piace "Lazzarella" [Aldo Corsi]
  • Le barbe della discordia (il Quartetto Cetra racconta) [Virgilio Savona]
  • Il cielo a portata di mano (Anna Maria Fei) [Andrea Ronchi]
  • Arturo Testa visto da...
  • Anita canta per voi con tutto il cuore (Anita Traversi) [Pino Candini]
  • Pettegoliere
  • La battaglia delle note (classifica)
  • Viene in Italia il bambino che strilla - Si mette ancora il dito in bocca (Paul Anka) [Paolo Duranti]
  • Canzonissime (cantate con noi - Gorni Kramer vi insegna a suonare)

DON GIBSON - I'm Movin' on/Big Hearted me (1959)

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lato a)
  • I'm movin' on (snow)
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lato b)
  • Big hearted me (gibson)
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cover (RCA ITALIANA - 45N 0958)
45N-0958 - DON GIBSON.rar
.RCA ITALIANA - 45N 0958
45N-0958 - DON GIBSON (1959).rar .
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DON GIBSON - Lonesome Old House/I Couldn't Care Less (1959)

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lato a)
  • Lonesome old house (gibson)
lato b)
  • I couldn't care less (gibson)
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cover (RCA ITALIANA - 45N 0862)
45N-0862 - DON GIBSON.rar
.RCA ITALIANA - 45N 0862
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DON GIBSON - Who Cares/A Stranger to me (1959)

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lato a)
  • Who cares (gibson)
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lato b)
  • A stranger to me (gibson)
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cover (RCA ITALIANA - 45N 0814)
45N-0814 - DON GIBSON.rar
.RCA ITALIANA - 45N 0814
45N-0814 - DON GIBSON (1959).rar
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DON GIBSON - Look Who's Blue/Give Myself a Party (1958)

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lato a)
  • Look who's blue (gibson)
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lato b)
  • Give myself a party (gibson)
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.cover (RCA ITALIANA - 45N 0759)
45N-0759 - DON GIBSON.rar
.RCA ITALIANA - 45N 0759
45N-0759 - DON GIBSON (1958).rar
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DON GIBSON - OH LONESOME ME (1959)

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Lato a)
  1. Bad, bad day (gibson)
  2. Take me as I am (boudleaux-bryant)
  3. I can't leave (gibson)
  4. I can't stop lovin' you (gibson)
  5. Blues in my heart (carson-foley)
  6. Sweet, sweet girl (gibson)
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.Lato b)
  1. Blue, blue day (gibson)
  2. Heartbreak avenue (foree)
  3. We could (bryant)
  4. Oh lonesome me (gibson)
  5. Too soon to know (gibson)
  6. If you don't know it (gibson)
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cover (RCA ITALIANA - LPM 1743)
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.RCA ITALIANA - LPM 1743
[1959] - OH LONESOME ME.rar
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DON GIBSON - cover (1958-1959)

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DON GIBSON - THAT LONESOME VALLEY (ep 1959)

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Don Gibson, come altri esecutori di "country music" cominciò ad esibirsi qua e là suonando la chitarra quando ancora era un "teenager". Don non perse molto tempo per capire che questa doveva essere la sua vita. La musica era molto più facile del lavoro che aveva nelle fabbriche di cotone e anche più piacevole. Così in pochissimo tempo Don organizzò il suo primo complesso. Ed era anche un buon complesso, tanto buono da firmare un contratto con la RCA Victor. [...]
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dal back cover del disco

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lato a)
  • That lonesome valley (gabriel-battersby)
  • Evening prayer (gabriel-battersby)
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lato b)
  • Climbing up the mountain (lister)
  • Canaan's land (p.d.)
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cover (RCA ITALIANA - EPA 4335)
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RCA ITALIANA - EPA 4335
EPA 4335 - DON GIBSON (1959).rar
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(1959) locandina - BEN-HUR (italia)

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con: Charlton Heston, Jack Hawkins, Stephen Boyd, Haya Harareet, Hugh Griffith, Martha Scott, Cathy O'Donnell, Sam Jaffe
Regia: William Wyler
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genere: drammatico
soggetto: dal romanzo di Lew Wallace
sceneggiatura:Karl Tumberg
fotografia: Robert L. Surtees
musiche: Miklos Rozsa
montaggio: John D. Dunning, Ralph E. Winters
produzione: Sam Zimbalist
distribuzione: MGM
valutazione del CCC: Tutti (adatto per un pubblico familiare e di giovanissimi)
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venerdì 12 marzo 2010

LOU MONTE - Oh, oh, Rosie/Bim bum bu (1960)

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lato a)
  • Oh, oh, Rosie (merrill-granata)
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lato b)
  • Bim bum bu (the fruit store man) (assenza-denny-di biase)
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cover (ROULETTE - R-4266)

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.ROULETTE - R-4266
R 4266 - LOU MONTE (1960).rar
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(1960) humour - da L'EUROPEO

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8° FESTIVAL DELLA CANZONE NAPOLETANA (1960)

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Lato a)
  1. Achille Togliani - Serenata a Margellina (martucci-mazzocco)
  2. Van Wood Quintet - Ue', ue', che femmena (nisa-calise)
  3. Franco Scarica - Segretamente (romeo)
  4. Achille Togliani - Nuvole (porcaro-cimmino-spizzica)
  5. Tullio Pane - 'e rrose e tu (pisano-rendine)
  6. Tullio Pane - Sti 'mmane (pugliese-vian)
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Lato b)
  1. Achille Togliani - Sempe tu (tregua-spagnolo)
  2. Franca Raimondi - Serenatella c'o ''si'' e c'o ''no'' (dura-salerni)
  3. Tullio Pane - Turnammoce a 'ncuntra' (mallozzi-colosimo)
  4. Achille Togliani - Stasera, si!... (zanfagna-benedetto)
  5. Franca Raimondi - Canzone all'antica (gaetani-minervini)
  6. Van Wood Quintet - Nu raggiulillo 'e sole (formosa-sciorilli)
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cover (FONIT - LP 20012)
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FONIT - LP 20012
[1960] - 8° FESTIVAL DELLA CANZONE NAPOLETANA.rar
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(1960) HA SBALORDITO VARSAVIA (Maurizio Pollini al "Concorso Chopin")

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Diciotto anni, centosettanta centimetri d’altezza, capelli neri, folti, sguardo assente. Colorito infantile. Non ama lo sport, non eccessivamente il jazz, non ama ballare. Questo è Maurizio Pollini, il “fantastico italiano” giunto a Varsavia per sconvolgere ogni pronostico elaborato da critici ed esperti alla vigilia del concorso Chopin.
[…] ha l’aria esausta e irrequieta di chi vive sui nervi e sta per crollare da un momento all’altro. Si rende conto che l’aver vinto il concorso Chopin muterà definitivamente la sua carriera gia iniziata.
Entriamo nel ristorante dell’albergo e ci sediamo a un tavolo. La gente lo guarda e lo riconosce (si calcola che l’ottanta per cento di polacchi abbia seguito il concorso alla radio o alla televisione). Anche i camerieri di solito restii a reagire alle legittime pretese dei clienti, hanno un inatteso sussulto. […]
“Il più grande complimento me l’ha fatto Rubinstein quando ha detto che avevo più tecnica di lui e che lo avevo colpito per la mia maturità. È stato molto gentile. La sua interpretazione di Chopin risponde ai miei ideali, ma Rubinstein non possiede la tecnica di Horowitz o Michelangeli. Michelangeli lo conosco bene, ho avuto tre lezioni da lui .“[…]
Pollini parla molto lentamente, calibrando ogni parola. È molto diplomatico nei suoi giudizi. Programmi per il futuro non ne ha ancora fatti. […] Finora ha accettato solo di suonare al Concerto Chopin dell’Unesco a Parigi. Tra i polacchi Pollini ha scatenato un vero entusiasmo. Entusiasmo per il suo talento, e sorpresa per le sue qualità di chopinista, finora considerate monopolio dei pianisti polacchi o di origine polacca. È la prima volta nella storia del Concorso che la decisione della giuria viene accolta favorevolmente dal pubblico unanime. A dire il vero molti speravano in una vittoria di Pollini, ma nessuno credeva che ce l’avrebbe fatta contro i quattro russi entrati in finale insieme a lui. Il più serio tra i critici musicali, Jerzy Broszkiewicz, termina il suo articolo su Pollini con una frase che rispecchia l’opinione di tutti i polacchi: “Chapeau bas!”, leviamoci il cappello!
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Jas Gawronski
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Estratto da “EPOCA” – 27 marzo
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