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UNIAMOCI CON TUTTI I NOSTRI FANS
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[...] Sono stata di recente in Sardegna e parlando con i giovani appassionati di canzoni di quella bella isola ho scoperto che in sardo i gruppi giovanili di amici, quelli che nel nord-Italia si chiamano le "ghenghe", vengono chiamati con il termine antico che mi è parso assai bello: "la greffa".
Vorrei quindi proporre che i "copains" italiani si chiamassero "gli amici della greffa" e vorrei invitare i miei colleghi ad essere "greffisti" insieme con me. Non spero naturalmente che questa proposta venga subito accettata incondizionatamente, ma ho voluto fare il primo passo perchè so che ci sono tanti miei colleghi e amici, Adriano Celentano per primo, che credono alla necessità di creare anche in Italia un grande club di amici nel quale i giovani cantanti e i loro giovani ammiratori si sentano uniti come in un gruppo di spensierati compagnoni.
Il 7 settembre ad Ariccia Teddy Reno organizza la seconda Festa degli sconosciuti: io vi interverrò come ospite festeggiata e padrona di casa al tempo stesso. Perchè non riunire per la prima volta ad Ariccia la "greffa"? [...]
"Troviamoci tutti ad Ariccia il 7 settembre e parliamo insieme della nostra greffa".
Spero proprio tanto che mi ascolteranno: abbiamo un pubblico come noi giovanissimo e come noi desideroso di sincera e spensierata amicizia. Perchè non dimostrargli, noi per primi, che si può essere amici anche se si compete per conquistare le sue simpatie? [...]
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Rita Pavone
(TUTTAMUSICA - 24 agosto)
(TUTTAMUSICA - 24 agosto)
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L'importanza di essere soprattutto amici
Una lettera giunta in redazione qualche giorno fa, ci ha fatto ritornare indietro col pensiero di anni, al tempo in cui il nostro mondo della musica leggera era fatto a compartimenti stagni e chi osannava Claudio Villa o Nilla Pizzi o Carla Boni rifiutava anche soltanto di ammettere che potessero esistere altri cantanti bravi quanto il divo del cuore.
Una lettera giunta in redazione qualche giorno fa, ci ha fatto ritornare indietro col pensiero di anni, al tempo in cui il nostro mondo della musica leggera era fatto a compartimenti stagni e chi osannava Claudio Villa o Nilla Pizzi o Carla Boni rifiutava anche soltanto di ammettere che potessero esistere altri cantanti bravi quanto il divo del cuore.
Ci scrive in questa lettera una signora di Asti di aver inutilmente cercato nel nostro giornale un qualche motivo di interesse. "Da quando i giornali non parlano più di Nilla Pizzi - ci scrive la signora - non val la pena di leggerli. I cantanti di adesso non cantano: sbraitano. Quando la radio trasmette musica leggera, la chiudo..."
Nilla Pizzi è stata - e rimarrà nella storia della musica leggera italiana - una grande, personalissima cantante. Una figura di eccezione non solo come artista, ma anche come donna. Non sono colpa sua i fenomeni esasperati di fanatismo come i "salottini di Nilla", la "cartonille" ed altre sciocchezze derivanti da quel "culto della personalità" che ha imperato nel nostro mondo della canzone dalla nascita del Festival di Sanremo fino a quando - sempre a Sanremo - Mimmo Modugno non ha fatto saltare per aria tutto col suo "Nel blu dipinto di blu". Ma anche Nilla Pizzi doveva adeguarsi al gioco medioevale imperante in quegli anni, per cui ogni cantante aveva le sue schiere di seguaci l'un contro l'altra armate, così che chi applaudiva Villa doveva aborrire Natalino Otto e chi farneticava per Consolini doveva essere pronto ad uccidere Teddy Reno. Erano i tempi in cui i "fans" scoprivano nella voce dei propri beniamini addirittura proprietà terapeutiche, e bastava una serenata di Tajoli o un ascolto intensivo della Pizzi a far guarire da artriti e risipole; i tempi in cui i preti benedivano in Chiesa i labari con trapunta in fili d'argento l'effigie di Claudio Villa, gli emigranti partivano per terre lontane solo se Rondinella dedicava loro una canzone e fanciulle timorate di Dio fuggivano di casa per vedere Achille Togliani.
Questo non accadeva l'altro secolo, ma qualche anno fa soltanto. I cantanti, da parte loro, finivano per stare al gioco, un pò per non dispiacere ai propri "fans", un pò perchè contagiati da quello spirito di faida. Nutrivano l'un per l'altro gelosie, rancori, invidie.
Oggi le cose sono cambiate. Radicalmente cambiate: nei cantanti e nei "tifosi" dei cantanti. Il merito del cambiamento va anzitutto al disco. I dischi servono ai giovani per ascoltarli e per ballare. Non si balla con i dischi di un solo cantante: è impossibile. Non si possono avere in una discoteca, per quanto piccola essa sia, dischi di un solo cantante: sarebbe assurdo.
Attraverso i dischi, i giovani di oggi - che costituiscono la stragrande maggioranza dell'esercito dei "fans" - hanno imparato ad amare, a "fare il tifo" per tutti i cantanti vicini al loro temperamento. Avranno delle preferenze per un cantante piuttosto che per un altro, questo è certo; ma se un cantante qualsiasi "azzecca" il disco, diventa automaticamente un loro beniamino.
I cantanti, a loro volta, soprattutto i cantanti giovani, hanno ben capito che una cosa è la competizione, un'altra la sciocca rivalità. C'è posto per tutti; c'è posto per il successo di tutti. Il mercato discografico italiano è in espansione: la saturazione è ancora molto molto lontana. I cantanti di oggi sono amici, al di sopra e al di là della rivalità sportiva che tra loro esiste - ed è giusto che esista - ; al di là della casa discografica cui appartengono.
Per questo noi abbiamo accettato di patrocinare la "greffa" (con questo colorito vocabolo sardo, Rita Pavone ha voluto battezzare la grande famiglia dei "copains" italiani). È un movimento che non ha capi e non ha gregari, non lancia messaggi e non si propone di raggiungere chissà quali mete. È un movimento di amici che vogliono essere amici e basta. Perchè hanno gli stessi interessi, gli stessi gusti, gli stessi entusiasmi sinceri.
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Giorgio Berti
(direttore responsabile)
(direttore responsabile)
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- La borsa del disco (quotazioni della settimana 24-30 agosto)
. - La parola d'ordine è Tutti nella "GREFFA" (con l'adesione di un gruppo di "minorenni d'assalto" sono state gettate le fondamenta del gigantesco "clan" che raccoglierà in un'unica famiglia di amici i "divi" della giovane guardia ed i loro ammiratori - L'augurio di Françoise Hardy a nome di due milioni di "copains" francesi) [Lucio Lami]
. - Catherine Spaak vuol diventare cantautrice (La Spaak è la prima attrice del cinema che si è affermata clamorosamente nel mondo del disco - La sua maggiore ambizione è incidere le canzoni che compone su testi del marito) [Cesare Montelli]
. - Il SANREMO che il pubblico sogna (una gara tra i nostri "divi" della giovane guardia e i cantanti stranieri più popolari in Italia - Un Festival così sarà possibile solo se le case discografiche potranno scegliere canzoni adatte ai propri cantanti) [Gino Tomaselli]
. - La Parola ai Critici (I giornalisti che recensiscono le novità discografiche sui più importanti quotidiani e periodici si alternano in questa rubrica per commentare le ultime incisioni di musica leggera, classica e jazz)
Roberto Buttafava - settimanale "Annabella"
Luigi Rossi - quotidiano "La Notte"
Vittorio Franchini - quotidiano "Il Corriere d'Informazione"
Gerardo Rusconi - settimanale "Gente"
Gian Mario Maletto - settimanale "Settimo Giorno"
. - Avete Acquistato Questi Dischi? (selezione dei migliori 45 giri editi nelle ultime settimane)
. - I Dischi della Settimana
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