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domenica 9 maggio 2021

"Capitol Record" in Italia


La Casa discografica americana 'Capitol' viene inizialmente commercializzata, come tante altre marche americane, solo ed esclusivamente grazie all'importazione della "Società Italiana Dischi"

pubblicità del 1951 apparsa su "Musica e Dischi"


Nel gennaio 1952, la 'Decca' britannica,  costituisce in Italia la 'Decca Italiana', per presentare "le incisioni a 33 giri e a 78 giri della 'Decca Records Co. Ldt.' di Londra alle quali aggiunge anche quelle americane della 'London' e della 'Capitol'. 
La "Decca" americana staccatasi nel 1937 da quella britannica è e resta legata alla "Fonit"


  

Mario De Luigi (dir. di Musica e Dischi) - gennaio 1952


Con la costituzione della "Decca Italiana" si allarga il numero di "marche di dischi in Italia".
 
febbraio 1952

La "Decca Italiana" nei suoi elenchi mensili, della "Capitol", presenta solo la produzione inglese; nell'Italia del '52, il nuovo formato (33 e 45) non suscita nessun interesse, le vendite riguardano esclusivamente la «musica seria» (opere liriche-sinfoniche-musica antica).  Un interesse sul prodotto, da giustificare l'installazione di macchinari necessari ad una produzione nazionale, arriverà nel 1955: "la richiesta da parte del pubblico deve aumentare al punto di mettere l'industria nella condizione di attrezzarsi per produrre economicamente dischi a 33 giri".
 

Nell'agosto 1953 la 'Cetra' si sostituisce nella distribuzione e presenta il suo primo listino di 78 giri della 'Capitol'




il numero che segue 'Cap.' è il progressivo dell'uscita italiana
mentre quello sottostante, è quello del catalogo che riprende l'originale americano

a cui farà seguito anche un listino di 25 e 30 cm. selezionati dal catalogo americano, di cui però, per i motivi già esposti, i nostri rivenditori si vedranno consegnare solo vinili originali importati dall'america;  sulla cover avranno l'adesivo "Cetra" di "commissione" che ne certifica l'importazione e sull'etichetta il bollino S.E.D.R.I.M. (Società Esercizio Diritti Riproduzione Meccanica), che ne attesta l'avvenuto pagamento dei diritti.



Nel 1955 la Cetra inizia a produrre i primi vinili "Capitol", importando solo la cover (cartonata) per limitarne i costi in un mercato ancora dominato dalla vendita dei 78 giri.



gennaio 1955


Non tutti saranno pubblicati dalla "Cetra"
molti verranno ancora importati 

Nel corso dell'anno le richieste dei rivenditori determinano la stampa/ristampa di alcuni album che la "Cetra" pubblica con copertina laminata.




Nel 1955, la casa discografica britannica EMI acquisisce il 96% delle azioni della "Capitol".
In Italia, la notizia, non ha alcun riscontro sui giornali; la "Cetra" mantiene il suo contratto di distribuzione fino al 1956.

Ad agosto del 1956 appare l'ultima pubblicità della "Columbia" promossa dalla "Cetra" e all'interno del suo catalogo, da settembre non ci saranno più le nuove uscite dell'etichetta americana.

agosto 1955


Per diversi mesi non si ha più notizia della "Capitol" (fa notizia solo la nuova sede in un grattacielo rotondo a pagoda); nel marzo del 1957 si parla di una possibile nuova distribuzione da parte della V.C.M.

marzo 1957


notizia che avrà conferma il mese successivo


aprile 1957




mercoledì 5 maggio 2021

Super Oscar - Oscar del Disco (ARISTON)



A settembre del 1974 la Ariston decide di immettere sul mercato una nuova serie di dischi a prezzo medio (2.500 lire)


Settembre 1974






a cui farà seguito nell'autunno dello stesso anno una nuova serie più economica
 






lunedì 3 maggio 2021

EMI Italiana

 


La EMI Italiana ha le sue origini dalla V.C.M., acronimo di “Voce del Padrone-Columbia-Marconiphon”.

La V.C.M. nacque nel 1931 dalla unione di tre società britanniche, che si erano fuse dando vita alla Electronic & Musical Industries (EMI), con le società italiane che avevano il contratto della loro distribuzione sul mercato nazionale.  I vertici furono sempre inglesi, nominati dalla EMI britannica

La V.C.M. mantenne la produzione delle differenti etichette, curandone la promozione e la distribuzione ed inserendo negli anni al loro interno, un certo numero di artisti nazionali, senza inserire alcun logo aggiuntivo a quello dell'etichetta.



l'acronimo appare sul retro delle copertine laminate, insieme al numero che ne distingue il modello  (EP/LP)



Nell’inverno del 1964 appare il logo della EMI inglese sulle cover di artisti inglesi.





A gennaio del 1965 il logo sarà presente su tutto il catalogo della V.C.M. con esclusione dell'etichetta americana “Liberty”.






Il catalogo mantiene l'acronimo fino al giugno 1966 quando sarà sostituito definitivamente dal logo inglese; la sua presenza resterà fino alla primavera del  1968



giugno 1966


Nel marzo 1967 esce la notizia della trasformazione in S.p.A.





Nella primavera del 1968 con il nr. di catalogo SCMQ 1791 cambia il logo "EMI" sulle copertine




e nell'agosto il cambiamento sarà presente anche sul foglio informativo delle novità "EMI" seguito dalla nuova dicitura


che nel 1970 sarà generalizzata, dopo una timida apparizione sulle copertine della nascente "Apple".