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domenica 30 giugno 2013

II° Conflitto mondiale (aprile 1940)

 
 
  



  • [02] – (inizio gg. 215 - fine gg. 1979) Italia/ Per la penuria di materie prime in Italia inizia la requisizione di tutte le cancellate in ferro.
  • [09] – (inizio gg. 222 - fine gg. 1972) Danimarca-Norvegia/ La Germania, approfittando delle persistenti indecisioni degli Alleati, invade la Danimarca e la Norvegia nell'ambito dell'operazione Weserubung. L'obiettivo militare dell'operazione è l'occupazione dei porti norvegesi per prevenire un eventuale blocco degli stessi da parte dell’Inghilterra e per assicurare all'industria bellica tedesca il rifornimento di minerale ferroso (si chiudeva così la cosiddetta “ guerra finta” – 3 settembre 1939/8 aprile 1940). Re Cristiano X di Danimarca, ritenendo insensata una resistenza che avrebbe certamente portato inutili lutti e distruzioni al paese, alle ore 14,00 firma la resa.

 
  • [10] – (inizio gg. 223 - fine gg. 1971) Norvegia/ Dopo alcune battute d'arresto, il governo norvegese si ritira all'interno e il re Haakon VII, rifiuta di riconoscere il governo di Vidkun Quisling imposto dai tedeschi dando il comando dell'esercito al generalmaggiore Otto Ruge.
 

 
 
  • [11] – (inizio gg. 224 - fine gg. 1970) –  Norvegia/ Dopo aver ricevuto rinforzi ad Oslo, inizia l'offensiva del generale Falkenhorst, con l'obiettivo di ricollegare le forze tedesche che si sono sparpagliate, prima della mobilitazione vera e propria della popolazione oppure dell'intervento degli Alleati.
  • [12] – (inizio gg. 225 - fine gg. 1969) –  Svezia/ Intervento diplomatico russo contro l'occupazione tedesca del Paese e per il mantenimento della sua neutralità.
  • [14] – (inizio gg. 227 - fine gg. 1967) Norvegia/ Le divisioni norvegesi tentano di fronteggiare gli invasori, ma ben presto si rendono conto che non hanno alcuna possibilità di bloccare completamente i tedeschi, che iniziano ad usare il supporto aereo e predispongono velocemente alcuni piani di combattimento “in ritirata” per rallentare l'avanzata tedesca abbastanza a lungo sino a che fossero giunti gli aiuti Alleati.
  • [15] – (inizio gg. 228 - fine gg. 1966) Norvegia/ Gli Alleati sbarcano sulle coste settentrionali della Norvegia, ma a causa di confusione generale, maltempo, attrezzature inadeguate e attacchi costanti dei bombardieri tedeschi, lo sbarco completo impiega più di una settimana.
  • [17] – (inizio gg. 230 - fine gg. 1964) Norvegia/ gli Alleati sbarcano sulle coste della Norvegia centrale 
 

 
  • [20] – (inizio gg. 233 - fine gg. 1961) Norvegia/ Le forze tedesche avanzano fino a Elverum, situato a 305 km a sud di Trondheim. I continui combattimenti indeboliscono le forze norvegesi, che si trovavano anche a corto di rifornimenti.
  • [28] – (inizio gg. 241 - fine gg. 1953) Norvegia/ Le forze Alleate vengono evacuate dalla Norvegia centrale. La Royal Navy, con il suo sostegno, anche se affonda metà delle cacciatorpediniere della Kriegsmarine tedesca non riesce a frenare, nel corso del mese, il trasporto di più di 100.000 soldati.



L'atteggiamento nei confronti dei tedeschi inizia a cambiare. I successi delle truppe germaniche in Norvegia e Danimarca destano profonda impressione per la velocità dell'azione [...]. (quello) che rimaneva sostanzialmente immutato (era) l'atteggiamento iniziale per quanto riguardava la guerra.   La speranza era che l'Italia si mantenesse neutrale rispetto al conflitto in atto e per i vantaggi che tale comportamento poteva portare e per il pericolo rappresentato, ove si fosse verificato un tracollo degli alleati, da un Germania troppo forte.   La neutralità che si auspicava, comunque, era già un passo avanti rispetto alle simpatie, neanche tanto nascoste, di cui godevano Francia ed Inghilterra.   Una relazione della questura di Milano del 23 aprile sottolineava come lo stato d'animo della popolazione fosse ancora "contrario alla causa tedesca" ma, nel contempo, evidenziava come presso le grandi masse si facesse strada l'idea che un successo delle forze anglo-francesi costituisse un danno ancora maggiore per gli interessi del nostro Paese.

Pietro Cavallo
("Italiani in guerra" - Il Mulino, 1997)
 

 
  1. Carlo Buti - Io partirò (ala)
  2. Michele Montanari - Se son rose (bixio-cherubini)
  3. Nino D'Aurelio - Col moscone e l'ombrellino (benedetto)
  4. Renzo Mori e F.  Rossi - Impara a fischiettar (Churchill-rastelli-panzeri)
  5. Luciano Tajoli e Nino Amorevoli - Montanina (mascheroni-mendes)
  6. Luciano Tajoli - Mimosa (mariotti-panzeri-natili)
  7. Alfredo Clerici - Stefania (raimondo-frati)
  8. Carlo Buti - Era lei si si (frati)
  9. Maria Luisa Dell'Amore - L'eco mi risponde (mascheroni-marf)
  10. Aldo Visconti - Venezia la luna e tu (derevisky-martelli)
  11. Norma Bruni - Ti lascio un fior (ferri-galdieri)
  12. Alfredo Clerici e Dea Garbaccio - Valzer della fortuna (di lazzaro-mari)
  13. Gilberto Mazzi - Cara Carolina (bianco-bruno)
  14. Oscar Carboni - Io mi sento elettrizzar (santosuosso-accasci)
  15. Xavier Cugat - Tabù (lecuona)
  16. Giuseppe Lugo - Dimmi che il mio amore sei tu (valente-fusco)
  17. Oscar Carboni - Tango del mare (redi-nisa)
  18. Nino Amorevoli - Silenzioso slow (d'anzi-bracchi)
  19. Giovanni D'Anzi - Lassa pur che el mundo (d'anzi-bracchi)
  20. Carlastella - Parlami sotto le stelle (menichino-guantini)
  

domenica 16 giugno 2013

II° Conflitto mondiale (marzo 1940)

 
 
 
 


  • [01] – (inizio gg. 183 - fine gg. 2011) U.S.A.-Germania/ Il sottosegretario di Stato americano Sumner Welles giunge a Berlino proveniente da Roma in attesa di proseguire per Londra e Parigi. Ha l'incarico del suo governo di proporre la mediazione americana per ricercare una base d'intesa fra i belligeranti.
  • [02] – (inizio gg. 184 - fine gg. 2010) Francia/ I servizi francesi vengono a conoscere i preparativi tedeschi per l'attacco contro la Norvegia e Danimarca
  • [03] – (inizio gg. 185 - fine gg. 2009) Svezia-Norvegia/ Ribadiscono il rifiuto agli Alleati di far transitare soldati e materiale bellico attraverso il loro territorio. [...] Finlandia/ I sovietici scatenano una massiccia offensiva in Carelia
  • [05] – (inizio gg. 187 - fine gg. 2007) U.R.S.S.-Polonia/ Il Politburo sovietico approva il piano di Berija per uccidere gli ufficiali polacchi e gli altri potenziali leader che si sono opposti a tutti i tentativi di “rieducazione” comunista.
 
  • [08] – (inizio gg. 190 - fine gg. 2004) Finlandia/ I sovietici conquistano Vyborg. L'esercito finlandese non è più in grado di mantenere le posizioni. Perduta ogni speranza di ricevere un aiuto dall’estero, il governo finlandese decide di cercare un accordo sulla base delle richieste del 23 febbraio
  • [12] – (inizio gg. 194- fine gg. 2000) U.R.S.S.-Finlandia/ a Mosca viene firmato il trattato di pace tra Finlandia e Unione Sovietica. (nel conflitto, la Finlandia ha perduto circa 25.000 uomini contro i circa 125.000 russi).
  • [13] – (inizio gg. 195 - fine gg. 1999) Gran Bretagna/ Chamberlain, ignaro dei piani tedeschi, smobilita la forza di spedizione anglo-francese per la Norvegia e la Finlandia, contro il consiglio del capo dello stato maggiore imperiale, il generale Sir Edmund Ironside. L'inerzia degli Alleati si basa sulla speranza di condurre la guerra in accordo con le regole della Società delle Nazioni che però erano destinate a non impressionare nessuno.

  • [18] – (inizio gg. 200 - fine gg. 1994) Italia-Germania/ Hitler e Mussolini si incontrano al passo del Brennero e rinnovano l'alleanza contro Francia e Gran Bretagna
  • [21] – (inizio gg. 202 - fine gg. 1991) Francia/ Dopo la disfatta finlandese, il premier francese Edouard Daladier si dimette, lo sostituisce Paul Reynaud (deciso sostenitore della guerra contro il nazismo) con Daladier alla difesa.
LA CORONA DI FERRO (ITALY)
 
 
  1. Carlo Buti - Isabella (vasin-frati)
  2. Michele Montanari - E poi (mariotti-rastelli-panzeri)
  3. Nunzio Filogamo - Tutto blu (d'anzi-bracchi)
  4. Nino D'Aurelio - Katia (leonardi-nisa)
  5. Alda Mangini - Mustafà (filippini-morbelli)
 
 

sabato 8 giugno 2013

ESPOSIZIONE UNIVERSALE ROMANA (E42)

 
 
Ideata  e parzialmente costruita per l’esposizione  universale che   avrebbe   dovuto   tenersi  nel  1942,   l’E 42,   fu  il  più importante  episodio  architettonico di  un regime che  voleva celebrare se stesso e lasciare un’immagine di sé destinata a durare.
La prima proposta per  un’ esposizione universale, da farsi a Roma  nella ricorrenza del ventennale,  venne presentata da Giuseppe Bottai, governatore della città,  a Mussolini nel 1935.
Nel giugno del 1936 il ‘Bureau international des expositions’ dette parere positivo alla possibilità di ospitare a Roma l’Esposizione Universale, dopo quella del 1936 di Parigi e del 1939 di New York.
Nell’ottobre successivo fu dato dal governo l’annuncio ufficiale.
Questo genere di manifestazione non era una novità per la città, che aveva già organizzato l’Esposizione Universale del 1911, in occasione del cinquantenario dell’unità d’Italia.
 
 
 

Si inizia a pensare al luogo che avrebbe ospitato l’importante manifestazione. Inizialmente si pensò a Villa Borghese o alle pendici di Monte Mario attorno al Foro Mussolini. Tuttavia prevalse l’idea  di scegliere un’area che favorisse lo sviluppo della città verso il mare. Mussolini si occupò personalmente di scegliere la zona per lo svolgimento dell’esposizione. Dopo diversi sopralluoghi, il 16 dicembre scelse definitivamente l’area delle Tre Fontane in contraddizione con il piano regolatore della capitale, che prevedeva l’espansione verso est.
La zona in posizione tangenziale all’autostrada Roma-Ostia aveva l’obiettivo di costituire un allargamento della città verso il mare, seguendo la direzione della Via Imperiale (oggi Via Cristoforo Colombo) e per l’occasione si decise di sistemare e valorizzare le zone di Ostia Antica e il Lido di Castel Fusano.
 

 
Il 26 dicembre viene istituito l’"Ente autonomo Esposizione Universale e Internazionale di Roma", con propria personalità giuridica e gestione propria, direttamente dipendente dal Capo del Governo.
Nell’aprile del ’37 viene approvato il nuovo Piano Regolatore per l’ E42 e si provvede immediatamente all’espropriazione dei terreni, circa 400 ettari pagati a prezzo agricolo.
La crisi internazionale del 1939 portò subito ostacoli alla realizzazione dell’opera: blocco delle adesioni da parte dei paesi stranieri, aumento dei costi, difficoltà nel reperire uomini, materiali e mezzi necessari.
Mussolini diede comunque disposizione di continuare i lavori per la realizzazione del progetto.
 
progetto (particolare)

Il rinvio a tempo indeterminato venne deciso tardivamente, appena una settimana dall’entrata in guerra dell’Italia (10 giugno 1940) e senza una valutazione realistica della durata del conflitto.
Nel febbraio del 1943, su proposta di Vittorio Cini (commissario generale del progetto e Presidente dell’Ente) l’Ente viene trasferito in seno al Governatorato alle dipendenze del governatore di Roma Gian Giacomo Borghese. Al momento della consegna alcuni lavori erano terminati (strade, gallerie, fognature, ponti) quasi ultimata la sistemazione dei parchi e dei giardini, completato il Palazzo degli Uffici, in dirittura d’arrivo il Palazzo della Civiltà Italiana, il Palazzo del ristorante e la Chiesa per altri nove edifici era stato realizzato il rustico, mentre di altri ancora solo le fondamenta.
 
1953

Alla fine del 1944 venne sciolta l’Amministrazione ordinaria dell’Ente. La guerra causò gravi danni alle costruzioni e alle opere già realizzate, che diventeranno teatro di scontri sanguinosi e roccaforte dell’occupazione delle truppe naziste prima e delle forze alleate dopo.
 
 

Nell’immediato Dopoguerra i grandi ambienti monumentali furono popolati dai senzatetto. L’Eur sembrava una città morta ancor prima di nascere. I costosi palazzi, smozzicati e malandati sembravano destinati a essere abbattuti. Poi, grazie in gran parte all’iniziativa del commissario dell’Eur (nome cambiato nel 1951 sia come sigla di Esposizione Universale Roma che come allusione all’europa che si andava costruendo) Virgilio Testa, che ai tempi del progetto dell’E42 era segretario del comune di Roma, tutto è tornato a vivere anche in vista dei Giochi Olimpici del 1960.
 
1960

 
 
  1. Mario Latilla - Evviva la torre di Pisa (rastelli-casiroli)
  2. Angelo Servida - Fanciulle belle (panzeri-mariotti)
  3. Carlo Buti - Finestra chiusa (bracchi-d'anzi)
  4. Tito Leardi - Fiorentina (panzeri-mariotti)
  5. Otello Boccaccini &  Trio Lescano - Bel Soldatin (mazzoli-ala)
  6. Angelo Servida - Incantesimo (gramantieri-ford)
  7. Aldo Visconti - La mia canzone al vento (cherubini-bixio)
  8. Dan Arres (Daniele Serra) - Musica maestro, prego (bertini-wrubel)
  9. Crivel - Campane del villaggio (frati-raimondo)
  10. Carlo Buti - Biancaneve (Marchionne-maraziti)
  11. Nino Amorevoli e il Duo Gianni e Ramiro - Siciliana bruna (bruno-di lazzaro)
  12. Carlo Buti - Rose della riviera (dole-di lazzaro)
  13. Otello Boccaccini - Chitarratella (bonagura-ruccione)
  14. Vittorio De Sica - Tu solamente tu (galdieri-frustaci)
  15. Piero Pavesio - Valzer dell'organino (cherubini-bixio)
  16. Carlo Buti - Fiorin fiorello (mendes-mascheroni)
  17. Meme Bianchi - Quando piove con il sole (turchi-di stefano)
  18. Gilberto Mazzi - Pago io (lao-mascheroni)
  19. Piero Pavesio - Sulla Carrozzella (morbelli-filippini)
  20. CANZONIERI AL MICROFONO:
    *Orch. Raimondo - Stella Alpina (frati-raimondo)
    *Dino Olivieri - Ritornello (Tornerai) (rastelli-olivieri)
    *Vasin - Ohili, Ohile (martelli-neri-vasin)
  

1966

mercoledì 5 giugno 2013

II° Conflitto mondiale (febbraio 1940)

 

 
 

  • [01] – (inizio gg. 154 - fine gg. 2040) Finlandia/ l'URSS scatena un attacco contro le linee finlandesi nel settore Summa. Preceduto da un intenso cannoneggiamento e appoggiato da un'efficace azione aerea, l'attacco viene condotto contemporaneamente dai carri armati e dalla fanteria. L'esercito finlandese riesce a contenere l'offensiva sulla linea Mannerheim.  [...] Italia/  Entra in vigore la tessera annonaria.   Primi prodotti razionati: zucchero e caffé.
  • [05] – (inizio gg. 158 - fine gg. 2036) Finlandia/ Il Consiglio Supremo alleato approva un piano di intervento in Finlandia: invia intanto un cospicuo aiuto in veicoli, cannoni anticarro e contraerei. Il corpo di spedizione sarà formato da almeno 3 divisioni.
 
 
  • [11] – (inizio gg. 164 - fine gg. 2030) Finlandia/ La 7ª armata sovietica sfonda la linea Mannerheim.. I finlandesi si ritirano ordinatamente attestandosi su una seconda linea difensiva. [...] U.R.S.S.-Germania/ Viene sottoscritto un accordo economico tra Unione Sovietica e Germania in base al quale Mosca esporterà grano e petrolio in cambio di manufatti e armamenti.
  • [12] – (inizio gg. 165 - fine gg. 2029) Finlandia/ Il gen. Mannerheim esprime i suoi dubbi e le sue perplessità in relazione al piano di intervento predisposto dagli Alleati.
  • [14] – (inizio gg. 167 - fine gg. 2027) – Il Vaticano raziona pane, burro, caffè, zucchero, tabacco e benzina.
  • [15] – (inizio gg. 168 - fine gg. 2026) Germania-Gran Bretagna/ Il governo tedesco dichiara che tutte le navi mercantili britanniche verranno d'ora in poi considerate navi da guerra e come tali trattate.
 
 
  • [16] – (inizio gg. 169 - fine gg. 2025) Gran Bretagna-Germania/ Il cacciatorpediniere inglese Cossack attacca nello Jossing Fjord, e quindi in acque territoriali norvegesi, la nave tedesca Altmark, liberando i 299 prigionieri della marina mercantile britannica tenuti a bordo.
  • [21] – (inizio gg. 174 - fine gg. 2020) Polonia/ Iniziano i lavori per trasformare Auschwitz, cittadina di circa 12.000 abitanti, in campo di concentramento tedesco.
  • [23] – (inizio gg. 176 - fine gg. 2018) Finlandia/ Il governo sovietico comunica a quello finlandese le ultime, definitive condizioni di pace: la Finlandia deve rinunciare all'istmo di Carelia e alle sponde del Lago Ladoga; cedere in affitto per 30 anni all'Unione Sovietica la penisola di Hango; firmare infine un patto di mutua assistenza per rendere strategicamente sicuro ai due paesi il Golfo di Finlandia. La Svezia fa sapere ufficialmente che non intende assolutamente intervenire nel conflitto finno-sovietico e che non consentirà il passaggio di truppe alleate sul suo territorio.

PRIGIONIERO DI AMSTERDAM (USA)
 
  1. Crivel - La mia canzone al vento (cherubini-bixio)
  2. Carlo Buti - Madonna fiorentina (cherubini-bixio)
  3. Nino Amorevoli -  Maria la-o (nisa-lacuona)
  4. Nuccia Natali - Forse mai più! (bonagura-ruccione)
  5. Maria Jottini - Musica maestro, prego (music, maestro, please) (bertini-wrubel)
  6. Alberto Rabagliati e i Lecuona Cuban Boys -  Maria la-o (lacuona)
  7. Carlo Buti - La piccinina (panzeri-di lazzaro)
  8. Otello Boccaccini - Fiorentina (rastelli-panzeri-mariotti)
  9. Carlo Buti - Ohile ohile ohili ohilà (martelli-neri-vasin)
  10. Michele Montanari - Vorrei nascondere questo amore (ala)
  11. Lina Termini - Vecchia canzone d'amore (rastelli-panzeri-mariotti)
  12. Oscar Carboni - La mia canzone al vento  (cherubini-bixio)
  13. Renzo Mori - O bella bionda (frati-olivieri)
  14. Alfredo Clerici - Fiorin fiorello (mendes-mascheroni)
  15. Renzo Mori e Crivel - Maramao perché sei morto (panzeri-consiglio)
  16. Trio Lescano - Oh! mammà! (nisa-rudy-citorello)
  17. Remo Turchi - Mailù (nisa-redi)
  18. Odoardo Spadaro & Maria Pia Arcangeli - In bicicletta (natili-rusconi-schor)
  19. Carlo Buti - Sotto il mandorlo fiorito (mendes-mascheroni)
  20. Nino D'Aurelio - Romagnola (bertini-kramer)

lunedì 3 giugno 2013

Compagnia DARIO FO e FRANCA RAME - dallo spettacolo COMICA FINALE pt. 3 (Un morto da vendere) stagione 1958-59

 



[...] è alla fine della stagione della Signora è da buttare (1968) (un vero e proprio record d'incassi) che maturammo la scelta di lasciare le strutture consuete del teatro ufficiale: ci eravamo resi conto che, a parte la reazione becera di qualche reazionario fra i più ottusi, la grande borghesia, alle nostre "sculacciate", reagiva quasi con piacere.   Masochisti?   No, eravamo diventati, senza essercene resi conto, i sollecitatori del loro ruttino digestivo.   Il nostro "fustigare" accentuava la loro circolazione sanguigna, come le nerbate di betulla dopo la sauna ristoratrice.
Insomma, eravamo diventati i giullari della borghesia grassa e intelligente.   Questa borghesia accettava che noi la criticassimo anche in maniera spietata attraverso la satira e il grottesco, ma a condizione che la denuncia dei suoi "vizi" si esaurisse dentro le sue strutture, gestite dal suo potere.   Un esempio di questa logica è stata la nostra partecipazione a Canzonissima: qualche mese prima, sul secondo canale (da poco in funzione e privilegio delle sole classi abbienti), era andato in scena uno spettacolo nostro che aveva per titolo Chi l'ha visto?    In quell'occasione ci avevano permesso di fare una satira a sfondo politico-sociale di una violenza piuttosto inconsueta per la televisione.   Passò tutto senza grandi intoppi, anzi le critiche furono del tutto positive e fummo applauditi "vivamente" da quel pubblico "selezionato".   Ma quando riprendemmo gli stessi discorsi satirici davanti ad un pubblico di oltre 20 milioni di spettatori nella trasmissione più popolare dell'anno, per l'appunto Canzonissima, ci fu il finimondo: i giornali (gli stessi che nella precedente emissione si erano prodigati in applausi) si scatenarono in veri e propri linciaggi.   "È un'infamia, -urlavano, - dare in pasto simili scellerataggini da bassa propaganda politica ad un pubblico tanto sprovveduto e così facilmente influenzabile come è la gran massa televisiva".   Quindi, sollecitati dai comitati civici, dai centri di potere più retrivi, ecco che i dirigenti televisivi ci fecero piovere addosso tagli e divieti di una pesantezza inimmaginabile   Era il massacro dei testi.   Era il ritorno alla censura di marca scelbiana.   Fummo così costretti ad abbandonare clamorosamente la trasmissione.   Preferimmo affrontare i quattro processi. [...]
È il solito discorso: i grandi re, i potenti, che certe cose le capiscono, hanno sempre pagato buffoni di corte perchè recitassero, davanti a un pubblico di cortigiani d'alto livello, filastrocche cariche di umori satirici e allusioni, anche irriverenti, al loro potere, alle loro ingiustizie.
Così i cortigiani potevano ben gridare stupefatti: "Che re democratico! Egli ha la gran forza morale di ridere di se stesso!"   Ma sappiamo bene che, se quel buffone avesse avuto l'impudenza di uscire dalla corte per andare a recitare e a cantare quelle stesse satire in piazza davanti ai contadini, agli sfruttati, agli operai, allora il re e i suoi leccapiedi l'avrebbero subito pagato di ben altra moneta.   Perché ci si può prendere gioco del potere, ma se lo fai all'esterno ti bruciano!
[...]
Franca Rame
(testimonianza apparsa su "Le commedie di Dario Fo" - Giulio Einaudi editore, 1975)
 
 
 
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Compagnia DARIO FO e FRANCA RAME - dallo spettacolo COMICA FINALE pt. 2 (La Marcolfa) stagione 1958-59



[...]
In più di un'occasione rischiammo di non poter andare in scena.   Il debutto di Aveva due pistole, spettacolo che trattava della connivenza fra fascismo e borghesia, tra malavita organizzata e potere,  venne bloccato da un intervento pesantissimo della censura che ci massacrò letteralmente il testo.   Decidemmo di andare in scena egualmente senza tenere in alcun conto i tagli.   Ci fu un braccio di ferro piuttosto teso tra noi e la prefettura di Milano che ci minacciò di arresto immediato, ma alla fine, preoccupato dello scandalo che ne sarebbe venuto, il Ministero tolse i tagli.   Il copione degli Arcangeli ci fu sequestrato per le troppe battute a soggetto che avevamo aggiunto (non autorizzati) nello spettacolo.   Per quel testo collezionammo "rapporti al questore" di ogni città dove si lavorava, per un totale di 280, tante quante furono le repliche.   Io fui denunciata per una battuta contro i militari nello spettacolo su Cristoforo Colombo.   Sempre durante le repliche del Colombo, fummo aggrediti dai fascisti all'uscita del teatro Valle a Roma e, stranamente, la polizia di servizio, in quell'occasione, era sparita.   Dario venne addirittura sfidato a duello da un ufficiale dell'esercito d'artiglieria a cavallo, per battute offensive all'onore dell'esercito italiano, e da quel pazzo che è sempre stato accettò la "tenzone", a patto che il duello si svolgesse a piedi nudi, in un incontro di box tailandese, di cui si vantava campione regionale.   L'ufficiale di artiglieria ippotrainata non si fece più vedere.   Ma, a parte le storielle amene, pur lavorando nel "teatro ufficiale", i guai e le difficoltà ci piovevano addosso a valanga, i reazionari e i conservatori non riuscivano a digerire certe "violenze satiriche" dei testi che rappresentavamo. [...]
Sempre di più il nostro teatro diventava provocatorio, non lasciava nessuno spazio al teatro "digestivo", i reazionari si imbestialivano, in più di un'occasione scoppiavano risse tra gli spettatori, i fascisti tentavano di far nascere risse in platea.   Il questore di Siena fece prelevare Dario al termine di una rappresentazione da due carabinieri, perchè aveva offeso un capo di Stato (Johnson) nella Signora è da buttare.   Si potevano fare critiche di ogni genere al nostro teatro, ma bisogna ammettere che il nostro era un teatro vivo, dove si parlava di "fatti" di cui la gente aveva bisogno di sentir parlare.   Per questo e, per il linguaggio diretto da noi usato, il nostro era un teatro popolare.
Il pubblico cresceva di numero ad ogni spettacolo.   Dal 1964 al '68 siamo sempre rimasti in testa a tutti gli incassi delle maggiori compagnie italiane, ed eravamo tra quelli che tenevano i prezzi più bassi. [...]
Franca Rame
(testimonianza apparsa su "Le commedie di Dario Fo" - Giulio Einaudi editore, 1975)

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Compagnia DARIO FO e FRANCA RAME - dallo spettacolo COMICA FINALE (Quando sarai povero sarai re/I tre bravi) stagione 1958-59




[...] la nostra vera svolta, quella che davvero ha contato, noi (io e Dario) l'abbiamo fatta proprio all'inizio della nostra strada, ventidue anni fa, quando con Parenti, Durano e Lecoq abbiamo debuttato con Il dito nell'occhio. Erano i tempi di Scelba e il suo "culturame", di Pacelli (papa) con i suoi comitati civici, i tempi della censura totale. I questori e i vari ministri, sbirri e vescovi se ne accorsero subito: eravamo "una compagnia di comunisti" e facevamo "propaganda rossa". Ogni sera c'era in sala un commissario che controllava parola per parola il testo, e il Ministero dello spettacolo ci faceva saltare le piazze, i gestori di sale più reazionari ci negavano i teatri, i vescovi, tipo quello di Vicenza, davano ordine alla questura perché si strappassero i nostri manifesti affissi nella città. Sulle porte delle chiese nel bollettino degli "spettacoli sconsigliati" c'era sempre sottolineato il dito nell'occhio. E questa caccia al "comunista nemico della civiltà e di Maria" continuò per anni e anni con tutti gli altri spettacoli. Ma gli operai, gli studenti e la borghesia progressista venivano a vederci sempre di più, ci applaudivano, ci sostenevano, permettendoci così di andare avanti, di imporci nonostante la mancanza assoluta di "premi d'avvio" o "premi finali".

Ecco il nostro cammino:
  • 1953-54: Il dito nell'occhio (parenti-fo-durano);
  • 1954-55: Sani da legare (parenti-fo);
  • 1958-59: Ladri, manichini e donne nude;
  • 1958-59: Comiche finali;
  • 1959-60: Gli arcangeli non giocano a flipper;
  • 1960-61: Aveva due pistole con gli occhi bianchi e neri;
  • 1961-62: Chi ruba un piede è fortunato in amore;
  • primavera '62: Chi l'ha visto (in tv sul secondo canale);
  • autunno '62: Canzonissima;
  • 1963-64: Isabella, tre caravelle e un cacciaballe;
  • 1964-65: Settimo ruba un pò meno;
  • 1965-66: La colpa è sempre del diavolo;
  • 1966-67: Ci ragiono e canto;
  • 1966-67: La passeggiata della domenica;
  • 1967-68: La signora è da buttare;
Franca Rame
(testimonianza apparsa su "Le commedie di Dario Fo" - Giulio Einaudi editore, 1975)




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