La prima serie di caroselli per il sapone AVA della Mira Lanza è la nascita ufficiale del pulcino nero Calimero. Infatti, nell'episodio della serie 'La costanza dà sempre buoni frutti' del 5 luglio del 1961, una gallina padovana spiega alla figliola come si devono covare le uova, "Ricorda che noialtre padovane per covare le ove dobbiamo avere costanza...."
Lei, dopo tristi avventure, ricordando le sante parole della mamma, riuscirà a covare il suo uovo e da questo nascerà un piccolo pulcino nero identico nella voce, a Calimero, che comparirà in una serie tutta sua due anni dopo.
Gli altri episodi sono identici come impostazione, cioè degli adulti che raccomandano la costanza ai figlioli. Il mondo è già quello di Calimero, la piccola provincia veneta, con i buffi animali-umani che parlano in dialetto, i randi saggi e pomposi, i piccoli ingenui, un pò scemarelli, ma realmente buoni.
Eccezionale il jingle finale ideato da Fernando Palermo, che tornerà anche per i codini di Calimero a cui sarà aggiunta la frase celebre "Ava come lava!" della seconda serie 'L'allegra compagnia o Gatto Ciccio' del 1962; serie in cui il buffo, simpatico e sfortunato Gatto Ciccio prepara la scenografia e il panorama adatto alla nascita del pulcino nero.
Domenica 14 luglio1963 (il Radiocorriere per un errore tipografico anticipa di un giorno la numerazione quotidiana della settimana) nella programmazione del Carosello delle 20,55 la 'Ava Bucato' della Mira Lanza fa nascere il personaggio di Calimero.
Uovo della chioccia Cesira, Calimero non riesce a nascere assieme agli altri pulcini.
....quando riuscirà a spezzare il suo involucro, un pezzetto di guscio gli rimarrà per sempre sulla testa. Di più. Non avendo fatto a tempo a essere riconosciuto dalla mamma, la cerca finendo in una pozza di fango e diventando nero, anzi "piccolo e nero". Al punto che Cesira, alla domanda del pulcino, "Tu sei la mia mamma?" gli risponde "No, guarda che ti sbagli sa'. Io, non ho pulcini neri." Calimero però non demorde e chiede l'impossibile. "Ma se fossi bianco mi vorresti?" Cesira impassibile, sentenzia un superficiale "Certamente, piccolo". Calimero scoprirà, grazie all'intervento dell'Olandesina, testimonial storica della Mira Lanza produttrice del sapone Ava, che non è nero, ma "solo sporco". Non sappiamo che fine abbiano fatto i fratelli di Calimero, sappiamo però che Calimero è entrato nella leggenda di Carosello. Il nome deriva dalla chiesa di San Calimero a Milano dove Nino e Angela Pagot si erano sposati. La voce del pulcino, invece, deriva da un pupazzo della prima tv dei ragazzi, creato da Federico Caldura, da sua moglie Maria Perego e da Guido Stagnaro: il bruco Giovannino, piccolo amico di Topo Gigio. Una volta prestata con successo a Calimero, la voce di Ignazio Colnaghi, divenne così nota che si decretò la "naturale" morte del bruco Giovannino inglobato (digerito) nel pulcino nero per sempre.
I caroselli di Calimero sono un trionfo di frasi ormai celebri. "Vattene via, piccolo sgorbio nero", "Eh, che maniere! Qui fanno sempre così perchè loro sono grandi e io sono piccolo e nero: ma è un'ingiustizia però!", ma anche di grandi personaggi di contorno, che verranno definiti meglio nelle puntate successive.
Il babbo Gallettoni, la mamma Cesira, il maestro Gufo, l'antipatico compare Papero Piero, e poi volpi e faine cattive. Calimero e le sue storie riportano intatto dentro la nostra televisione il mondo della letteratura per l'infanzia italiana di prima della guerra, l'umore della piccola provincia. Non a caso i Pagot venivano da Mira, paesino del veneto assolutamente identico a quello del pulcino e della sua famiglia.
da "Il libro di Carosello" di Marco Giusti (Sperling & Kupfer Editori,1995)
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A marzo del 1965 vengono presentati sul catalogo della Fonit due singoli con le avventure di Calimero.
a cui faranno seguito nell'ottobre dello stesso anno altri due singoli e un album che raccoglie le prime due uscite
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