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domenica 4 luglio 2021

Pink Floyd in Italia - Memorie di stagione (parte terza)

 


1971 (parte prima)


Il 1971 si apre con la Emi che cede le giacenze del singolo, "See Emily play", alla Gancia S.p.A. che lo propone come gadget, nella pubblicità del suo nuovo prodotto ("TOP 19" e "TOP 21"), su richiesta dei suoi consumatori.



Il 1971 in Italia è l'anno in cui i Pink Floyd  acquistano notorietà tra i giovani anche grazie a "Per Voi Giovani".


A gennaio la RAI censura al suo interno la trasmissione radiofonica "Per Voi Giovani".
Paolo Giaccio e Mario Fegiz, che avevano introdotto la formula innovativa della diretta con parti parlate alternate a presentazioni musicali, passando dalla canzone e dal ballabile al rock, vengono censurati. Il programma era diventato un riferimento generazionale; i temi dibattuti - il libero amore, la guerra, la libertà - accompagnati dalle traduzioni dei testi delle canzoni indussero la RAI ad apportare delle correzioni.

"Ciao 2001" sul primo numero del 1971 diffonde subito la notizia:

"La trasmissione non sarà più in diretta ma verrà pre-registrata: eliminati i collegamenti esterni: Paolo Giaccio non presenterà più, anche se continuerà a far parte della redazione.   Tutto questo perché la trasmissione aveva affrontato argomenti « scottanti », come la scuola e la contestazione giovanile."





Ciao 2001 - n. 1 (6 gennaio 1971)


A Paolo Giaccio viene affidata la selezione musicale, una selezione più curata che permise di allargare le conoscenze degli ascoltatori. Quel gennaio 1971 viene trasmesso:

"Knife edge" - Emerson Lake Palmer
"People" e "Highway" - Fat  Mattres
"Who do you love" - Juicy Lucy
"Guess I'll go away" - Johnny Winter (non ancora pubblicato)
"Suite in C" - McDonald and Giles
"Dominoes" - Syd Barret (sarà pubblicato nel 1974)

Discografia Internazionale

a cui farà seguito nel febbraio:

"Good news-band news" - The Family (non ancora pubblicato)
"Have you ever laved a woman" - Derek and the Dominos
"Vivaldi" - Curved Air (non ancora pubblicato)
"Milkman" - Killing Floor



A fine febbraio Paolo Giaccio inizia la collaborazione su "Ciao 2001" e nella rubrica con Mario Fegiz attacca subito i discografici italiani per la loro ottusità nei confronti delle innovazioni.

Ciao 2001 - n. 8 (24 febbraio 1971)


La settimana successiva presenta sulla sua rubrica i Pink Floyd con  "Athom Heart Mother", un album sconosciuto per « mamma RAI » che da tre mesi è nei negozi.

Ciao 2001 - 3 marzo 1971


e tra le lettere al direttore c'è chi vorrebbe aprire un confronto tra appassionati di musica psichedelica.

Ciao 2001 - 10 marzo 1971



A marzo, la scaletta della trasmissione ha al suo interno un altro brano di Syd Barrett:

"Sweet baby James" - James Taylor
"Chunga revenge" - Frank Zappa
"Rain" - Audience (non ancora pubblicato)
"Starship" - Paul Kanter & Jefferson Starship (non ancora pubblicato)
"Blind eye" - Wisbone Ash
"Rats" - Syd Barrett (sarà pubblicato nel 1974)

Discografia Internazionale



Dopo "Dominoes" e "Rats" di Syd Barrett, di cui Paolo Giaccio nella presentazione accentua l'anticonformismo dell'interprete, è la volta dei Pink Floyd (16 marzo) con "Astronomy Domine" di Barrett e " A Saucerful Of Secrets" della formazione attuale; come a documentare il passaggio dalla prima alla seconda formazione. Una sfumatura certamente non recepita dalla maggioranza degli ascoltatori che non avevano mai ascoltato quei brani (pubblicati in quei giorni in "Ummagumma") e tantomeno che ci fossero state due diverse formazioni.  


Discografia Internazionale

Con la pubblicazione di "Ummagumma" la EMI Italiana cessa l'importazione dell'album che dall'aprile1970 effettuava per fronteggiare la clientela dei negozi specializzati.


Musica e Dischi - n. 286 (aprile 1970)
UMMAGUMMA d'importazione


Musica e Dischi - n. 297 (marzo 1971)



Quegli ascolti  attirarono l'attenzione dei giovani; nel mese di aprile, insieme agli "Hot Tuna", agli "If", agli "Still Life", ai "Van der Graaf Generator" e agli "Atomic Rooster" , "Per Voi Giovani", trasmise altri due brani dei Pink Floyd, questa volta tratti dall'album "Athom Heart Mother" (saranno gli ultimi della stagione).
Come per incanto a fine aprire l'album appare nella classifica degli LP più venduti.

Radiocorriere TV


Musica e Dischi


“(…) era la domenica prima di Pasqua - in quei giorni c'era stato il "2° Pop Festival Italiano" organizzato al "Kilt" di Roma (2-3 aprile) organizzato dal "Club Internazionale dell'amicizia" di Giovanni Cipriani - e con Marcello confrontai le mie impressioni sull'ascolto; mi convinse ad ascoltare l'intero album.    Quella settimana andai alla Ricordi di Piazza Venezia vicino al palazzo della Provincia, e presi "la mucca" dall’espositore per ascoltarlo in cabina (mi imposi di farlo pur avendo davanti agli occhi altri album che  tentavano maggiormente la mia curiosità); lo sguardo di quegli animali che mi fissavano come a chiedere "che vuoi ?", in quell’inizio di aprile 1971, mi disturbava.  Lo ascoltai ma non riuscii a dedicargli l’attenzione che meritava, nella cabina accanto avevano sul piatto i Ten Years After (li avevo ascoltati due settimane prima al Palasport). Rimisi a posto il disco e tornai a casa deluso.   La domenica successiva non potei confrontarmi con Marcello, perché era Pasqua; fu una fortuna, il secondo brano che Paolo Giaccio trasmise quella settimana mi turbò al punto da capire che l'ascolto dovevo farlo in casa sul mio impianto. Acquistai il disco.  Fu una rivelazione, avevo l'entusiasmo di un neofita. La domenica, a Portaportese prenotai al banco di Gianluca Veruschi, primo dopo la porta, da cui in seguito avrei lavorato per circa 6 anni, l'album "Ummagumma".
(...) Furono mesi di risveglio, arrivarono in Italia artisti come: i Jethro Tull, John Mayall, i Ten Years After, i Family,  i Santana (che per i disordini al concerto di Milano annullarono quello di Roma), e si aspettavano gli Yes, i Black Widow,  gli Uriah Heep, i Colosseum, i Deep Purple, i Chicago, i Pink Floyd e i Gran Funk Railroad. 

(...) Questo risveglio mi portò ad essere molto critico nei confronti del "II° Festival Pop di Caracalla" (6-7 maggio); lo trovai veramente deludente, anche il pubblico, in confronto al I° Festival di 7 mesi prima, era molto distaccato.

Giancarlo Scalia


Discografia Internazionale - n. 8 bis (27 aprile 1971)



Ciao 2001 - n. 19 (12 maggio 1971)



La EMI italiana, approfittando del successo ormai riconosciuto, fa uscire "The Piper at the Gates of Dawn" (matrice 22 aprile), sostituendo l'immagine di copertina, dove appariva Syd Barrett, vero protagonista del disco, ma mantenendo sul retro la formazione reale con il nome del chitarrista. David Gilmour, invece, appare nell'immagine di copertina, ma non nella formazione sul retro. Un falso per nascondere i 4 anni in cui il disco è rimasto "oscurato" .





Musica e Dischi - n. 299 (maggio 1971)


Il mese successivo, dopo 3 anni, è la volta di "Saucerful of Secrets (matrice 12 maggio)


Musica e Dischi - n. 300 (giugno 1971)


Il primo a dare la notizia dell'arrivo dei Pink Floyd (6 parole) è Carlo Tumbarello sulla rivista "Qui Giovani", all'interno di un articolo di 2 pagine dedicato all' "estate musicale dominata dai grandi complessi stranieri". L'informazione viene data troppo presto, con Milano luogo dell'evento (il comune di Milano, dopo i disordini del 9 giugno al concerto dei Chicago, ritirò il permesso) senza alcuna rettifica sui numeri successivi; l'articolo è anche corredato da una vecchia immagine di repertorio che mostra tra i componenti Syd Barrett e non l'attuale David Gilmour.


Qui Giovani - n. 22 ( 3 giugno 1971)

Qui Giovani - n. 24 ( 17 giugno 1971)
permane l'errore di Milano


La settimana successiva al concerto del 20 giugno, di cui non c'è accenno su "Qui Giovani", la rivista  così recensisce(!) la cassetta del loro "Best": 
"Visto che vengono in Italia, parliamone. (...)"

Conformismo mondano di "anticonformisti" che parlano dei problemi giovanili senza affrontarli veramente e che arrivano al paradosso di non parlarne proprio.
Il conformismo mondano vedeva nei Pink Floyd solo il loro peccato originale (Syd Barrett = droga e affini), e questo ne limitava la diffusione e alimentava la speranza che il tempo, superato l' "effetto novità", risolvesse definitivamente la questione.

La rivista "Ciao 2001" opponendosi a questo "oscurantismo" inserisce la band nel suo programma di concerti per allargare la cerchia dei suoi lettori. 


Qui Giovani - n. 25 ( 24 giugno 1971)




Ciao 2001 - n. 23 (8 giugno 1971)






Ciao 2001 - n. 24 (16 giugno 1971)



Gianni Boncompagni, che insieme a Renzo Arbore non ha mai inserito la band nelle sue programmazioni, approfittando dell'imminente arrivo e dell'avvenuta pubblicazione di tutti gli album, parla dei Pink Floyd nella 11ª puntata (di 12) della "Musica del futuro" su "Sorrisi e Canzoni TV"

Sorrisi e Canzoni TV - n. 24 (13 giugno 1971)


Dopo il successo del concerto, Armando Gallo, su "Ciao 2001" fa la cronaca di quei giorni:

"(...) Il concerto del 19, si doveva tenere al Palasport di Milano, ma dopo i guai e le dimostrazioni con i Chicago, è stato ritirato il permesso per il concerto dei Floyd.  Ci siamo precipitati a Bologna (...).  Ma all'atto di firmare il contratto di affitto per la serata, la presidenza del CONI non accetta le nostre offerte considerando il concerto « un avvenimento non adatto ».
Si ritorna così a Milano ed il Vigorelli ci viene rifiutato dal Comune.   Da qui siamo arrivati a Brescia. (...)"




Ciao 2001 - n. 26 (30 giugno 1971)



"(...) Avevo acquistato, già da diversi giorni, il biglietto alla “ORBIS” di piazza Esquilino, e cercavo fra gli amici qualcuno che potesse darmi un passaggio per il ritorno; negli ultimi concerti a cui avevo assistito, Ten Years After e Deep Purple, ero stato costretto, come molti altri (l’ultimo autobus partiva alle 24,00) a farmela a piedi dal Palasport; facevamo un serpentone che si snodava per via Cristoforo Colombo.

Tra i tanti che sentii, un compagno di scuola mi disse che stava partendo in autostop per l’Olanda; voleva assistere al Festival di Rotterdam (Kralingen Music Festival) che ci sarebbe stato la settimana successiva.   Rinunciai ai Pink Floyd e partii con lui. Quell’anno il Festival non ci fu, ma il senso di libertà di quel viaggio, per un ragazzo di 17 anni non ancora compiuti, è stato superiore a qualsiasi concerto; persi il concerto e con esso anche quello del 1 luglio dei Grand Funk Railroad, ma quel viaggio mi cambiò la vita e qualche anno dopo, in totale incoscienza, mi portò ad attraversare gli USA in solitaria."

Giancarlo Scalia


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