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lunedì 21 giugno 2021

Pink Floyd in Italia - Memorie di stagione (parte seconda)

 


1970

Il 1970 per i Pink Floyd è l'anno decisivo. La Emi Italiana pubblica a fine anno il primo album del gruppo ("More" è una colonna sonora). È l'anno di "Atom Heart Mother". 

L'Anno si apre con le recensioni della raccolta "Underground Show".

Gianni Del Savio su Musica e Dischi": "Se si dovesse stilare una classifica dei gruppi fautori della musica «underground», intesa come sperimentazione e ricerca di espressioni nuove, nei primi posti dovremmo senza dubbio ritrovare i Pink Floyd e i Deep Purple che, per strade relativamente differenti, hanno dato un notevole apporto all'evoluzione musicale del sound d'avanguardia.   Certo essi sono fra i preferiti dai giovani che seguono da vicino questi generi che fanno da guida verso il futuro della musica degli anni settanta.(...)"

Certo quello che scrive Gianni Del Savio nella su recensione di febbraio non è facilmente comprensibile; in Italia dei Pink Floyd si conoscono solo le composizioni inserite nel film d'avanguardia "More", non ancora uscito (la partecipazione sonora della band al film di Antonioni  è totalmente sconosciuta).

Ciao 2001 - n. 2 (14 gennaio 1970)


Musica e Dischi - n. 2 febbraio 1970

L'Espresso/Colore - 22 marzo 1970


La rivista "Giovani" invece preferisce recensire l'album "More" (?) anche se, da qualche anno martella i suoi lettori con gossip di storie d'amore, matrimoni e vita familiare  dei loro beniamini, a cui aggiunge settimanalmente dei fotoromanzi; soggetto e sceneggiatura di Al Bano, Nada, Gianni Morandi, Bobby Solo, Gino Santercole, Nicola di Bari, Ricchi e Poveri, Little Tony etc. interpretati da Mal, Dori Ghezzi, Patrick Samson, Massimo Ranieri, Rossano, Rosalino, Katty Line, Loretta Goggi e via così.


Giovani - n. 7 (12 febbraio 1970)


Qui Giovani - n. 12 (19 marzo 1970)





Il 27 febbraio esce contemporaneamente in 5 città (Genova, Padova, Firenze, Palermo e Catania a cui seguirà il 28 Milano) il film "Easy Rider".



Il CCC (Centro Cattolico Cinematografico), lo classifica film di cat. IV (film che per idee o tesi o scene, è gravemente offensivo della dottrina o della morale cattolica); cioè:

"E' il film gravemente dannoso o pericoloso, sul piano delle idee o della suggestione negativa, da un punto di vista sia dottrinale che morale.   E' importante rilevare che possono essere fortemente negativi non solo i film che riguardano il sesto comandamento, ma anche quelli che riguardano gli altri comandamenti e la dottrina della Chiesa, in particolare i film contrari alla concezione cristiana dell'amore del matrimonio e della famiglia, i film di violenza, di alienazione, di agnosticismo, di visione materialistica ed edonistica della vita".

Il nulla osta di circolazione rilasciato il 2 dicembre 1969, vieta la visione ai minori di 18 anni.

Il film ha un buon risultato ai botteghini, con 602 gg. di proiezioni in 14 città ed un incasso di 243 milioni a fine stagione (Borsa Film - stagione 1969-70).




Il 28 marzo, un mese dopo, "Zabriskie Point" esce contemporaneamente in 12 città italiane.
Il CCC (Centro Cattolico Cinematografico), lo classifica, come "Easy Rider", film di cat. IV (film che per idee o tesi o scene, è gravemente offensivo della dottrina o della morale cattolica). 

Il nulla osta di circolazione rilasciato il 24 marzo 1970, vieta la visione ai minori di 18 anni.

Il film ha un buon risultato ai botteghini rimanendo in proiezione per due stagioni:

Stagione 1969-70 - 626 gg. di proiezioni in 16 città ed un incasso di 379 milioni, a fine stagione; il 10 agosto, è ancora in proiezione a Roma e Milano (Borsa Film - stagione 1969-70)
Stagione 1970-71 - 230 gg. di proiezione in 8 città ed un incasso di 70 milioni (Borsa Film - stagione 1971-71).



Discografia Internazionale - n. 8 (27 aprile 1970)



Ciao 2001 - n. 19 (13 maggio 1970)



Ciao 2001 - n. 21 (27 maggio 1970)




Mentre si parla del film di Antonioni, il 6 maggio esce a Bari "Di più ancora di più", versione italiana del film "More"

Discografia Internazionale - n. 10 (30 maggio 1970)
numero andato in stampa prima del sequestro della pellicola



Il CCC (Centro Cattolico Cinematografico), lo classifica anch'esso, film di cat. IV (film che per idee o tesi o scene, è gravemente offensivo della dottrina o della morale cattolica).

Il nulla osta di circolazione rilasciato il 6 aprile 1970, vieta la visione ai minori di 14 anni.

Il film ha 29gg. di proiezioni (6 Bari, 7 Bologna, 12 Milano e 4 Roma) ed un incasso di 16 milioni, poi il 18 maggio viene sequestrato a Roma (Borsa Film - stagione 1969-70).

La sua uscita era stata preannunciata dalla rivista "Discografia Internazionale", nello stesso numero in cui recensiva la colonna sonora di "Zabriskie Point".

Discografia Internazionale - n. 8 (27 aprile 1970)


"In Italia si è cominciato a parlare dei Pink Floyd solamente dopo l'uscita del film di Antonioni «Zabriskie Point» ".
Così Claudio Marras introduce la band nel suo articolo dell' 11 giugno, « Quelle teste pazze dei Pink Floyd ». Su "Ciao 2001" fa la storia "di questo gruppo che ben pochi conoscono" e conclude:
"....potremmo dire che i Pink Floyd sono non solo il migliore complesso di musica psichedelica ma forse anche l'unico.   Il fatto che certi gruppi aderiscono ai moduli dell'« Acid Rock  » che in fondo è semplicemente un misto di rock, beat e « psichedelic sound », non significa che questi gruppi facciano della vera e propria musica psichedelica.   L'unica possibile eccezione sarebbero forse "Hapshash and the Coloured Coat", un incredibile gruppo inglese da noi totalmente sconosciuto, in cui però le influenze orientaleggianti sono del tutto prevalenti.   La loro è una musica che tende a stordire, a dare quella atmosfera di nullificazione, di galleggiamento, di liberazione dalle scorie della nostra quotidiana esistenza nevrotica.   Su questa base la musica dei Pink Floyd va oltre, in avanti, più in alto, altre la « soglia », ai limiti della percezione."





Ciao 2001 - n. 23 (11 giugno 1970)


Quell'estate del 1970 si parla di "Wight", grazie anche al successo del singolo dei Dik Dik, e di "Woodstock", per l'imminente uscita del lungometraggio già presentato al Festival di Cannes.


Discografia Internazionale - n. 13 (15 luglio 1970)


Quell'estate si parla anche di "Palermo".   Gli atti osceni di Arthur Brown durante la sua esibizione -con arresto e processo per direttissima- fecero notizia.


Panorama - per tre settimane (2-9 e 16 luglio 1970)



Si diceva che forse ci sarebbe stata la partecipazione dei "Pink Floyd", dei "Rolling Stones" e dei "Led Zeppelin".   
"Ma bisognava fare presto, firmare, mandare acconti".     Joe Napoli (impresario italo americano) "non si dava pace, non riusciva a capire perché non poteva chiudere presto i contratti, (...)". Non aveva fatto i conti con la burocrazia a cui l'assessorato al turismo doveva sottostare per finanziare il progetto. "Nell'attesa addio Pink Floyd, addio Rolling Stones, andò bene che Jimmy Page, il chitarrista dei Led Zeppelin, idolo emergente del rock duro, gli consentì di usare la sua immagine per il manifesto del Pop 70, ma solo perché serviva al lancio del nuovo disco di Robert Plant e compagni."
(Sergio Buonadonna - Quando Palermo sognò di essere Woodstock, Navarra Editore - 2020)


Musica e Dischi - n. 289 (luglio 1970)


Panorama - 30 luglio 1970


Ciao 2001 - 26 maggio 1971



Quell'estate però l'evento più importante, che inaugurò la stagione e di cui pochissimi in Italia  furono a conoscenza, fu il "Kralingen Music Festival" nel quartiere periferico di Rotterdam.    Il lungometraggio tedesco dell'evento ("Stamping Ground", conosciuto anche come "Love and Music") uscito nel 1971, appare da noi solo 5 anni dopo, grazie alla "Salaria Film" che però sul manifesto inserisce anche artisti non presenti all'evento (Pete Townshend dei Who e Peter Gabriel dei Genesis).





"Dopo tre mesi di mare, quel fine settembre il concerto dei Rolling Stones al Palazzo dello Sport e la prima di "Woodstock" inaugurarono il nostro anno scolastico; il vecchio beat/rock inglese ed il nuovo rock/underground americano (...)". 
GiancarloScalia




Il 25 settembre, dopo alcune proiezioni private esce "Woodstock"; contemporaneamente a Roma, Trieste, Bologna, Firenze e Genova (26 settembre) a cui seguiranno il 1 ottobre Milano, Torino e Napoli.
Il nulla osta di circolazione è rilasciato l' 11 agosto 1970 e il CCC (Centro Cattolico Cinematografico), lo classifica film di cat. IV (film che per idee o tesi o scene, è gravemente offensivo della dottrina o della morale cattolica).

Il film ha 208 gg. di proiezioni con un incasso di 88 milioni (Borsa Film - stagione 1970-71).



  (..) La vera sorpresa per me, arrivò quando scoprii che dal 7 luglio "Per Voi Giovani" non era più condotto da Renzo Arbore.      Durante l'estate lo avevo sentito insieme a Gianni Boncompagni condurre un programma stravagante nell'orario in cui, dopo l'ultimo bagno della mattinata, si lasciava la comitiva per andare a pranzo, ma non avevo collegato le due cose, anche perché nel pomeriggio avevo altre priorità che ascoltare il programma.    Ora Paolo Giaccio e Mario Fegiz, nuovi conduttori, per l'attenzione che prestarono nel presentare l'evento romano  del 10 e 11 ottobre (I° Festival Pop di Caracalla) mi conquistarono subito e nei pomeriggi in cui restavo in casa a studiare, verso le 16,30 (orario del programma), li seguivo assiduamente anche per rilassarmi un po'.    Le scelte musicali avevano una sintonia migliore della precedente stagione ed i loro ascolti spesso attiravano la mia attenzione distaccandomi totalmente da quei libri tanto noiosi.

Era impossibile restare impassibili all'ascolto di:

Speed King - Deep Purple
Working on the Road - Ten Years After
W P L J - The Mothers of Invention
Paranoid - Black Sabbath
Who do you love - The Doors
Since I've been lovin' you - Led Zeppelin
Gypsy - Uriah Heep
Valentine Suite - Colosseum
Cadence and Cascade - King Crimson
Gypsy Queen - Santana

Ascolti listati attentamente su un foglio custodito gelosamente che mi accompagnava nei negozi che permettevano l'ascolto libero; cercavo, nell'espositore gli album che  contenevano i brani e all'interno della cabina  ponevo i dischi sul piatto. 
Era un periodo fantastico pieno di scoperte continue.   Seppi di questa possibilità, quella primavera del '70, grazie ad un amico che mi portò in uno di questi negozi a chiusura di un pomeriggio noioso, iniziato con un incontro "carbonaro" in viale Giotto che doveva decidere l'occupazione della scuola.   Musica sconosciuta per chi seguiva gli ascolti di « mamma RAI » che monopolizzava la quotidiana colonna sonora della nostra vita, base per festicciole casalinghe, balli in cantina o intrattenimenti serali con gli amici. Musica sconosciuta che solo gli ascolti liberi  potevano permetterci di scoprire.
Da circa un anno, questi negozi,  allargavano continuamente gli spazi dedicati alle novità; le case discografiche proponevano continuamente nuove uscite per recuperare sulla decisione che, nei precedenti due anni, aveva limitato l'uscita di novità provenienti dall'Inghilterra o dall'America.    Certo "Woodstock" contribuì molto in questa accelerazione:

John Mayall, Big Brothers & The Holding Company, Vanilla Fudge, The Jimi Hendrix Experience, The Incredible String Band, Cream, The Moody Blues, Country Joe & the Fish, CSN & Y, Jefferson Airplane, The Crazy World of Arthur Brown, .....

La scelta per l'ascolto in cabina, spesso era condizionata dall'impatto dell'immagine in copertina (Fleetwood Mac, King Crimson, Savoy Brown-importatati dalla Decca Italiana), dal titolo enigmatico dell'album ("Psychedelic Shack", "In-a-gadda-da-vida", "Aoxomoxoa", "Ptoof") o dal nome stravagante del gruppo (Spooky Tooth, Blodwyn Pig, Dando Shaft, Killing Floor).
Tornavo a casa con nelle orecchie, ancora la chitarra di Peter Green o il vecchio rock con un pizzico di swing del quartetto americano dei Creedence Clearwater Revival, il country-folk misto al rock cittadino di Simon & Garfunkel o l'hard rock di Leslie West o degli Steppenwolf, fino al chiassoso rock grezzo degli MC5 o degli Stooges.
Tornavo a casa felice per le nuove scoperte, ma contemporaneamente depresso per la quantità di dischi che avrei voluto avere e non potevo permettermi.   Prima con un disco sottobraccio tornavo a casa soddisfatto, ora un disco non era più sufficiente.
Quell'autunno mi resi conto che i miei cento dischi, scelti nel tempo con tanta accurata passione, erano ormai storia di una stagione chiusa.   Bisognava rinnovarsi, ... ma come?
Seppi che la domenica mattina, ai margini del mercato di Portaportese, tra via Ettore Rolli e via Giovanni Volpato, sotto il ponte della ferrovia, c'era chi, in un piccolo spazio conquistato tra l'usato dei fumetti, vendeva i propri dischi esponendoli sopra dei giornali in terra.   Erano tre coetanei di Cinecittà (Marcello, Leandro e Lucio); mi aggregai.
La domenica successiva anche i miei dischi "ingombranti" erano insieme ai loro, esposti in terra.   La mattinata passava parlando di musica e di occupazione delle nostre scuole e si concludeva all'interno del mercato per acquistare nuovi dischi con cui alimentare la discussione della domenica successiva."
Giancarlo Scalia


   
Nel novembre (matrice 26 ottobre) appare il disco "Atom Heart Mother", primo album dei Pink Floyd in Italia, se si esclude "More", colonna sonora del film omonimo.


Discografia Internazionale - n. 20 (17 novembre 1970)
prima apparizione su rivista

Praticamente poco dopo l'uscita in Inghilterra, a cui fece seguito l'entrata in classifica (24 ottobre),    la Emi Italiana, forse stanca di continuare ad importare gli album dei Pink Floyd per fronteggiare le richieste crescenti che venivamo dalla clientela dei negozi specializzati, decise di tentarne la pubblicazione.    
In questa decisione concorse sicuramente il cambiamento del gusto giovanile che iniziava ad aprirsi verso gli album; il mercato non chiedeva più solo musica per ballare ma anche musica da ascoltare.


Ciao 2001



"Ricordo l'album nell'espositore; la copertina non mi attirava, ma mi era rimasta impressa perché si distingueva dalle altre. Il nome della band portava immediatamente al finale di Antonioni; immagini che si fondevano perfettamente con la musica e creavano un gioiello pieno di sfumature. Quel minuto di ripetuta conflagrazione era una premessa costruita sull'ansia dello spettatore alimentata, dall'attesa dell'immagine successiva, una tensione altalenante che si stemperava nel dolce lento crescendo di raveliana memoria per ritornare al suo culmine nell'urlo finale che si ripete mixato ad immagini rallentate; un cocktail che aveva ipnotizzato tutti. Il cambiamento improvviso di scena che interrompeva nel contempo l'urlo del sonoro, riportava il pubblico in una realtà di cui solo dopo qualche secondo prendeva coscienza; era lo schiocco delle dita dell'analista per svegliarti. Se all'epoca, uscendo dal cinema, ci fosse stato qualcuno a vendere il videoclip della scena, penso che pochi avrebbero resistito alla tentazione di acquistarlo. 
Ma il brano senza le immagini era perso, in quella stagione non avevamo la capacità di costruirne di nostre;  in questo "Athom Heart Mother" ci cambiò,  "Alan's Psychedelic Breakfast" aprì la mente alla nostra intima quotidianità. Si ruppero gli argini del perbenismo radiofonico a cui eravamo abituati, poche immagini collegate a semplici canzonette.
(...) I due pezzi inseriti nella miscellanea "Underground Show", mi erano sembrati parti di un unico lungo brano suddiviso per farne due; il gruppo che mi aveva molto colpito in quella miscellanea erano stati gli "Edgar Broghton Band" che seguii da subito.
Marcello (del trio di Portaportese), che frequentava l'ambiente anglofono della capitale e collaborava a "Ciao 2001", mi parlava dei Pink Floyd con entusiasmo elencando album e brani a me sconosciuti. Lui stravedeva per i "King Crimson". Non c'entra nulla, ma ogni volta che penso a lui mi torna in mente la band di Robert Fripp; sognava di realizzare una "radio pirata" con il nome della band, "Radio King Crimson", che interferisse nelle onde radio della capitale, per trasmettere quella musica che la RAI si rifiutava di mandare in onda."
Giancarlo Scalia



Ciao 2001 - n. 50 (16 dicembre 1970)


Certo l'album non suscita molta attenzione se una rivista specializzata come "Qui Giovani" si può permettere di confondere la band con un artista compositore di balletti:

"A Pink Floyd è stata commissionata l'intera partitura musicale di un nuovo balletto che verrà messo in scena al Grand Palais di Parigi l'estate prossima (...).   Pink Floyd non è nuovo a questo genere di produzione: ha già realizzato balletti per lo stesso Nurejev, per Fred Astaire e per Judy Garland.   Floyd sta per intraprendere col suo complesso una tournée europea (Olanda, Svezia, Danimarca, Germania, Svizzera e Austria)."

Qui Giovani - n. 50 (10 dicembre 1970)


Mentre "Discografia Internazionale" (quindicinale d'informazione di merchandising e di marketing per i punti di vendita e gli operatori musicali), acquisita già da settembre al "gruppo Editoriale Billboard", riporta così la notizia:

"I Pink Floyd comporranno la musica di un nuovo balletto, (...)"

Discografia Internazionale - n. 22 (15 dicembre 1970)



La "competenza" con cui viene presentato l'album "Atom Heart Mother" sulla rivista "Sorrisi e Canzoni TV" dimostra quanta superficialità e inesattezza caratterizzassero l'informazione diretta al mondo giovanile.


Sorrisi e Canzoni TV - n. 1 (3 gennaio 1971)



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