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venerdì 18 giugno 2021

Pink Floyd in Italia - Memorie di stagione (parte prima)


(fonte - Graham Betts)


1967

Tre mesi dopo l'entrata nella hit inglese dei primi 100 del primo singolo, "Arnold Layne",  che resta in classifica per 8 settimane raggiungendo, il 22 giugno, il picco  della 20ª posizione, è la volta di "See Emily play" che ottiene un risultato migliore: nei tre mesi che vi resta raggiunge la 6ª posizione.

La Emi Italiana di Caronno Pertusella (Varese), probabilmente a seguito della posizione raggiunta nella hit inglese, ne incide la matrice il 14 luglio. 



Ma il mercato italiano è pronto alla "rivoluzione" di questa nuova band inglese?
In Italia il mercato discografico è dominato dalla musica di consumo  che i giovani preferiscono per allargare il campo delle loro amicizie, ascoltandola nei club, nelle festicciole, nel loro tempo libero.




Si decide di aspettare.

In agosto, sulla rivista "Musica e Dischi", specializzata nell'informare i rivenditori sull'andamento del mercato, appare questo sconosciuto gruppo in  9ª posizione  tra i 
primi quindici successi inglesi del mese.
 

A settembre, i corrispondenti da Londra delle riviste giovanili del settore presentano i Pink Floyd ai loro lettori. 




"Quattro studenti di Cambridge formano il complesso più all'avanguardia della scena musicale inglese: I Pink Floyd.   Quattro intellettuali, e i loro spettacoli sono spettacoli intellettuali, ma non per questo sgraditi al grande pubblico.   Dove dovevo incontrarli se non da Foyle's, la più grande libreria del mondo?
Ci aggiriamo per i quattro piani pieni di libri e intanto chiacchieriamo di loro e dei loro esperimenti musicali.   Perché di questo si tratta: I Pink  non si limitano soltanto a suonare, il loro spettacolo sta a metà strada tra lo show musicale e l'esperimento di magia.   Mentre cantano infatti un proiettore inventato da loro butta sui loro visi immagini oniriche piene di colori e, apparentemente, senza significato.   Si tratta di righe, fregi, bolle, e tutto si muove e gira e ti dà una strana sensazione di irrealtà.
« Il nostro è uno spettacolo psichedelico, do you know it? » dice Syd Barrett, chitarrista e compositore del gruppo.   Loro mirano ad ottenere pressochè gli stessi risultati degli allucinogeni senza danni per il fisico.   Hanno avuto, in questi mesi, davvero un grande successo.
« La nostra musica e i nostri riflettori tendono ad effetti del tutto simili a quelli di una droga... » prosegue Rick, l'organista.
Chiedo loro quali potrebbero essere le ragioni di un successo così immediato.
« La gioventù inglese sta cambiando » dice Syd Barrett « la morale beat non significa più niente per noi.   La nostra generazione si è accorta che la ribellione è inutile quando la società riesce ad incamerarla, ad incapsularla nella civiltà dei consumi come ha fatto con il beat per cui è ribelle non chi protesta ma chi si veste in un certo modo.
« Ora i giovani inglesi hanno deciso di sfruttare e non essere sfruttati dalla società e dai suoi prodotti, così il vestito non ha più importanza, c'è anzi un ritorno all'eleganza, alla raffinatezza, alle sensazioni più sottili che puoi ottenere solo con la droga.   Ma questa è pericolosa mentre la musica e i colori che usiamo noi non lo sono affatto.   Ecco perché abbiamo avuto un successo così rapido.   Offriamo ai giovani delle sensazioni nuove, li aiutiamo a liberarsi, a calmarsi, ma senza l'aiuto della chimica... ».
I Pink Floyd, come ho detto, sono quattro.   Studiavano a Cambridge, uno era organista della Cappella dei Kings, ed è Rick, due erano studenti di architettura, Nick e Roger (batterista e bassista) e l'altro pittore, Syd Barrett, le cui esperienze informali sono servite ad ottenere i giochi di colore psichedelici.
Naturalmente il perbenismo inglese ha già cominciato a gridare allo scandalo, per i Pink Floyd, ma essi sono duri e freddi e decisi a continuare i loro spettacoli (li chiamano esperimenti) così come sono, senza cambiare niente, e intanto è uscito il loro primo long playing, che ha una copertina psichedelica da doversi guardare con un paio di occhiali speciali."
Otis Pencill

 (Ciao Amici, nr. 38 del 19 settembre 1967)



"(...) Anche a Londra c'è la flower power, ma una flower power un po' falsificata. Le idee del movimento dei "bambini dei fiori" si sono perse nell'oceano e qui è giunta solo la moda dei fiori.   Chi si proclama flower child lo fa solo per mascherare meglio la sua dedizione agli stupefacenti.
Ora la psichedelia è la risposta a questa falsa interpretazione londinese della flower power.   I "trip", i voli che i bambini dei fiori londinesi prendono sotto l'uso dell'LSD, sono condannati dalla psichedelia.  Per gli psichedelici c'è una croce sopra la droga.   L'LSD è tabù.   Londra è stata già capitale del beat e fin da allora ogni manifestazione di massa della gioventù inglese si è espressa musicalmente.   Anche la psichedelia. (...)
Quando il complesso apre, il concerto è quasi buio in sala.   Poi, a mano a mano che il suono si intensifica sempre più, colori che abbiamo definiti allucinanti colpiscono il complesso e la platea."

Sono diapositive "liquide". 

" (...) Gli effetti che questi... liquidi a colori producono sul complesso hanno dell'irreale.   Come delle grandi macchie d'olio colorato si muovono insinuandosi tra la scena.   Saltano sui quattro Pink Floyd, sui loro vestiti, tra i loro strumenti.     Si muovono piano come mostruosi animali o girano vorticosamente a seconda del sound sprigionato dal complesso.   E' questa situazione, creata a poco a poco dal gruppo, che porta la psiche dello spettatore ad uno stato di concentrazione al di sopra del livello normale, trascinandola al di fuori dei limiti naturali, creando gli stessi effetti allucinogeni di una goccia di LSD in una zolletta di zucchero.   Ipnotismo di massa, quindi.
Questa è la psichedelia. 
(...) E' una  cosa sconcertante: - mi ha detto Syd - ultimamente c'è stato qualcuno che ci ha definiti un complesso della "Flower Power". Non c'è mai stato niente che mi abbia fatto arrabbiare di più.   La psichedelia non ha nulla a che vedere con i "flower children". La colpa credo sia da attribuire a tutti quei complessi che sono venuti fuori a nostra imitazione.   Si considerano "flower children" e vogliono dimostrare di essere psichedelici.   Una enorme confusione per beffare il pubblico. (...)"
Armando Gallo



(Big,  nr. 39 del 27 settembre 1967)



Negli stessi giorni esce a Napoli (26 settembe), a Milano (27 settembre) e  a Roma (28 settembre), il film di Antonioni, "Blow-Up".



La valutazione del CCC (Centro Cattolico Cinematografico) è negativa, lo inserisce nella categoria degli « ESCLUSI » con la motivazione: 
"E' un film gravemente immorale e nocivo per ogni pubblico."
Il nulla osta di circolazione rilasciato il 3 agosto 1967, vieta la visione ai minori di 14 anni.

Al botteghino è un successo. 
Rimane in cartellone per l'intera stagione con 820 gg. di proiezione suddivisi in 16 città; l'incasso di 600 milioni lo porta in 7ª posizione tra i film della stagione (Borsa Film - stagione 1967-68).
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In quell'autunno  le attenzioni dei giovani iniziano a spostarsi verso il continente americano e la magia di alcune nuove parole ("Hippie", "Freak", "Underground", "West Coast") inizia a prendere il sopravvento sulla vecchia Inghilterra 





A novembre la Emi Italiana  inserisce i "Pink Floyd"  (anche se il mercato non è pronto) nell'elenco delle novità mensili.





1968

L'anno si apre con l'occupazione di Palazzo Campana a Torino, e la protesta condizionerà  il mondo giovanile per l'intero anno.
 
A febbraio, dopo tre mesi, ci sono le prime ed uniche apparizioni del singolo sulle riviste specializzate;  il linguaggio è poco comprensibile.

Ciao Big - n. 6 del 9 febbraio 1968


Musica e Dischi - n. 2 febbraio 1968


Giovani - n. 7 del 15 febbraio 1968



Nello stesso mese, una coppia di giovani americani, Jerry e Patricia Fife, vuole organizzare a Roma, il "First International Pop Festival", in cui dovrebbe esserci anche la partecipazione della band inglese, ma la cattiva organizzazione unita probabilmente alle nascenti proteste studentesche che preoccupano la questura, fanno si che il Festival viene spostato ad una data successiva. 




C'è chi dice che nella puntata del 24 marzo del programma "Gran Varietà" ci sia stato il primo passaggio in radio del brano "See Emily Play":
(https://www.ondamusicale.it/oggi-in-primo-piano/19702-made-in-italy-i-pink-floyd-sbarcano-in-italia/); ho dei dubbi. Chi ascoltava il programma la domenica mattina sa che era un programma con alcuni facili ascolti (non certo i Pink Floyd) che si intervallavano a gag, scenette, monologhi, sketch e parodie, all'interno del varietà condotto da Raimondo Vianello.

programmazione del 24 marzo


In aprile, senza budget pubblicitario ad esclusione di quello fatto dal locale e dal passaparola dei suoi frequentatori, arrivano in Italia i Pink Floyd con David Gilmour al posto di Syd Barrett; pochissimi  sapevano della sostituzione definitiva del chitarrista. Molti erano convinti di ascoltare Barrett.





A maggio si realizza il "First International Pop Festival" 




evento ben descritto, anche nel suo fallimento, in

Un evento poco pubblicizzato. I gruppi partecipanti erano quasi totalmente sconosciuti in Italia; i discografici italiani, nel presupposto che « ...Il pubblico italiano non è pronto a certe innovazioni », ritennero inutile  finanziare l'evento. Seppe dell'avvenimento solo chi frequentava gli ambienti artistici anglo-americani della capitale.


Sul numero di maggio della rivista, "Musica e Dischi" appare, tra le novità della Emi Italiana, forse in seguito all'evento, il primo album dei Pink Floyd.


l'album è però presente con la catalogazione inglese (la catalogazione della Columbia Italiana è, infatti, SCXQ); probabilmente veniva importato per soddisfare le richieste dei rivenditori per i loro clienti che avevano scoperto questa "nuova" band.
Quel mese (dal 23 al 26), giunge in Italia "Jimi Hendrix Experience" di cui erano già presenti, sul nostro mercato,  2 LP e 5 singoli; l'ultimo, "Foxy Lady",  in  72ª posizione, nella classifica dei primi 100 di aprile, quel maggio sale in 68ª.






1969


Il 6 marzo esce a Milano "Chappaqua" di Conrad Rooks, un film classificato dal CCC (Centro Cattolico Cinematografico), di cat. III (film moralmente discutibile o ambiguo, in cui l'incontro tra elementi positivi, negativi o di dubbia interpretazione morale, richiede una più consapevole e responsabile capacità di giudizio da parte dello spettatore); cioè:

"E' il film che, pur offrendo contenuti validi e positivi, presenta anche situazioni, scene, fatti o dialoghi tali da richiedere nello spettatore una particolare preparazione e maturità.  Poiché il film, classificato in questa categoria, presenta elementi positivi frammisti ad elementi pericolosi sotto il profilo dottrinale e morale, si richiede una «particolare» capacità di valutazione critica, culturale e morale; questa può variare - salvo sempre il valore obiettivo dell'ordine morale - in rapporto agli ambienti, alla formazione spirituale e intellettuale, alla diversa età".

Il nulla osta di circolazione rilasciato il 4 dicembre 1968, vieta la visione ai minori di 14 anni.
Dopo 5 gg di proiezione ed un incasso di 500.000 lire il film sparisce da tutto il territorio nazionale per riapparire il 13 giugno a Roma (4 gg.) e il 23 luglio a Padova (Borsa Film - stagione 1968-69).





Il 24 maggio, lo stesso giorno che ottiene il nulla osta di circolazione, esce a Milano il film dei Beatles; era uscito nella seconda metà del '68 sia in Inghilterra che in U.S.A.. La conclusione del doppiaggio in febbraio e l'uscita dell'album nello stesso mese, avevano suscitato molta attesa tra i giovani.

Il CCC (Centro Cattolico Cinematografico), lo classifica film di cat. I (film positivo o, comunque, privo di elementi negativi; per qualsiasi genere di pubblico)

Il film, con 138 gg. di proiezioni in 11 città, ha un incasso di 42 milioni a fine stagione (Borsa Film - stagione 1968-69).


A luglio Carlo Basile sulla rivista "Off-Side" così descrive la condizione retrograda della musica  in Italia.

"(...) Sono ormai diversi anni che ascoltiamo Boncompagni il sabato pomeriggio, eppure non è cambiato nulla.   Non si sente altro che rhythm and blues, suonato, cantato, fischiato, ma non importa.   L'importante è che sia R. and B..
A prescindere dal fatto che anche la Tamla Motown, l'Atlantic e tutte le case sia discografiche che sussidiarie ormai producono notoriamente e sfacciatamente solo motivi commerciali e di cassetta, salvo rare eccezioni, (ma questo Gianni ancora non lo ha capito), ci sembra del tutto assurdo ed antiquato procedere su questo consunto filone quando, nel 1969 ci sono rivoluzioni vere e proprie in campo musicale.   Sono stati elaborati decine di stili differenti e non solo dai « bianchi », ma anche dagli stessi negri.   C'è un fermento e un clima di novità incredibili tutto intorno; correnti musicali come l'underground, l'electric blues, la progressive music, l'electronic sound, il country folk lo straight beat, il latin mood e le beat operas, completamente ignorate a Bandiera Gialla. (...) Amici miei, siamo quasi nel 2000, la Luna è vicina, e Gianni continua a battere questo chiodo (R. and B.) con dannata ostinazione.   Possibile che non si renda conto che il mondo della musica è cambiato?
Chi conosce ed apprezza in Italia (per citarne alcuni) i Pink Floyd, Procol Harum, The M C 5, The Moody Blues, Blid Faith, Blue Cheer, The Nice, (...) e gli altri esponenti della new sound generation?   Solo pochi appassionati.   Non è detto che tutti siano o saranno famosi, ma se nessuno propone al nostro ascolto le melodiose canzoni « country folk » di Elton John, il nuovo Dylan britannico, se nessuno conoscerà mai le musiche elettroniche dei Pink Floyd o il formidabile electric blues dei Taste, è destino che gli italiani rimangano sempre indietro, e che i nostri programmi radiofonici siano sempre tra  i più scadenti ed arretrati. (...).



Off-Side - n. 5 (25 luglio 1969)




In autunno si ripropone, per la Emi Italiana,  l'incognita "Pink Floyd".



L'uscita in Francia del film "More", del regista Barbet Schroeder, pone nuovamente il nome della band inglese sul tavolo delle decisioni. L'album già prima dell'uscita del film in Inghilterra aveva raggiunto la 9ª posizione rimanendo nella hit per 5 settimane.
Che fare? Il 23 settembre si prepara la matrice e si aspetta, anche perché l'uscita del film in Francia aveva avuto recensioni per lo più negative da parte della critica.
Così presenta la rivista "Off-Side" l'uscita del disco tra le novità del mercato inglese.


Off-Side - n. 9 (10 ottobre 1969)


A dicembre (in un autunno caldo che porta alla strage di piazza Fontana a Milano e alle bombe di Roma) la band viene a Roma per registrare la session da inserire nel nuovo film di Michelangelo Antonioni, "Zabriskie Point", ultimato ma mancante della musica per alcune scene madri, il finale e la scena dell'amore di gruppo. 
Forse è questo l'evento che convince la "EMI Italiana", sapendo della venuta, a pubblicare, in anticipo sull'imminente uscita del film di Antonioni di cui la Ricordi ha la distribuzione della colonna sonora, le matrici dei brani del film francese e inserisce due brani dell'album "More" tra le uscite di dicembre, all'interno della miscellanea "Underground Show" che raccoglie differenti band del suo catalogo inglese. 






L'album sarà recensito i primi mesi del nuovo anno

Ciao 2001 - n. 2 (14 gennaio 1970)


Musica e Dischi - n. 2 febbraio 1970


1 commento:

  1. Riguardo la puntata di "Gran Varietà", sta nelle Teche RAI, passarono "See Emily Play" (naturalmente il disco). Trasmissione del 24/03/1968.

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