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domenica 12 settembre 2010

CHARLES AZNAVOUR - AZNAVOUR ITALIANO vol. 1 (1963)

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Esiste un confine nel mondo della musica leggera: al di qua di esso si affannano e strepitano centinaia di giovani (e di vecchi) impegnati in una competizione canora e creativa che ogni giorno laurea un nuovo campione, travolto poco dopo da nuove e nuovissime leve che, pur muovendosi nello stesso stesissimo senso, hanno volta a volta la meglio per ragioni non facilmente individuabili. È un mondo variopinto in cui ogni carta da giocare ha da essere una briscola, dovendo seguire il “gusto del pubblico” che, imprendibile, muta ogni giorno direzione.
Però quando il pubblico arriva a quel confine, fattosi largo a spinte e gomitate, sa che dall’altra parte lo attende tutt’altra atmosfera: viene accolto da un ristretto gruppo di cantanti ed autori “classici”, apparentemente fuori moda, cui la fiducia di tutti va incondizionata.
Tra gli ospiti più squisiti di questo “privé” è il compositore paroliere cantante attore Charles Aznavour. L’attività creativa di Aznavour, che pure è sulla breccia da una ventina d’anni, non ha pausa. Un esempio: nel settembre scorso, a Parigi, durante le registrazioni dei brani inclusi in questo primo album di “Aznavour Italiano” (durate sei giorni) egli trovò il tempo per mandare in porto quanto segue: 1) La sua parte in un film di guerra; 2) Uno “special” televisivo a lui dedicato; 3) Diversi numeri isolati per la TV; 4) I primi due atti della commedia musicale che presenterà tra breve a Parigi; 5) Due canzoni con L. Plante per la commedia stessa; 6) 4 canzoni per Maurice Chevalier, che proprio in questi giorni festeggiava il 75° compleanno.
Mai, in queste realizzazioni a ritmo vertiginoso, Aznavour ha avuto momenti di cedimento; i prodotti di quei giorni hanno lo smalto delle cose migliori, dato che lo standard di Charles ha sempre un elevatissimo livello; ciò viene dal suo entusiasmo sul lavoro e da una volontà lucidissima che lo portano a risultati di una dignità che noi tutti conosciamo. […]
Aznavour non conosce la nostra lingua; eppure ha dato in italiano, dopo un attento studio dei testi proposti, qualcosa che molto si avvicina allo spirito che abbiamo sempre amato nei dischi che conosciamo. […] Egli ha dimostrato in questo primo album italiano quale sia la sua universalità, e questa prova verrà immutatamente ripetuta negli altri dischi a comparire. Vecchie e nuove canzoni si alternanao, quasi in disordine, qua e là dei dischi e delle facciate. Sono quelle canzoni di sempre, senza data e senza età, che vanno ascoltate in silenzio. Sono le sue canzoni italiane, che canta per gli italiani, ma che aveva soltanto scritto in un’altra lingua.
[…] Tra gli stridii dei tanti ‘copain’ che la Francia del boom discografico sforna quotidianamente, la voce umile di ‘vrai homme’ del ‘petit géant’ continua a farsi udire, come se tutt’intorno regnasse ancora un profondo silenzio.
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dal "back cover" del disco
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Lato a)
  1. Vita mia (oh, toi, la vie) (bardotti-aznavour)
  2. Rifugiati nel pianto (viens au creux de mon epaule) (calabrese-aznavour)
  3. For me... formidabilmente (for me... formidable) (calabrese-aznavour)
  4. Troppo tardi (trop tard) (bardotti-aznavour-alstone)
  5. Chi (qui?) (calabrese-aznavour)
  6. Dammi i tuoi 16 anni (donne tes 16 ans) (mogol-aznavour-garvarentz)
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Lato b)
  1. Devi sapere (il faut savoir) (beretta-aznavour)
  2. L'amore è come un giorno (l'amour c'est comme un jour) (bardotti-aznavour)
  3. Non hai più (tu n'as plus) (calabrese-aznavour)
  4. Buon anniversario (bon anniversaire) (calabrese-aznavour)
  5. L'amore e la guerra (l'amour et la guerre) (beretta-aznavour)
  6. Per la vita (sur ma vie) (bardotti-aznavour)
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1 commento:

  1. Disco preziosissimo, che dimostra come il buon Giorgio Calabrese non fosse ancora il "traduttore" ufficiale dell'artista francese e ci si barcamenasse ancora tra nomi d'estrazione diversa, non tutti all'altezza del compito affidatigli...

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