Sono molti gli ammiratori di Vittorio Gassman che si chiedono perchè, dopo le splendide interpretazioni de "I soliti ignoti", "La grande guerra", "Il sorpasso", l'attore continui, in un certo senso , a snobbare il cinema, come se non ne avesse tratto gli allori che sappiamo, per dedicarsi corpo e anima al teatro di prosa. Passiamo la domanda a Gassman: "Ma non è vero che io prenda sottogamba il cinema. È solo che mi considero uomo di teatro ed è giusto che lì io riversi i miei maggiori sforzi. Personalmente trovo più semplice girare dei film, l'importante è che mi sia dato un personaggio che io possa fare mio; il resto, poi viene da sé...". L'affermazione ci lascia un pò perplessi, in quanto la sua bravura sullo schermo è pari, se non superiore, a quella da lui fornita sui palcoscenici. In effetti la grande popolarità di cui oggi è circondato gli deriva anche dal cinema, vorremmo ricordargli. Gassman, come se ci leggesse nel pensiero, scrolla la testa e afferma sorridendo: "Io sono un attore e come tale sento vivo l'amore del recitare, l'ansia di interpretare personaggi nuovi, sempre diversi. Io non me la sento di disegnare solo macchiette sullo schermo, divertenti, piacevoli sin che si vuole, ma pur sempre macchiette. Qualcuno, per queste mie interpretazioni, è arrivato persino a definirmi un grande comico. Preferisco sentirmi dire che sono un attore modesto, ma completo, un attore cioè che sappia fare tutto, dal comico al tragico, dal brillante al drammatico. Non sopporto l'idea di vedermi fossilizzato entro uno schema fisso."
E la televisione?
"Be', quello è un discorso a parte. Quando mi propongono temi a me cari non ho mai detto di no."
da "GRAND HOTEL" - 29 giugno
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