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mercoledì 18 novembre 2009

LE CANZONI DEI RICORDI vol 14

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È SUBITO RIFLUSSO
Assuefatti al frastuono delle discoteche ed entusiasti partecipi ai riti della pop music che viene loro giornalmente rovesciata addosso dalle radio, pubbliche o private che siano, i giovani d'oggi sono portati a credere che la musica americana o americanizzante abbia preso il sopravvento in Italia appena conclusa la vittoriosa marcia delle truppe Alleate in Europa. Ma chi ha vissuto la propria gioventù fra il 1945 e il 1955 sa che la canzone italiana continuò invece a fiorire oltre i giorni in cui in tutta l'Europa i ritmi del "rock 'n' roll" avevano fatto terra bruciata. Il tramonto giunse soltanto quando, agli inizi degli anni Sessanta, esplosero improvvisamente i Beatles. Un fenomeno che colse tutti di sorpresa per l'assenza di qualsiasi sintomo premonitore o di un retroterra che lasciasse supporre l'esistenza di una testa di ponte che giustificasse il voltafaccia delle nuove generazioni.
Infatti se il "boogie woogie" aveva trovato nel 1945 un'atmosfera favorevole nell'Europa del Nord e particolarmente in Inghilterra, dove l'invasione musicale americana risaliva addirittura agli inizi degli anni Venti con i ritmi del ragtime e del jazz pienamente assimilati attraverso una rielaborazione indigena, in Italia, con il perdurare della passione per la lirica, l'operetta e la canzone napoletana, unito al gusto di ancor più vasti strati di pubblico cresciuto al suono della canzone italiana, dopo un primo momento di curiosità generale, anche per il verificarsi di particolari circostanze, si giunse al rigetto dei ritmi che invece in tutto il resto del mondo stavano preparando il terreno alla moderna musica di consumo.
La maggioranza, allora non ancora silenziosa, ebbe reazioni significative, ben riassunte nelle proteste ricevute dalla RAI negli ultimi mesi del 1945, tanto da meritare un'eco sul "Radiocorriere" dell'edizione romana. Gli ascoltatori del Centro-Sud, tagliati fuori dall'ascolto delle stazioni del Nord fin dalla fine del 1943, lamentavano che, nonostante fossero ormai passati molti mesi dalla fine della guerra, si tardasse a tornare alla normalità. Pensava forse la RAI di poter prolungare indefinitamente, a danno degli ascoltatori del Mezzogiorno, il digiuno delle orchestre e dei cantanti cui erano affezionati, costringendo essi soli a una dieta a base di canzoni americane? .............
.B.G. Lingua
dalla "cover" del disco

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Lato a) 1946
  1. Natalino Otto (orch. Kramer) - Pennsylvania polca (lerici-lee-manners)
  2. Alberto Rabagliati (orch. Mojetta) - Buonanotte angelo mio (gilar-danpa)
  3. Nunzio Filogamo & Nina Artuffo (orch. Barzizza) - Insomma lei chi è? (storaci)
  4. Narciso Parigi (orch. Ferrari) - Tu sei sempre nel mio cuor (lecuona)
  5. Ebe De Paulis (orch Storaci) - Munasterio 'e Santa Chiara (barberis-galdieri)
  6. Ernesto Bonino (orch. Barzizza) - Ho lasciato il paese del cuor (breux-filibello)


Lato b) 1946
  1. Michele Montanari (orch. Mojetta) - Sinfonia d'amore (alstone-adorno)
  2. Gigi Beccaria (orch. Mojetta) - A Costarica (franzoli-franchini)
  3. Natalino Otto - Tristezze (chopin-giacobetti-otto)
  4. Alberto Rabagliati (orch. Mojetta) - Amigos vamos a baillar (d'arena-nisa)
  5. Armando Broglia (orch. Barzizza) - Io t'ho incontrata a Napoli (carmichael-forte)
  6. Armando Broglia (orch. Barzizza) - Il giorno dopo (van heusen-devilli)



cover (cetra - LCR 3014 - 1979)
http://www.mediafire.com/?6ygztd7ttf82k1q

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