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domenica 30 gennaio 2011

(1963) Daniela piange: deve smettere di studiare

[…] La mia famiglia è “alimentata” nel senso esteso della parola, dal mio salario: cinque persone: io 45 anni, mia moglie 40, tre figli rispettivamente: Daniela anni 13 e mezzo, III media, Simonetta anni 12, II media e Guido-Gino anni 10, V elementare. Io lavoro alla RIV di Villar Perosa sulla statale del Sestriere e percepisco assegni familiari compresi, 80 mila lire al mese. Se non avessi una moglie intelligentemente parsimoniosa, non potrei mandare i miei figli a scuola. Ed eccomi al dunque! I miei figli non sono dei fenomeni, ma se la cavano abbastanza bene, ne fanno fede le tre borse di studio in tre anni di medie 2+1. Ohimè, le borse di studio, due dal Comune di Pinerolo per lire 15.000 e una della RIV lire 3000! Non è la buona volontà che manca a noi, ma Daniela finita la terza quest’anno dovrà cessare gli studi, anche se piange ogni qualvolta ne parliamo. La dura guerra della triste realtà quotidiana ce lo impone! Se ci verrà un aiuto sotto forma di un “Padrino di scuola”, allora potremo far continuare la bambina negli studi e alla sua gratitudine aggiungere la nostra. Non osavo scrivere ma per i figli si fa tutto il possibile….


Angelo B. (pinerolo)
Lettere a “Quattrosoldi” – febbraio 1963

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