La sua prima immagine pubblica - scoperta dal grande pubblico dopo che Marilyn era già celebre - fu scattata dal fotografo Tom Kelley , il quale non immaginava che quelle pose sarebbero state il trampolino di lancio per sé, per l’avvenente Marilyn, per una rivista maschile chamata “Playboy” (che sarebbe nata 4 anni più tardi) fondata da un certo Hugh Hefner, anch’esso destinato a diventare celebre.
Quanti destini legati a quella sessione fotografica. Il 27 maggio 1949 la sconosciuta Marilyn Monroe posò nuda per 50 dollari. Costretta a posare per mancanza di soldi, accettò di posare nuda a patto che la moglie dello stesso Kelley fosse presente alle riprese. Ma solo in seguito il fotografo accettò la richiesta. Firmò il contratto con lo pseudonimo di “Mona Monroe”, allo scopo di contraffare la sua identità, nel calendario allegato a Playboy dove apparve come “Miss Golden Dreams”.
.Quanti destini legati a quella sessione fotografica. Il 27 maggio 1949 la sconosciuta Marilyn Monroe posò nuda per 50 dollari. Costretta a posare per mancanza di soldi, accettò di posare nuda a patto che la moglie dello stesso Kelley fosse presente alle riprese. Ma solo in seguito il fotografo accettò la richiesta. Firmò il contratto con lo pseudonimo di “Mona Monroe”, allo scopo di contraffare la sua identità, nel calendario allegato a Playboy dove apparve come “Miss Golden Dreams”.
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.Il primo numero di Playboy fu pubblicato nel dicembre del 1953 e venduto a 50 centesimi di dollaro. Vi compariva l'allora esordiente Marilyn Monroe, a cui fu dedicato il primo "paginone centrale"; vendette l'intera tiratura di 53.991 copie.
Il logo della rivista fu disegnato da Art Paul e comparve per la prima volta nel secondo numero. Hefner dichiarò di aver scelto l'immagine di un coniglio con lo scopo di alludere in modo giocoso a un certo tipo di atteggiamento sessuale.
.Il primo numero di Playboy fu pubblicato nel dicembre del 1953 e venduto a 50 centesimi di dollaro. Vi compariva l'allora esordiente Marilyn Monroe, a cui fu dedicato il primo "paginone centrale"; vendette l'intera tiratura di 53.991 copie.
Il logo della rivista fu disegnato da Art Paul e comparve per la prima volta nel secondo numero. Hefner dichiarò di aver scelto l'immagine di un coniglio con lo scopo di alludere in modo giocoso a un certo tipo di atteggiamento sessuale.
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E così grazie ai "liberatori" ci sono arrivati malcostume e perversioni. Grazie, Yankee!
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