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L'ultima canzone di Edith Piaf per Marcel Cerdan
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La sera che il "passerotto" di Parigi intonò l'"Hymne à l'amour" in un locale notturno di New York ventiquattr'ore dopo che l'aereo del pugile francese si era schiantato contro un picco delle Azzorre.Li aveva uniti un amore travolgente e lei gli aveva chiesto di raggiungerla in America.Si erano conosciuti in un cabaret di Montmartre.Lei era parigina, aveva una faccia disperata, il piccolo corpo fremente di un uccello - il suo nome d'arte significa "passerotto", in argot - e una voce imperfetta e meravigliosa. Lui era algerino, aveva una faccia onesta piena di pugni e la rabbia di chi è nato povero ma il benessere non vuole rubarlo.Edith Piaf e Marcel Cerdan s'incontrarono in un cabaret alla moda, il Club des Cinq a Montmartre, quando avevano varcato la linea dei trent'anni e sapevano cogliere il valore di un'occasione. Lei elegantissima, lui infilato in un abito stretto e vistoso. Così diversi, si annusarono, si rividero in America e lì s'innamorarono.[…]
Fu un amore tragico, da romanzo. Nella seconda belle époque sulla Senna, Edith era la diva degli intellettuali, la prima, in anticipo su Juliette Greco, ben diversa dalla più matura Joséphine Baker che faceva impazzire Georges Simenon e tutti i parigini agitando il gonnellino di banane, unico orpello sulla pelle d'ebano; a fine spettacolo staccava le banane e le lanciava agli spettatori, come a dire: "Le bestie siete voi".Per Edith, Jacques Prèvert aveva scritto poesie in forma di canzone. Per Edith, Jean Cocteau aveva scritto canzoni e un'opera teatrale, La bella indifferente. I registi del cinema e del teatro le proponevano copioni impegnati.[…]
La vie en rose, la celebre canzone di Edith, prese toni più caldi. Les feuilles mortes potevano oramai anche cadere, non si posavano più sulla malinconia. Si amarono nell'aria sudata delle palestre e nel profumo dei palcoscenici, tra pugni e canzoni.Edith, abituata a condurre il gioco dei sentimenti, fu travolta da quell'uomo famoso quanto lei, tosto e tenero. Aveva avuto uomini più giovani, come Yves Montand, li aveva plasmati, aveva fatto la loro fortuna.Fu attratta proprio dalla diversità di Marcel, dalla sua gentile rudezza, dalla sua maturità senza fronzoli.La passione fece bene alla carriera.Edith era una musa, Marcel nel 1947 conquistò il titolo europeo buttando giù alla prima ripresa Leon Fouquet. Un anno dopo Cyrille Delannoit gli rubò la corona: passarono due mesi e se la riprese. Il titolo mondiale lo ottenne costringendo Tony Zale all'abbandono, sul quadrato di Jersey City.L'America li adorò. Per lei era facile, le bastava cantare e cantare. Marcel fu costretto a fare i conti con la mafia, poiché la boxe era un business sporco, sotto la Statua della Libertà.[…]
Pietro Gargano
http://www.lisolaweb.com/it/a/l-ultima-canzone-di-edith-piaf-per-marcel-cerdanFu un amore tragico, da romanzo. Nella seconda belle époque sulla Senna, Edith era la diva degli intellettuali, la prima, in anticipo su Juliette Greco, ben diversa dalla più matura Joséphine Baker che faceva impazzire Georges Simenon e tutti i parigini agitando il gonnellino di banane, unico orpello sulla pelle d'ebano; a fine spettacolo staccava le banane e le lanciava agli spettatori, come a dire: "Le bestie siete voi".Per Edith, Jacques Prèvert aveva scritto poesie in forma di canzone. Per Edith, Jean Cocteau aveva scritto canzoni e un'opera teatrale, La bella indifferente. I registi del cinema e del teatro le proponevano copioni impegnati.[…]
La vie en rose, la celebre canzone di Edith, prese toni più caldi. Les feuilles mortes potevano oramai anche cadere, non si posavano più sulla malinconia. Si amarono nell'aria sudata delle palestre e nel profumo dei palcoscenici, tra pugni e canzoni.Edith, abituata a condurre il gioco dei sentimenti, fu travolta da quell'uomo famoso quanto lei, tosto e tenero. Aveva avuto uomini più giovani, come Yves Montand, li aveva plasmati, aveva fatto la loro fortuna.Fu attratta proprio dalla diversità di Marcel, dalla sua gentile rudezza, dalla sua maturità senza fronzoli.La passione fece bene alla carriera.Edith era una musa, Marcel nel 1947 conquistò il titolo europeo buttando giù alla prima ripresa Leon Fouquet. Un anno dopo Cyrille Delannoit gli rubò la corona: passarono due mesi e se la riprese. Il titolo mondiale lo ottenne costringendo Tony Zale all'abbandono, sul quadrato di Jersey City.L'America li adorò. Per lei era facile, le bastava cantare e cantare. Marcel fu costretto a fare i conti con la mafia, poiché la boxe era un business sporco, sotto la Statua della Libertà.[…]
Pietro Gargano
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Lato a)
- Avant l'heure (achard-monnot)
- Demain (il fera jour) (achard-monnot)
- Rien de rien (aznavour-roche)
- Du matin jusqu'au soir (piaf-saint-paul)
Lato b)
- L'homme que j'aimerai (piaf-monnot)
- La valse de l'amour (piaf-monnot)
- C'est toi (piaf-chauvigny) with Eddie Constantine
- Si, si, si, si (achard-monnot) with Eddie Constantine
cover (columbia - FL9535) usa
http://www.mediafire.com/?ivsfgabza3lm01z
columbia - FL9535 (usa)
http://www.mediafire.com/?acpsyzc49tl311c
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