"Una sera del settembre 1946 tre ragazzi stavano seduti su di una panchina a chiacchierare e il loro capitale complessivo era composto da due sigarette e un centinaio di lire: erano Fred Buscaglione, Franco Pisano e il sottoscritto (Leo Chiosso). C'era però una cosa che li rendeva felici e preoccupati al tempo stesso: Fred avrebbe debuttato alla Tavernetta come violinista nel complesso di Michele Ortuso. Questa la notizia lieta, mentre la preoccupazione nasceva dal fatto che per presentarsi al lavoro Fred necessitava di un vestito blu e di un paio di scarpe nere, accessori che nessuno dei tre possedeva. Si imponeva una soluzione rapida e perciò, passati in rassegna i nominativi di alcuni amici probabilmente forniti di quegli indumenti, fu deciso che si sarebbe fatto il tentativo nei riguardi di un collega che agiva coll'orchestra del M° Angelini. Lo scoglio maggiore era la sua statura, perchè il buon Fred raggiungeva a stento i mt. 1,72 di altezza, mentre la vittima designata superava i mt. 1,80. Con i calzoni alla Ridolini che gli arrivavano a metà busto, agganciati a un paio di bretelle convenientemente raccorciate, con la giacca che gli pendeva come un cappottino all'americana, Fred Buscaglione, debuttò quella sera alla Tavernetta del Sestriere. Piacque molto perchè il suo stile era quanto di più swing si potesse immaginare, perchè le sonorità calde di un sentimento intimo e innato facevano di lui se non un caposcuola, certamente un'espressione originale e notevole in campo jazzistico. Questo ci riferì verso le quattro del mattino dopo, all'angolo di via Bruno Buozzi dove lo attendevamo....."
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estratto da "Fred Buscaglione, cronache swing dagli anni 50" di Gioachino Lanotte - Editori Riuniti, 2007
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